Cities: Skylines – PlayStation 4 Edition – Recensione

Sviluppatore: Tantalus Media Publisher: Paradox Interactive Piattaforma: PS4 Genere: Strategico Giocatori: 1 PEGI: 3 Prezzo: 39,99 € Italiano:

“La pecora buona la bastona il prete, quella cattiva il sindaco”.
Mirko Badiale

Se siete dei giocatori di vecchia data, vi sarà probabilmente passato tra le mani almeno un episodio di quella che fu la celeberrima saga di SimCity, prodotta da EA e Maxis e abbandonata in favore del più prolifico e apprezzato The Sims. A mantenere vivo il genere dei city builder ci ha pensato però l’interessante Cities: Skylines, pronto a raccogliere l’eredità lasciata dal titolo EA.

cities skylines playstation 4 edition

Elezioni truccate

Se avete una passione per i gestionali e possedete un PC, è probabile che abbiate già sentito parlare o addirittura già giocato a Cities: Skylines; l’opera di Paradox e Tantalus sbarcata su PlayStation 4 è infatti una riedizione dell’originale, che ha visto la luce nell’anno 2015 riscuotendo un notevole successo tra gli appassionati del genere. Il lavoro svolto dal team, come vedremo più in là nella recensione, è tutto fuorché marginale, dato che quello che abbiamo tra le mani è un prodotto che mantiene tutte le funzionalità che l’hanno reso celebre, cercando però di adattare i comandi affidati a tastiera e mouse a un dispositivo decisamente meno versatile, come il DualShock 4.

Pressoché inesistente, come da prassi, la trama. Senza troppi preamboli ci ritroveremo a essere eletti sindaci di una città e ci verrà fornito un piccolo capitale iniziale per dare il via ai lavori di creazione di un’area urbana completa di qualsiasi tipo di infrastrutture, dalle fognature ai trasporti. Quello che noteremo fin da subito è la quasi totale assenza di tutorial. Eccezion fatta per alcune piccole delucidazioni in merito alla funzione delle varie icone che potrà essere richiesta dal giocatore, non ci verrà spiegato nulla in merito a come muoverci nel mondo della gestione cittadina, lasciando quindi tutto all’intuizione del singolo. Senza indugi lanciamoci quindi nel redditizio mondo della vita politica, trasformandoci in efficienti (più o meno) sindaci della nostra nuova città e andando a vedere nel dettaglio come sarà possibile dar vita a vere e proprie metropoli.

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Potere significa responsabilità

Dopo aver scelto una delle varie zone disponibili, che differiranno tra loro per tipologia e quantità di risorse naturali, Cities: Skylines ci metterà di fronte a una tela bianca che dovremo andare a dipingere con strade e infrastrutture. L’idea alla base è quella di gestire la vita urbana basandosi sulle prime per dare vita alle seconde; piazzando una serie di strade, ci verrà data la possibilità di decidere la tipologia di strutture che potranno essere create attorno a esse scegliendo tra zone abitative, commerciali e industriali.

Una volta fatta la nostra scelta, la costruzione di case, fabbriche e molto altro ancora avverrà in maniera naturale, incrementando così anche la popolazione totale della nostra cittadina. Con l’aumento di popolazione, però, si renderanno necessarie determinate strutture, quali centrali elettriche e fognature. Il divertimento in Cities: Skylines sta proprio nella gestione delle esigenze dei nostri abitanti, che potranno muovere richieste “banali”, come l’accesso ad acqua ed elettricità, così come altre più complesse come, ad esempio, riuscire a creare un sistema sanitario efficiente e in grado di coprire l’intero tessuto urbano. Tutto questo andrà fatto cercando di rispettare il budget iniziale, che andrà via via ampliandosi man mano che raggiungeremo degli obiettivi legati all’aumento della popolazione della nostra città.

E io pago!

L’aumento di dimensione della nostra città genererà un maggior numero di richieste e dunque un maggiore esborso di denaro, che potremmo in quel momento non avere a disposizione. Ecco perché, oltre alla classica meccanica gestionale, Cities: Skylines introduce anche una serie di possibilità legate alla tassazione di determinati beni e servizi e soprattutto alla richiesta alla banca di prestiti di capitali, che potranno essere restituiti in comode rate. La gestione del proprio patrimonio economico è una delle meccaniche più complicate da padroneggiare all’interno del titolo Paradox, dato che basterà una strada di troppo oppure un errore di valutazione per ritrovarsi ben presto a gambe all’aria, pieni di debiti e con una popolazione scontenta.

