Azure Reflections – Recensione

Sviluppatore: Team Shanghai Alice Publisher: Unties Games Piattaforma: PS4 Genere: Bullet Hell Giocatori: 1 PEGI: 7 Prezzo: 24,99 € Italiano:

Touhou Project è una serie di videogiochi 2D, nati originariamente su PC, tutti sviluppati da Team Shangai Alice, una software house nipponica composta da una sola persona. Approfittando dell’apertura degli europei nei confronti di titoli che, al di fuori dei confini nipponici, hanno sempre avuto poco appeal, ecco che questi danmaku shooter stanno provando negli ultimi anni a ritagliarsi la propria fetta di utenti anche sulle console casalinghe.

Azure Reflections è infatti l’ultimo esponente di questa serie che, dopo l’arrivo su PC risalente ormai a sei anni fa, cerca di attirare tutti quegli amanti dei vertical shooter che da troppo tempo non riescono a mettere le mani su un prodotto di qualità. In questa serie non prenderemo possesso di astronavi o veicoli militari, ma finiremo per controllare Reimu e Marisa, due streghette pronte a sconfiggere il demone di turno. Mettetevi quindi comodi e preparatevi a entrare nel mondo di Azure Reflection.

Bibbidi bobbidi bu

Come già accennato nella prefazione, in questo Azure Reflections ci troveremo nuovamente a impersonare Reimu e Marisa, due streghette impegnate nella lotta contro la nuova incarnazione del demone scarlatto. Archiviata la parentesi di Gensokyo, infatti, le due giovani si troveranno ad assistere alla rinascita di Remilia, loro nemica giurata fin dai primi episodi della serie. Questo avvenimento, per quanto scontato e presentato in maniera frettolosa, porrà le basi per l’avventura che queste due ragazze dovranno affrontare per avere, ancora una volta, la meglio sulle forze del male.

Rispetto ad altre produzioni simili, i titoli della serie Touhou Project si sono da sempre distinti grazie a un comparto narrativo che, considerando gli standard del genere, difficilmente deludeva. Anche questa volta il lavoro fatto dietro a questa produzione si dimostra di buon livello, anche se un’eccessiva rapidità nella presentazione degli eventi e alcuni dialoghi un po’ troppo prolissi contribuiranno ad appesantire eccessivamente l’esperienza. I personaggi principali e molti dei boss che ci troveremo ad affrontare risulteranno però unici, non tanto per il proprio stile di combattimento, ma grazie alla loro emotività ed empatia.

Nonostante queste premesse, Azure Reflections finirà però con l’essere un’esperienza veramente troppo breve. I soli sette stage presenti, oltre a ridurre al minimo la narrazione, renderanno estremamente ripetitive le nostre sessioni. Sia chiaro, il fattore sfida e difficoltà rimarranno la cosa più importante, ma data l’importanza che negli anni ha assunto questo universo ci aspettavamo senza dubbio qualcosa di più profondo e complesso. Continuando a parlare dei difetti di questa Story Mode, non possiamo evitare di citare l’inadeguatezza del comparto sonoro, ridotto a semplici brani di accompagnamento udibili nel menù principale e durante l’introduzione alle diverse boss fight. Un vero peccato!

I puristi dei bullet hell avranno di sicuro saltato il paragrafo dedicato alla narrativa perché curiosi di conoscere le potenzialità di questo titolo. Partiamo dal fattore difficoltà. Come ogni shooter a scorrimento che si rispetti il livello di sfida riuscirà a mutare significativamente l’intera esperienza. Intraprendere l’avventura alla difficoltà più bassa garantirà infatti una ventina di minuti tranquilli e rilassanti, esattamente l’opposto di quello che vi attenderà se deciderete di intraprendere la storia al livello più alto. Per non farvi mancare nulla, quindi, una volta completata la storia a una determinata difficoltà, dovrete fare i conti con la modalità ascetica. In questa nuova sfida la vostra strega verrà abbattuta immediatamente dopo essere stata colpita da un proiettile, rendendo così più facile il raggiungimento del game over.

