Dawn of Man – Recensione

Sviluppatore: Madruga Works Publisher: Madruga Works Piattaforma: PS4 Genere: Strategico Giocatori: 1 PEGI: 16 Prezzo: 24,99 € Italiano:

Quando si parla di giochi di strategia, vengono in mente i grandi classici che popolano i PC praticamente da sempre e sono solitamente ambientati nei periodi storici in cui la strategia era il pane quotidiano degli eserciti e si combattevano numerose guerre in ogni angolo del pianeta, in ogni regione dell’Impero Romano o durante il Medioevo, oppure su pianeti veri o finti di questa galassia o in un’altra. Quasi nessuno però ha avuto la brillante idea di sviluppare e portare sul mercato uno strategico ambientato nell’età primordiale. Dawn of Man è questo, uno strategico in tempo reale ambientato durante il Paleolitico. Ecco la nostra recensione.

dawn of man

Vivere e morire nella preistoria

Saremo messi a capo di un piccolo manipolo di uomini di circa dodicimila anni fa, con giusto lo stretto indispensabile per poter sopravvivere e con un tutorial che ci introdurrà a familiarizzare con le meccaniche di base. Capiremo ben presto che saremo pochi, soli e praticamente senza risorse, ma con tanto duro lavoro potremo ambire ad arrivare a costruire edifici e a creare utensili che ci aiuteranno nella lotta alla sopravvivenza. Di sopravvivenza infatti si tratta. Dawn of Man non fa sconti a nessuno e ci pone davanti la cruda realtà del mondo all’Età della pietra che, volendo fare gli avventurieri, potremo provare in prima persona spogliandoci di tutto quello che la modernità e il progresso tecnologico ci hanno fornito e regalato nel corso della nostra lunga evoluzione come società, facendoci ben presto capire che tutto rema contro di noi e che ogni occasione sembra fatta apposta per ucciderci.

Come dicevamo, partiremo con un piccolo gruppo di uomini e con scarse risorse. Quello che fa davvero la differenza all’inizio del gioco è la selezione dell’area in cui iniziare la nostra avventura. E’ piuttosto ovvio che iniziare nei pressi di una montagna non sia lo stesso che farlo nei pressi di un lago o di un fiume, o di una landa desolata. Appena arrivati nel nostro avamposto avremo la possibilità di automatizzare certi lavori, caratteristica davvero meravigliosa che permette di concentrarsi su altro, lasciando per esempio la raccolta di materie prime quali pietra, rami, cibo (pesce, cacciagione o frutta) ad abitanti designati a fare solo quello.

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Il lavoro nobilita l’uomo

Ben presto sbloccheremo nuove abilità e tecnologie che sono frutto di compiti portati a termine, per esempio la caccia di tre specie di animali diverse o di una sola particolarmente importante, oppure l’ottenimento di un numero minimo di materiali e così via. Mano a mano che queste tecnologie verranno sbloccate, potremo progredire nel gioco e raffinare sempre di più le abilità di ogni abitante, permettendone il miglioramento della qualità della vita. Così facendo potremo consentire la riproduzione e quindi l’espansione del nostro villaggio, possibile anche mediante l’accettazione di altri uomini che chiederanno di far parte della nostra comunità.

Per permettere questo dovremo costruire nuove abitazioni e assicurare sempre che la scorta di cibo sia sufficiente per passare l’inverno. Questo perché in Dawn of Man sono presenti anche le stagioni con la loro alternanza e con il loro carico di pregi e difetti. Ad esempio, in primavera ci sarà una grande abbondanza di pesce, in estate di frutta e bacche, oltre che di raccolti, in autunno altri tipi di frutta e, in questo momento, potremo raccogliere legna per l’inverno, la stagione fredda, che metterà sotto scacco il nostro lavoro. Se saremo stati bravi, riusciremo a vedere la primavera successiva.