Gestire al meglio le percentuali delle tasse e soprattutto sfruttare in maniera intelligente le aree di commercio e quelle industriali, ci permetterà al contrario di avere un costante afflusso di denaro che potremo investire in nuove infrastrutture, oppure di apportare delle migliorie a quelle già esistenti, rendendo così la nostra città sempre più grande e più vivibile. Tutto questo andrà di pari passo con la possibilità di creare strutture sempre più importanti per arrivare, nel giro di qualche ora di gioco, ad avere una metropoli vibrante, ricca di vita, di traffico e di tutta una serie di problemi da gestire.

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Dita da architetto

Finora abbiamo parlato delle meccaniche di gioco e della parte prettamente gestionale, ignorando totalmente i comandi; questo perché il sistema ideato dal team di Paradox merita un’analisi approfondita. Il numero di titoli simulativi in arrivo su console ha subito un netto aumento, con videogiochi quali i vari Farming Simulator che hanno iniziato a raccogliere un numero sempre maggiore di appassionati; sfortunatamente nella maggior parte dei casi il passaggio da mouse e tastiera al controller risulta traumatico.

Cities: Skylines si differenzia dai suoi simili proponendo un sistema di costruzione e di gestione snello e immediato, con i comandi a schermo sempre chiari e con la possibilità di sfruttare le potenzialità della levetta analogica, grazie a un cursore a schermo e a meccaniche che ci eviteranno di perdere diottrie cercando di puntare uno specifico edificio o un’area esageratamente ridotta.

Gestire la città pad alla mano è un piacere, così come vederla crescere, animata da un motore grafico eccellente che si farà apprezzare soprattutto nelle ore notturne grazie a effetti luminosi decisamente sopra la media. L’ottimo comparto audio ci accompagnerà con colonne sonore ed effetti piacevoli e mai invadenti. Piccolo neo infine per la già accennata assenza di un vero e proprio tutorial che, nonostante il titolo si riveli semplice nelle sue prime fasi, sarebbe sicuramente stato utile per non rimanere troppo spaesati.

Trofeisticamente parlando: fascia tricolore

Come è lecito aspettarsi, il lungo elenco trofei di Cities: Skylines comprende tutta una serie di coppe legate all’aumento di dimensione della vostra città ma non disdegna di premiare la costanza del giocatore, elargendo trofei per il raggiungimento di determinati obiettivi nel corso degli anni. Ottenere il Platino, comunque, sarà una questione di pazienza e dedizione che richiederà svariate ore del vostro tempo libero e un’attenta pianificazione.

VERDETTO

Se siete alla ricerca di un gestionale che possa essere fruito senza problemi su PlayStation 4, allora Cities Skylines è esattamente quello che fa per voi. Quello che più di tutto sorprende dell'opera di Paradox e Tantalus è l'eccezionale lavoro svolto sui controlli, adattati in maniera magistrale al DualShock 4. Nonostante l'assenza di tutorial penalizzi i neofiti, giocare a Cities: Skylines e vedere la propria città crescere è un piacere. Se avete amato SimCity e state ancora cercando un prodotto all'altezza del titolo Maxis, non fatevi sfuggire Cities: Skylines, una perla del genere che farà felici gli appassionati e riuscirà a regalare svariate ore di divertimento.

Guida ai Voti

Stefano Bongiorno
Nato e cresciuto in cattività, il giovane Stefano è stato svezzato a latte in polvere e Nintendo, cosa che lo ha portato con gli anni a dover frequentare svariati osteopati a causa delle deformazioni alle mani causati dall'uso di pad rettangolari. Oggi ha una certa età e scrive per il Bit, non perché abbia una scelta, ma perché altrimenti il boss Dario lo fustiga con le copie invendute di Digimon All-Star Rumble. Nel tempo libero si dedica occasionalmente al suo lavoro di commesso di telefonia e soprattutto alla caccia al Platino, con scarsi risultati.