Ecco la recensione di Andro Dunos 2, il seguito dello sparatutto a scorrimento laterale pubblicato nel 1992 e sviluppato da Visco Corporation. L’editore e sviluppatore PixelHeart e lo sviluppatore Picorinne Soft si sono prodigati per riportare sulle nostre console questo vecchio capostipite dei videogiochi sparatutto e l’hanno fatto senza modificare nulla dell’esperienza originale.
Anche oggi dovremo salvare la terra…
La trama di Andro Dunos 2 è giusto un pretesto per avviare il primo livello. Il nostro compito sarà quello di salire su una nave spaziale e scongiurare la minaccia aliena che si sta abbattendo sul nostro pianeta. Quello che conta veramente per questo tipo di giochi è il gameplay, e infatti lo sviluppatore PixelHeart si concentra su quell’aspetto.
Andro Dunos nasce per i cabinati e il seguito, sulle nostre console, rimane comunque fedele all’idea anni Ottanta di far impazzire il giocatore nello schivare gli attacchi e cercare di uccidere tutto ciò che si muove sullo schermo. I comandi sono semplicissimi, con la levetta sinistra ci si muove e con un tasto si spara, un altro tasto poi servirà per sferrare l’attacco speciale, che si ricaricherà nel tempo.
Spara a tutto ciò che si muove e anche se non si muove sparagli ugualmente
Gli attacchi a nostra disposizione sono diversi e potremo selezionarli a seconda degli avversari che ci troveremo di fronte. Potremo scegliere tra quello diretto e focalizzato di fronte a noi se i nemici sono pochi e potenti, quello che ha un ampio raggio nel caso ce ne siano molti e deboli, oppure quello che sparerà sia di fronte a noi che dietro se la minaccia non sarà unidirezionale. Con il tasto L1 potremo scorrerli facilmente e scegliere quello che vogliamo.
Tutti gli attacchi possono essere potenziati, sia raccogliendo speciali power up lasciati dai nemici che a fine stage, dove potremo sceglierne uno da aumentare di livello. Attenzione però perché morendo però perderemo i potenziamenti, e quindi sarà facile ritrovarsi armati solo del nostro attacco base di fronte ai nemici sempre più grandi. Durante ogni stage si potranno anche raccogliere dei missili extra e degli scudi rotanti che ci faciliteranno non poco la vita.
Da menzionare anche i boss di fine livello che rappresentano interessanti sfide senza essere troppo frustranti. Hanno una buona difficoltà che darà una bella soddisfazione quando li batteremo. A proposito di difficoltà, potremo scegliere tra tre livelli per adattare la sfida alla nostra capacità e voglia d’impazzire nel tentativo di schivare le minacce aliene e rispondere adeguatamente. Inoltre potremo aggiungere anche gettoni extra per avere un sacco di vite.
Ciò che era, è rimasto tal e quale
Tecnicamente parlando Andro Dunos 2 non si è praticamente discostato dal predecessore. La grafica pixel art farà contenti i nostalgici dei tempi passati e ribrezzo alle nuove leve. I fondali fissi non brillano per originalità o stupiscono per fattura, così come i nemici, spesso riciclati con colori diversi, tutto ciò lascia intuire una certa sbrigatività nello sviluppo.
Invece la musica è stata composta appositamente per questo ritorno ed è fatta molto bene, risultando retro nelle sonorità e perfettamente adatta al gioco.
Trofeisticamente parlando: volete salvare la terra o avere un Platino in più?
Nei lontani anni Ottanta non c’erano i trofei di platino, quindi neppure in Andro Dunos 2 è presente la tanto amata coppa. L’elenco dei trofei è di soli dieci coppe, ottenibili semplicemente portando a termine tutti gli stage presenti nel gioco. Purtroppo per i cacciatori non c’è molto da vedere, sotto questo aspetto.