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La natura non perdona

Dawn of Man non fa sconti a nessuno. Durante primavera, estate e autunno abbiamo provveduto a far crescere l’accampamento sia in termini di popolazione che di riserve di cibo, con un recinto dentro al quale eravamo riusciti ad addomesticare delle capre. Avevamo tutto pronto per passare un inverno tranquillo grazie al tanto lavoro fatto (dai nostri instancabili abitanti). Dawn of Man non era evidentemente d’accordo, in quanto proprio agli inizi della stagione fredda abbiamo subito un attacco da predoni che non hanno ucciso nessuno ma hanno rubato quasi tutte le scorte di cibo, preziosamente raccolte. E’ stato un disastro. Ci siamo trovati ad affrontare la stagione invernale con pochissimo cibo a disposizione e con il benessere della popolazione che scendeva vertiginosamente. A poco è valso il sacrificio delle capre e così la popolazione ha iniziato ad ammalarsi e a morire, vanificando un intero anno (di gioco) di faticoso lavoro. Dawn of Man non perdona, è tutto estremamente reale, non sbilanciato ma severo con il giocatore. Dawn of Man ci fa veramente capire la difficoltà della lotta “uomo contro natura”, nella quale solamente essendo consapevoli e preparati, adatti a fronteggiare ogni minaccia e ogni imprevisto, cogliendo ogni opportunità, riusciremo a sopravvivere e a portare avanti i nostri piani.

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Oltre a questo, c’è da dire che possiamo passare da una età all’altra mediante l’acquisizione di tecnologie sempre più efficaci che porteranno poi al controllo del fuoco ad uso fonderia e quindi alla possibilità di estrarre metalli dalle pietre che ne sono naturalmente intrise, partendo da quelli più semplici e duttili, con basse temperature di fusione come stagno e rame (per fonderli in lega e creare il bronzo), per giungere poi all’Età del ferro nella quale le grandi temperature raggiunte dai forni consentono di avere un notevole salto evolutivo in termini tecnologici.

Tutto a portata di click

L’interfaccia utente è nostra alleata. Sembra all’inizio di difficile comprensione, ma con la forza dell’abitudine diviene uno strumento che si rivela per quello che è, cioè valida, efficace e senza troppi fronzoli, perfettamente adatta a quello che serve, senza tecnicismi o passaggi inutili. Spesso con due sole scelte nel menù si ottiene quello di cui si ha bisogno. Una caratteristica che consente di risparmiare moltissimo tempo è la possibilità di velocizzare il gioco fino a otto volte, garantendo la possibilità di godere di più dell’esperienza di sopravvivenza che altrimenti avrebbe avuto degli enormi tempi morti in attesa che le attività richieste venissero portate a termine.

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L’impatto grafico non è dei migliori. Le texture sembrano uscite da un gioco di una o due generazioni fa, ma è anche vero che in uno strategico la qualità grafica è tra le ultime cose a cui dare importanza e di certo non va a cambiare minimamente l’efficacia del gameplay. Il sonoro è basato sui rumori della natura e su una piacevole musica di percussione che accompagna e scandisce i momenti di gioco. Nulla di particolarmente emozionante, ma vale il discorso fatto poc’anzi. La natura strategica e sostanzialmente casuale del gioco sfocia in una grande longevità, specialmente agli inizi quando si stanno ancora perfezionando le tecniche, ma soprattutto in una grande rigiocabilità, anche in virtù del fatto che esistono alcune sfide da poter completare in maniera facoltativa.

Trofeisticamente parlando: la pazienza è la virtù dei forti

Dawn of Man presenta venticinque trofei divisi in sette di bronzo, dieci di argento e ben sette di oro, oltre al consueto platino. Per l’ottenimento di tutte le coppe avrete bisogno di grande maestria nella sopravvivenza e di una certa dose di fortuna, nonché di un bel po’ di tempo da dedicare al titolo. Questo perché, a parte le fasi iniziali, sono presenti trofei che richiedono di completare tutti i traguardi presenti nel gioco. Se vi doveste trovare in difficoltà, abbiamo preparato per voi la guida ai trofei di Dawn of Man.

VERDETTO

Dawn of Man ci porta nella preistoria, precisamente nel Neolitico, e ci mette di fronte alla crudezza della vita di allora, senza agi e comfort moderni. Il gioco è solidissimo, tecnicamente valido e molto realistico, soprattutto alla difficoltà più alta, fattore che dona profondità e longevità e lo rende rigiocabile data la sua natura strategica. Sicuramente Dawn of Man è da considerarsi un must-have per gli appassionati del genere.

Guida ai Voti

Andrea Pasqualin
Classe '90, nato e cresciuto tra benzina e gasolio, è il classico "petrolhead". Si è umilmente autoproclamato "Re dell'Universo Racing presso PlayStationBit". Platinatore incallito, attualmente è il redattore della rubrica "Racconti di Caccia", si dedica inoltre a ricerche su Platini facili e/o ultra rari, per bullarsi con gli amici. Appassionato di tutto quello che corre e vola, sta vivendo il suo sogno scrivendo di videogiochi e pensandoci dalla mattina alla sera. Nei momenti liberi guida la sua moto supersportiva e si diverte a spaventare le vecchiette ai semafori.