Una streghetta per tutti i gusti…

A un primo sguardo, potreste pensare che Azure Revolutions si riduca al classico spara, schiva i milioni di proiettili su schermo e abbatti il boss di turno. Questo titolo invece metterà a disposizione del giocatore una serie di feature più o meno innovative che contribuiranno a rendere l’esperienza ancora più profonda e appagante. Ogni personaggio controllabile avrà a disposizione una serie di mosse speciali. La prima in ordine di importanza risulta essere il Danmaku Rush, una particolare carica con lo scudo che vi permetterà di abbattere i nemici più resistenti. Questo attacco, così come con la semplice barriera, permetterà inoltre di assorbire gran parte dei proiettili nemici così da “ripulire” la schermata e rendervi la vita un po’ più semplice. Ogni personaggio disporrà inoltre di una carta incantesimo particolare che, se usata al momento giusto, potrebbe anche ribaltare le sorti di uno scontro.

La rigiocabilità di questo vertical shooter sarà l’unico aspetto a trarre un vero vantaggio da una Story Mode ridotta all’osso. Per fortuna Azure Reflections metterà a disposizione del giocatore una serie di feature che porteranno il giocatore a passare diverse decine di ore a completare stage su stage. Oltre al classico fattore classifica, dal menù principale potrete accedere alla sezione dedicata agli accessori. Qui si potrà spendere la valuta ottenuta nel gioco per acquistare alcuni oggetti utili non solo per personalizzare la nostra strega preferita, ma soprattutto per migliorare le vostre prestazioni in combattimento. Ogni accessorio acquistato infatti garantirà particolari bonus che, se combinati ottimamente tra di loro, renderanno certamente più semplice il completamento delle varie missioni.

Il lavoro di Team Shangai Alice risulta senza dubbio sufficiente anche dal punto di vista tecnico. Se giocate in co-op, la fluidità si manterrà su ottimi livelli permettendo di godere appieno di questa esperienza, evitando al contempo di incappare in inutili game over. I problemi del comparto sonoro sono già stati trattati in precedenza, ma rappresentano perfettamente il livello raggiunto da questa produzione. Sembra infatti che questo titolo si limiti a fare il minimo indispensabile, sia da un punto di vista narrativo che di gameplay. Non fraintendete, il gioco si lascia giocare e rappresenta un eccellente entry level per tutti quei giocatori che vorranno approcciarsi a questo genere ma, nonostante questo, difficilmente verrà ricordato nel corso degli anni a venire.

Trofeisticamente parlando: una sfida degna di questo nome

Dando un’occhiata all’elenco dei trofei già disponibile sul nostro forum, potreste pensare che il Platino di questo titolo sia tutt’altro che difficile. I trofei di questo Azure Revolutions saranno invece molto ostici in quanto richiederanno una conoscenza profonda delle boss fight e dei riflessi fuori dal comune. Lo studio dei vari stage sarà fondamentale e il farming della valuta di gioco permetterà di sbloccare gli accessori migliori. Gli appassionati di questo genere troveranno senza dubbio pane per i loro denti, ma anche i neofiti potrebbero appassionarsi a questo genere proprio grazie a questo titolo.

VERDETTO

Dopo sei anni dall’arrivo su PC, ecco che Azure Reflections sbarca finalmente su PlayStation 4. Questo nuovo bullet hell dedicato alla serie Touhou Project riesce in parte a catturare l’attenzione del giocatore grazie a un discreto comparto narrativo e a un gameplay profondo e appagante. I pochi stage disponibili e il breve tempo necessario per il loro completamento contribuiscono però a rendere l’esperienza ripetitiva e poco stimolante. Le diverse difficoltà selezionabili permettono infine di modellare il livello di sfida sul giocatore, rendendo così questo Azure Reflections un ottimo titolo entry level per tutti quei videogiocatori che intendono avvicinarsi a questo genere.

Guida ai Voti

Ivan Presutto
Ivan, tra studio e basket, riesce a ritagliarsi il suo angolo della giornata per immergersi nel magico mondo dei videogiochi. Gioca un po' di tutto ma i generi preferiti sono: gli shooter (TPS e FPS) e gli action (in particolar modo quelli con una forte componente stealth). Se gli date un controller... sogna!