ELEX – Recensione

Sviluppatore: Piranha Bytes Publisher: THQ Nordic Piattaforma: PS4 Genere: Action RPG Giocatori: 1 PEGI: 16 Prezzo: 59,99 € Italiano:

“Dovete avere il caos in voi per partorire una stella danzante”.
Friedrich Nietzsche

In qualsiasi settore del mercato le buone idee vengono copiate, imitate e spesso esasperate tanto che molto spesso si parla di cloni di altri prodotti. In questa particolare arte i produttori di videogiochi sembrano essere particolarmente maestri. Questo è esattamente il genere di errore che potreste commettere avvicinandovi a ELEX.

Più scontato dell’Apocalisse

Prima di parlare della trama di ELEX è doveroso fare una premessa. Piranha Bytes non è un team nuovo a esperienze open world, dato che che ha dato vita ai titoli della saga di Gothic e di Risen che, per un motivo o per un altro, non sono mai riusciti a sfondare davvero su console nonostante un discreto successo su PC.

La loro nuova opera si discosta però da Medioevo e pirati per puntare su qualcosa di decisamente più moderno, anche se sfortunatamente non esattamente una novità nel settore. Ci troviamo infatti di fronte a uno scenario futuristico in cui un meteorite ha generato una vera e propria apocalisse.

Il pianeta Magalan è stato sconvolto dall’impatto con il corpo celeste che ne ha decimato la popolazione, ma ha nel contempo introdotto nell’ormai non più florido mondo un nuovo elemento denominato Elex, sfruttato da quattro diverse fazione createsi a seguito dell’incidente e utilizzato per donare potere a una serie di individui eletti.

Dopo questo breve preambolo verremo subito introdotti a Jax, un giovane utilizzatore di Elex colpevole di aver fallito una missione. Scampato alla sua morte per miracolo il nostro eroe si risveglierà privo di qualsivoglia equipaggiamento e in fuga da una serie di potenziali nemici.

Senza addentrarci maggiormente nella trama, vi possiamo però dire che l’interesse nella narrazione, complici anche missioni secondarie particolarmente profonde, rimarrà alto per quasi tutta la durata della lunga campagna principale. Vediamo però più nel dettaglio quali saranno i compiti che il nostro Jax dovrà completare per trovare salvezza e, forse, redenzione.

Tu da che parte stai?

Come già accennato, Elex è un action RPG open world in cui intrighi e tradimenti cercheranno di dare un senso a una trama ricca di qualsiasi cliché vi possa venire in mente riguardo a questo tipo di videogiochi e che sfortunatamente perderà via via di interesse.

Uno degli elementi più interessanti che ci verrà presentato durante le prime fasi di gioco sarà però quello di scegliere la nostra strada recandoci da una delle quattro fazioni disponibili. I Berseker saranno guerrieri legati alle armi del passato che sfrutteranno l’Elex per la magia (Skyrim, sei tu?), i Fuorilegge vivranno alla giornata usando la materia spaziale per il proprio divertimento, e infine gli Alba ed i Chierici saranno votati alla tecnologia e mostreranno al meglio il lato sci-fi del titolo.

Inutile sottolineare come la scelta di una fazione piuttosto che un’altra andrà a modificare le nostre abilità e solo in minima parte le missioni, soprattutto secondarie, che affronteremo, garantendo rigiocabilità fino a un certo punto ma stimolando il giocatore a provare approcci diversi esplorando l’ambiente di gioco.

Ambiente che risulta essere decisamente vasto, molto più di quanto ci si potrebbe aspettare. L’opera messa in piedi dai ragazzi di Piranha Bytes regalerà infatti momenti di puro godimento agli amanti dei giochi di ruolo che potranno passare ore e ore ad esplorare Magalan.

Spada magica +3 contro Fucile d’assalto

Una delle parti più interessanti di ELEX è sicuramente la scelta di proporre una vasta scelta di armi che spazieranno da bastoni e asce per arrivare fino a moderni e devastanti fucili. Sfortunatamente, però, avvicinarsi all’utilizzo di queste armi sarà tutt’altro che semplice dato che i combattimenti presenteranno una curva di difficoltà da capogiro.

