EVE: Valkyrie Warzone – Recensione

Sviluppatore: CCP Games Publisher: Sony Interactive Entertainment Europe Piattaforma: PS4 Genere: Simulazione Giocatori: 1 (Online: 2-16) PEGI: 12 Prezzo: 29,99 € Italiano:

Sfruttando l’onda di notorietà che i ragazzi di CCP avevano avuto in seguito all’uscita di EVE Online, lo studio islandese decise di buttarsi in un nuovo avveniristico progetto. Facendo tesoro di tutte le nuove tecnologie dedicate alla realtà virtuale e utilizzando il background narrativo messo in piedi nell’MMORPG, questo piccolo studio ha dato alla fine alla luce un frenetico simulatore di battaglie spaziali capace di sfruttare appieno le potenzialità di un dispositivo come PlayStation VR. Sono passati però ormai circa tre anni dall’uscita di EVE: Valkyrie e tutte le rosee aspettative sono andate parzialmente in fumo.

Lo scarso successo avuto ha portato alla chiusura di CCP durante lo scorso ottobre. Prima però di tale annuncio, i ragazzi avevano lanciato sul PlayStation Store EVE: Valkyrie Warzone, un’espansione particolare che non solo andava ad aggiungere alcuni nuovi contenuti, ma andava anche a rendere ufficialmente fruibile il titolo a tutti quei giocatori che non possedevano alcun tipo di visore. Tolta quindi la zavorra derivata da particolari periferiche, il simulatore di battaglie spaziali sarà infine riuscito a rivaleggiare degnamente con altri esponenti del settore?

Star Wars

Come avrete sicuramente dedotto dalla breve introduzione, negli anni EVE: Valkyrie è cambiato profondamente. Al di là dei nuovi contenuti rilasciati, il multiplayer online ha voluto a tutti i costi arrivare a quanta più gente possibile e l’unico modo era l’eliminazione dell’obbligo del VR. Così, con l’espansione Warzone, il simulatore spaziale può finalmente rivaleggiare con gli altri esponenti del genere e può essere giocato da tutti. Nonostante si presenti come un gioco prettamente online, EVE: Valkyrie offre anche una breve ma intensa modalità single player. Questa, sebbene costituisca una semplice preparazione alle modalità multigiocatore, permette ai giocatori di prendere dimestichezza con i controlli delle astronavi, delle loro abilità e delle varie meccaniche in gioco.

Se tutto ciò si può trovare tranquillamente nell’addestramento di base, nella modalità Ricordo è possibile invece vivere una breve campagna. Seppur solamente abbozzata, quattro missioni permettono di avere una visione più chiara dell’universo rappresentato. Il nostro alter ego non è altro che un clone creato con l’unico scopo di combattere, morire e reincarnarsi; tutto per contribuire alla creazione di un potentissimo esercito immortale. Dopo varie (e confuse) vicissitudini, però, la nostra esistenza verrà salvata da Ran Kavik, la leader dei ribelli. Nell’oretta necessaria per completare la breve campagna non aspettatevi miracoli. Le singole missioni serviranno solamente per introdurre il giocatore alle varie modalità di gioco e gli daranno un primo assaggio di quello che poi lo aspetterà online. A concludere l’offerta single player troviamo infine le modalità Sopravvivenza (classico sistema a orde) ed Esplorazione, che permette di conoscere a fondo i vari scenari di gioco.

Dopo il breve excursus dedicato al comparto single player, è arrivato il momento di conoscere la vera essenza del titolo: il multiplayer online. Basterà però un rapido sguardo alle varie modalità di gioco e al sistema di loot box per rendersi subito conto di trovarsi di fronte a qualcosa di trito e ritrito. Estrazione, Controllo, Deathmatch a squadre e Assalto saranno le modalità online che potremo affrontare contro utenti reali oppure contro l’intelligenza artificiale, con l’opzione Co-op vs IA. Lanciarsi in caotici scontri permette di accumulare punti esperienza per potenziare le navi oppure di sbloccare delle capsule premio che, una volta aperte, forniranno una vasta scelta di personalizzazioni per navi e piloti. Purtroppo EVE: Valkyrie non ha altro da offrire, il tutto si limita a rifare partite su partite per potenziare al massimo il proprio hangar o per ottenere un particolare equipaggiamento per il pilota. Insomma, il classico sistema di crescita tipico dei titoli multiplayer più recenti.

