DiRT Rally 2.0 – Recensione

Sviluppatore: Codemasters Publisher: Codemasters Piattaforma: PS4 Genere: Corse Giocatori: 1 (Online: 2-8) PEGI: 3 Prezzo: 69,99 € Italiano:

Le monoposto sono la massima espressione della tecnologia e della sicurezza riportata su una vettura a quattro ruote; roba per ingegneri, per chi non vuole sporcarsi le mani, per chi ha paura di avvicinarsi troppo a un cordolo e non sa controllare realmente il proprio veicolo, oserebbe dire qualcuno. La connessione tra auto e uomo, la ricerca del pericolo, delle sbandate controllate, e perché no, anche qualche contatto, tutto questo è possibile ritrovarlo in un solo motor sport, il rally. Ma le vetture che affrontano un rally sono piccole utilitarie come la Volkswagen Polo che vediamo tutti i giorni, inchiodate nel traffico quotidiano, nulla di eccezionale e da ammirare. Sbagliato, esse sono opportunamente modificate per affrontare una tappa: appendici aerodinamiche esagerate, differenziale a controllo elettronico e più di trecento cavalli sotto il cofano, tra le varie cose.

Queste vetture, inizialmente ideate unicamente per affrontare delle prove a tempo corse tra fango, neve e ghiaia, furono anche utilizzate per uno show televisivo che debuttò nel 1967 in Gran Bretagna. Il successo di questo evento diede vita a un nuovo campionato che nel corso degli anni, grazie all’intervento della Federazione Internazionale dell’Automobile, si è evoluto fino a diventare ciò che possiamo ammirare al giorno d’oggi, il FIA World Rallycross Championship. Proprio sulla licenza ufficiale di questo fantastico campionato è basata la componente principale di DiRT Rally 2.0, videogioco di corse sviluppato da Codemasters.

DiRT Rally 2.0

Dalle ceneri di un mito

C’era una volta, negli anni Novanta, un certo scozzese che  con la sua auto blu dominava le scene del World Rally Championship ed era ammirato dai ragazzini di tutto il mondo che sognavano di replicare le sue folli gesta. Parliamo della mitica Subaru Impreza e di Colin McRae, pilota che, nonostante in tutta la sua carriera abbia vinto un solo titolo mondiale, è diventato una vera e propria leggenda. Ma oggi non siamo qui per raccontarvi la sua vita, volevamo solo ricordarvi quando, nel 1998, il pilota siglò un accordo con Codemasters per pubblicare un videogioco di rally con la sua immagine sulla copertina. Colin McRae Rally rivoluzionò i giochi di guida su PlayStation grazie alla sua impostazione simulativa che riusciva a far immergere completamente i giocatori alla guida di un mezzo. Come ormai saprete, la serie DiRT è sorta dalle ceneri di quel vecchio mito; riuscirà DiRT Rally 2.0 a farci riprovare le stesse sensazioni provate con il primissimo capitolo e a migliorarsi malgrado l’eliminazione di alcune modalità come quella per la realtà virtuale o le corse hillclimb?

Chiunque abbia giocato DiRT 4 si ritroverà immediatamente a suo agio all’interno di un menù essenziale e che invoglia a gettarsi nel fango quanto prima. La sezione Gioco libero è divisa in quattro categorie: rally storici, prova a tempo, partita personalizzata e campionato WRX. La modalità rally storici consente di creare un campionato in una delle sei ambientazioni presenti  (USA, Spagna, Australia, Argentina, Nuova Zelanda e Polonia) e di disputare una serie di gare a tempo. Purtroppo Codemasters, per lo sviluppo di DiRT Rally 2.0, non ha potuto contare sulla licenza ufficiale del WRC, in mano a Kylotonn, e per questo motivo dovremo scordarci di mettere le mani sulle ultime WRC Plus, come la Toyota Yaris o la Hyundai i20.

DiRT Rally 2.0 Alpine Renault

Non temete, è comunque presente un parco auto degno di nota composto da un buon mix di vetture storiche e moderne, e che può contare sulla presenza di auto del leggendario gruppo B o della classe R5. Le prove a tempo, invece, saranno pane per i piloti più esperti; in questa modalità è possibile far segnare il proprio tempo su una tappa per sfidare la classifica online. In partita personalizzata, come suggerisce il nome, è possibile creare una gara o un intero campionato selezionando il numero di gare e i limiti imposti. Queste partite possono essere giocate in modalità single player, sfidando i tempi fatti segnare dalla CPU, oppure in compagnia di amici o di sconosciuti in multiplayer. DiRT Rally 2.0 cambia completamente volto all’interno della modalità FIA World Rallycross Championship, che offre la possibilità di affrontare l’intero calendario di gare presenti nel campionato ufficiale del WRX.