Ogni mossa che andremo a eseguire ci costerà stamina. Rotolare, attaccare, scattare saranno tutte cose che ci chiederanno di consumare la preziosa barra, che si ricaricherà con una lentezza quasi esasperante, velocità rispecchiata anche da certe animazioni.

Parallelamente a questa gestione avremo poi un grosso problema di base. I combattimenti iniziali saranno decisamente troppo complicati, soprattutto senza la dovuta padronanza delle armi a distanza, tanto che molto spesso andremo incontro alla morte anche contro avversari modesti sulla carta.

Come se non fosse già frustrante di suo, poi, al combattimento si uniranno anche personaggi secondari che definire come mossi da un’intelligenza artificiale è quasi uno scherno all’attuale tecnologia. Non sarà raro infatti trovarsi a imprecare contro chicchessia perché, anziché aiutarci, sarà bloccato contro qualche muro, lasciandoci in balia dei nemici.

Ottima invece la profondità di sviluppo del personaggio, che ci permetterà di scegliere come evolverci puntando sul dialogo piuttosto che sulla semplice forza e creando così un eroe diverso per ogni nuova avventura.

Pensavo fosse la next-gen

Il primo impatto con ELEX è di quelli duri. Un mondo vastissimo, con tante missioni secondarie e una marea di scelte accompagnati da un combat system non sempre all’altezza dei forti avversari che ci troveremo davanti.

Tante buone idee quindi flagellate da problemi tecnici che, sfortunatamente, si riflettono anche sul comparto grafico del gioco. Inizialmente annunciato nell’anno 2015, infatti, ELEX sembra essere rimasto bloccato alla tecnologia di due anni fa. Splendida dalla distanza, infatti, l’opera di Piranha Bytes pecca nei dettagli in cui dovrebbe brillare come le animazioni facciali, spesso quasi grottesche.

Un vero peccato perché, come detto, dalla distanza il gioco rende parecchio grazie anche alla scelta di ambientazioni evocative che avranno il merito di far calare il giocatore nella realtà di un mondo devastato e in preda al caos, che il meteorite prima e le quattro fazioni poi hanno generato.

Buona qualità invece per il comparto audio, con una colonna sonora decisamente coinvolgente, buoni effetti e soprattutto un doppiaggio (rigorosamente inglese) che ci farà provare una certa empatia per il buon Jax e per tutti i personaggi secondari splendidamente caratterizzati. Accenno finale ma doveroso ai numerosi problemi che flagellano ELEX: alcuni errori, saltuari crash e tante piccole imperfezioni faranno storcere il naso.

Trofeisticamente parlando: dammi un po’ di Elex

Nonostante la vastità del mondo di gioco, la lista trofei di ELEX non si rivela complicata come si potrebbe pensare. Nessuna coppa legata alle varie difficoltà né ai collezionabili, ma tanti trofei che richiederanno parecchie ore di grinding utili a raggiungere anche le 80 richieste da una delle coppe d’argento.

VERDETTO

L'esperienza maturata con Gothic e Risen ha sicuramente giovato al team di Piranha Bytes che non è però riuscito a creare quel titolo che i fan degli action RPG si aspettavano. Tantissime buone idee, come il mix tra futuro e passato e l'uso dell'Elex, ma anche tante ombre legate soprattutto a un comparto tecnico troppo datato e a un combat system mai veramente all'altezza. Non bisogna però dimenticare che quello che abbiamo tra le mani è un pezzo di argilla quasi grezzo, che qualche aggiornamento mirato e magari un paio di DLC potrebbero lavorare in un'opera d'arte. Se il team sarà in grado di colmare le lacune e sistemare i problemi di ELEX, vi consigliamo di non farvi sfuggire il titolo, che anche così resta validissimo ma forse dedicato solo ai veri appassionati del genere.

Guida ai Voti

Stefano Bongiorno
Nato e cresciuto in cattività, il giovane Stefano è stato svezzato a latte in polvere e Nintendo, cosa che lo ha portato con gli anni a dover frequentare svariati osteopati a causa delle deformazioni alle mani causati dall'uso di pad rettangolari. Oggi ha una certa età e scrive per il Bit, non perché abbia una scelta, ma perché altrimenti il boss Dario lo fustiga con le copie invendute di Digimon All-Star Rumble. Nel tempo libero si dedica occasionalmente al suo lavoro di commesso di telefonia e soprattutto alla caccia al Platino, con scarsi risultati.