Catty & Batty: The Spirit Guide – Recensione Speedrun

Sviluppatore: Muddasheep Publisher: Sometimes You Piattaforma: PS4 Genere: Puzzle Giocatori: 1-2 PEGI: 3 Prezzo: 4,99 € Italiano:

La recensione Speedrun di Catty & Batty: The Spirit Guide vi parla di un puzzle game classico, ispirato a opere come Lemmings e Tower Defense. Aiutiamo una coppia decisamente particolare a completare una missione anch’essa fuori dagli schemi e scopriamo se il gioco di Muddasheep vale il nostro tempo.

Come il gatto col… pipistrello

Chi conosce il publisher Sometimes You sa che le opere dei team associati a questo studio sono generalmente giochi rapidi e di semplice realizzazione. Catty & Batty: The Spirit Guide rispecchia in pieno questo stile, offrendo circa due ore di gameplay agli appassionati di puzzle game che vogliono giocare in coppia con un amico. Il titolo narra le vicende di Catty e Batty, rispettivamente un gatto e un pipistrello parlante incaricati di condurre gli spiriti nell’aldilà.

Pur non sapendo i retroscena dietro questa missione, sappiamo come il duo può indirizzare le anime. Entrambi hanno infatti la possibilità di piazzare scatole e creare un percorso in grado di deviare la traiettoria dei vaganti e condurli verso un cancello che è il traguardo dei vari schemi. Niente d’innovativo, come detto nella prefazione, ma sufficiente per dar vita a trenta livelli da affrontare in singolo o in cooperativa.

Amazon mi fa un baffo

Le meccaniche alla base di Catty & Batty: The Spirit Guide sono, come detto, molto semplici. Si piazza un certo numero di scatole e si crea un percorso per indirizzare le anime. Le scatole possono anche essere rimosse, in caso si ritenga la soluzione trovata non valida oppure sia necessario modificare parti del percorso. Il tutto viene fatto con grande semplicità, dato che i comandi sono limitati come le meccaniche. Non mancano comunque alcune piccole varianti, come portali in grado di teletrasportare gli spiriti e altri ostacoli che aumentano la difficoltà man mano che si proseguirà nella campagna.

Niente di drammatico, comunque, tanto che Catty & Batty: The Spirit Guide si rivela un titolo piacevole per qualsiasi tipo di giocatore. Chi cerca la profondità o una sfida per cervelli fini, invece, rimarrà deluso. Apprezzabile invece lo sforzo per realizzare un titolo con un suo carattere. La grafica vanta sei modalità di colore, ben ottocento sprite per gli spiriti e oltre centocinquanta animazioni. Uno sforzo non da poco per una piccola produzione indipendente, che fa il paio con una colonna sonora originale gradevole e orecchiabile.

Trofeisticamente parlando: Two Animals, One Cup

Sbloccare il Platino di Catty & Batty: The Spirit Guide è un gioco da ragazzi. Il fatto che la campagna duri soltanto due ore e che non ci siano sfide particolari da portare a termine rende infatti la massima ricompensa abbordabile per qualsiasi tipo di cacciatore. Se avete qualche spicciolo e un paio d’ore di tempo da investire, potrete arricchire la vostra bacheca in men che non si dica.

VERDETTO

Nonostante l'idea all'apparenza originale, Catty & Batty: The Spirit Guide è un puzzle game di stampo classico. L'opera di Sometimes You riesce a intrattenere i giocatori per un paio d'ore spensierate, in cui piazzare scatole e indirizzare gli spiriti verso la retta via. Non chiedete però niente di più, perché il gameplay è davvero ridotto all'osso e le variabili si contano sulla punta delle dita di una mano. Nonostante tutto, comunque, Catty & Batty è perfetto per passare qualche ora in compagnia, ottenendo tra le altre cose un Platino facile e rapido.

Guida ai Voti

Stefano Bongiorno
Nato e cresciuto in cattività, il giovane Stefano è stato svezzato a latte in polvere e Nintendo, cosa che lo ha portato con gli anni a dover frequentare svariati osteopati a causa delle deformazioni alle mani causati dall'uso di pad rettangolari. Oggi ha una certa età e scrive per il Bit, non perché abbia una scelta, ma perché altrimenti il boss Dario lo fustiga con le copie invendute di Digimon All-Star Rumble. Nel tempo libero si dedica occasionalmente al suo lavoro di commesso di telefonia e soprattutto alla caccia al Platino, con scarsi risultati.