Da gioco simulativo, in cui bisogna valutare anche il più piccolo dettaglio di una singola sterzata in un time attack, si passa a gare più dirette e frenetiche. Gli otto tracciati, tutti realmente esistenti, offrono delle vere e proprie battaglie all’ultima sportellata a bordo di agilissime vetture come la Renault Clio o la potente Ford Mustang. Gli eventi corsi in questa modalità sono strutturati secondo il regolamento ufficiale della categoria: quattro manche di qualificazione in cui venti partecipanti, divisi in gruppi da cinque, guadagnano punti in base ai tempi fatti registrare. I primi dodici classificati accedono alle semifinali e in seguito i primi tre di ogni gruppo si contendono la finale. Durante queste gare dovrete prestare molta attenzione al joker lap, una piccola deviazione del percorso da percorrere obbligatoriamente almeno una volta, pena la squalifica.

“Se sei incerto, tieni aperto”. Vero, Colin McRae?

La modalità principale di DiRT Rally 2.0, nonché quella in cui passerete la maggior parte del vostro tempo è, però, La mia squadra, modalità strutturata in maniera simile a un gestionale vista la possibilità di creare una vostra controparte virtuale e un vostro personalissimo team. Dopo aver preso nota delle funzioni offerte da La mia squadra, è arrivato il momento di indossare la tuta e salire in auto per dare il via a uno dei campionati in cui ci è stato offerto di correre.

Avendo già ampiamente analizzato il rally cross, gettiamoci a capofitto nei rally classici, e più precisamente in un campionato composto da sei eventi sparsi in varie regioni. Si parte con il rally d’Argentina e per affrontare le sue quattro tappe viene messa a nostra disposizione una Lancia Fulvia, piccola vettura che ha corso a cavallo degli anni Sessanta e Settanta. Prima di iniziare effettivamente la corsa è possibile effettuare un sopralluogo del rally per poter prendere nota del circuito e delle sue caratteristiche. DiRT è un gioco spietato e lo capirete sin dagli albori di questa carriera; il primo stage, della durata di oltre dieci chilometri, è ambientato sotto un diluvio, al calare del sole e in una specie di tunnel scavato tra le rocce in cui la vettura quasi non passa e a malapena riesce a innestare la terza marcia.

DiRT Rally 2.0

Nonostante diverse difficoltà iniziali riusciamo abilmente e inaspettatamente a concludere questo turno in prima posizione, portando la piccola Fulvia sana e salva al traguardo. I problemi nascono nello stage successivo, quando, dopo un errore di valutazione, ci infossiamo e siamo vittime di una penalità che ci relega in nona posizione. Auguriamo a tutti i lettori di non rompere mai un banalissimo fanale mentre si affronta una gara sotto la luce della luna, dover correre l’intera tappa senza abbaglianti è stata quasi una tortura psicologica. Prima di procedere ulteriormente è prevista una sosta all’area service, luogo in cui è possibile riparare la propria auto e, gradita novità, selezionare la mescola di pneumatici più adatti e la riserva da trasportare in caso di forature. Avendo optato per una mescola più morbida, che garantisce più velocità e tenuta di strada (ma anche più usura della stessa), il terzo stage è quello della ribalta, o così avremmo voluto che fosse.

Dopo un considerevole ritardo accumulato nei primi due settori dal mio rivale in classifica, decido di adottare il mantra di Colin McRae, “se sei incerto, tieni aperto”, e di adottare uno stile di guida meno conservativo per recuperare secondi preziosi e andare a caccia del primato. Malgrado due ottimi intertempi finiamo in seconda posizione, a pochi decimi dall’avversario. Si decide tutto nell’ultimo, brevissimo, stage e per fare la differenza è necessario spremere l’auto al limite delle sue possibilità, non troppe a dire il vero. Una volta tagliato il traguardo, la classifica finale e totale del rally d’Argentina ci vede vincitori per una manciata di secondi. Con il denaro guadagnato dalla vittoria del rally, possiamo finalmente potenziare la Lancia e lo staff a disposizione; se DiRT Rally 2.0 inizia così, non vediamo l’ora di proseguire con i campionati successivi e provare vetture ben più potenti.

DiRT Rally 2.0

Un Ego da cambiare?

Anche per questo nuovo capitolo di DiRT, Codemasters ha deciso di affidarsi all’uso del ben collaudato EGO engine. Nonostante la software house lo utilizzi già da ormai parecchio tempo, questo motore grafico riesce a difendersi ancora molto bene, grazie a una gestione avanzata delle luci e degli spettacolari riflessi che ne derivano. Gli scenari, inoltre, sono ricchi di dettagli, dalle piccolissime rocce sul manto stradale alle singole gocce d’acqua che si poggiano sul lunotto anteriore, e le vetture sono ricreate quasi alla perfezione, soprattutto nella componentistica interna dell’abitacolo.

Dove, invece, il gioco sembra soffrire è nei dettagli dei tifosi a bordo strada, degli oggetti molto distanti e nei particolari della natura. DiRT Rally 2.0 è un gioco molto fluido con un frame rate roccioso sui sessanta fps fissi. Facile in un gioco in cui c’è una sola vettura in pista, direte voi. Non del tutto vero, perché l’EGO engine riesce a gestire contemporaneamente e tranquillamente diluvi, ombre, polveroni che si alzano al nostro passaggio e gestione del degrado del terreno e degli pneumatici, anche nella modalità WRX in cui si lotta con più vetture. L’intelligenza artificiale è quasi perfetta, aggressiva al punto giusto nelle gare rallycross e faticosa da distaccare o raggiungere nelle prove a tempo. Per non parlare del motore fisico: sentirete la differenza tra tutti i diversi tipi di terreni in cui metterete le ruote (purtroppo però mancano scenari nevosi e ghiacciati), e ogni sbandata controllata e gestione delle curve vi offrirà sensazioni uniche paragonabili a quanto accade realmente. DiRT Rally 2.0 dà il meglio di sé con un volante e una pedaliera, ma è totalmente fruibile e restituisce un feedback pazzesco anche con il pad alla mano. Nel caso non amiate la simulazione, non allarmatevi, in questo gioco sono presenti così tante opzioni e aiuti di guida che anche i novellini che preferiscono gli arcade potranno apprezzarlo. Il comparto sonoro è una delizia per le orecchie: ogni cambiata, ogni scoppiettamento dello scarico è da orgasmo puro. Godetevi in religioso silenzio il sound delle diverse cilindrate dei motori presenti, non ve ne pentirete assolutamente.

Trofesticamente parlando: DiRTy Platinum 2.0

DiRT Rally 2.0 vi consentirà di sbloccare ben cinquantuno trofei, trentotto di bronzo, dieci d’argento e due d’oro. Per arrivare al Platino dovrete affrontare sfide semplici e complesse. A trofei come Sulla scala e Solo qualche graffietto, che richiedono rispettivamente di vincere un evento personalizzato e acquistare cinque auto, si affiancano, infatti, trofei che richiedono una buona abilità al volante, come ad esempio Sgommata, che richiede di vincere dieci tappe senza alcun aiuto alla guida. Non manca poi nemmeno l’elemento casualità: per sbloccare Per il verso giusto dovrete cappottare e riprendere il controllo della vostra auto nel rally d’Australia.

VERDETTO

DiRT Rally 2.0 riconferma le qualità di Codemasters nello sviluppo dei giochi di guida. Pur non essendo presente la licenza ufficiale del campionato ufficiale di rally, questo nuovo capitolo riesce a scavalcare l'ostacolo con il FIA World Rallycross e le numerose auto storiche e moderne utilizzabili. Le tantissime le opzioni a disposizione, con le quali è possibile controllare il livello di simulazione e di controllo dell’auto, riusciranno a soddisfare pienamente sia i piloti veterani che i novellini. DiRT Rally 2.0, nonostante alcune mancanze, come l’assenza di alcuni manti stradali e del supporto alla realtà virtuale, è uno dei capisaldi del genere ed è senza dubbio il miglior gioco di rally attualmente disponibile sul mercato.

Guida ai Voti

Alberto Lanzidei
Nato con la passione per la PlayStation è cresciuto coltivando l'amore verso tutti i generi di videogames. I suoi hobby, oltre il gaming, sono le auto e la palestra.

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