Rispetto alla versione base del titolo, EVE: Valkyrie Warzone offre una serie di contenuti e modifiche piuttosto interessanti. La cosa più importante risulta essere la possibilità di accedere fin da subito a tutte le navicelle disponibili. Dimenticatevi quindi ore e ore di farming estremo. L’espansione, inoltre, per ampliare al massimo il bacino d’utenza, permette anche di giocare insieme a utenti di altre console grazie al cross-platform e insieme ai possessori di VR grazie alla cross-reality. Purtroppo però bisogna fare una spiacevole considerazione. In tutte le dieci ore necessarie per buttare giù la recensione, i giocatori reali sono stati ben pochi. Per fortuna, per compensare la problematica piuttosto fastidiosa, dobbiamo elogiare l’ottimo sistema di bot che, nonostante le ovvie limitazioni, ben si comporta anche nelle situazioni più irruente.

Tutto nelle tue mani

Provate a immaginare la libidine provata dal nerd di turno durante la prima piroetta con la fiammante astronave, il tutto reso ancora più realistico dall’utilizzo del visore. Secondo i ragazzi di CCP , doveva essere proprio l’effetto “wow” che doveva trasmettere il loro titolo. A distanza di anni, però, solo una cosa non è stata toccata in EVE: Valkyrie, ovvero il sistema di guida delle astronavi. Grazie ai pochi tasti disponibili sul DualShock 4, lo studio di sviluppo è riuscito a trasformare un semplice controller in una vera e propria plancia. Al di là dei classici comandi di movimento (accelera, frena, vira e così via), con la pressione di pochi tasti è possibile accedere al vasto armamentario di ogni nave. Tutte le navicelle dispongono di un sistema di armi principali, un set di armi traccianti, una manovra difensiva e un super attacco. Non si potrà utilizzare tutto il proprio arsenale in maniera immediata, ma bisognerà attendere prima il cooldown di ogni singola abilità.

Ad ampliare un minimo la varietà nei combattimenti ci pensa l’interessante sistema di classi delle navicelle. In maniera molto simile alle specializzazioni tipiche degli arena shooter più recenti, ogni giocatore può scegliere il ruolo da ricoprire e dare il proprio contributo. Se le classi Assalto e Artiglieria pesante garantiscono un alto tasso distruttivo, sarà solo con quelle Supporto e Stealth che si avranno le migliori soddisfazioni. Se con le prime ci si limiterà a fronteggiare il proprio nemico vis-à-vis, sarà solo con le seconde che si avrà accesso a una visione più tattica degli scontri grazie all’abilità di creare scudi o di intrufolarsi dietro le linee nemiche. Nelle prime ore di gioco, quindi, grazie anche all’ottimo comparto artistico, EVE: Valkyrie riuscirà sapientemente a incantare e intrattenere anche il giocatore più scettico ma, una volta passato l’effetto sorpresa, il tutto inizierà a tendere verso la noia e la ripetitività. In questo senso poteva senza dubbio aiutare una scelta di modalità più ampia o una varietà di astronavi più sostanziosa.

Se da un punto di vista contenutistico l’ultima creazione dei ragazzi di CCP fatica a convincere, difficilmente si può dire lo stesso del comparto tecnico e artistico. Anche utilizzando il visore, la resa grafica si conferma su ottimi livelli riuscendo a bilanciare un frame privo di incertezze e una qualità grafica più che soddisfacente. Tutto questo, unito a un comparto artistico di tutto rispetto, rende EVE: Valkyrie una goduria per gli occhi e, nel caso si possegga il VR, una vera e propria esperienza trascendentale. Purtroppo tutta la visione paradisiaca viene parzialmente intaccata da un comparto sonoro molto anonimo che, escludendo la parte relativa al doppiaggio inglese, non riesce minimamente a trasmettere quel qualcosa in più a tutta l’esperienza. In sostanza, meglio con il visore o senza? Con PlayStation VR si avrà un’esperienza più immersiva (e ci mancherebbe altro), ma possiamo assicurarvi che anche la versione classica ha il suo perché.

Cosa dire dunque per riassumere quanto detto in precedenza? Senza dubbio, EVE: Valkyrie Warzone è riuscito a far toccare con mano anche al pubblico console una piccola parte delle potenzialità della realtà virtuale. Consapevoli però della stagnante diffusione di tecnologia, i ragazzi di CCP hanno avuto la brillante idea di rendere fruibile il titolo a tutti. Facendo così, il gioco si è inevitabilmente dovuto scontrare con altri esponenti del genere più validi e completi, cadendo sotto i colpi inferti dai suoi contenuti risicati e da una ripetitività troppo ingombrante. Nonostante le belle cose fatte vedere dal comparto tecnico, lo studio di sviluppo si è ufficialmente arreso nel momento in cui ha dichiarato la chiusura (è stato poi assorbito da Pearl Abyss). Purtroppo il successo del genere di titoli dipende e dipenderà sempre dal successo della periferica di riferimento. Se arranca quella, arrancheranno anche le vendite. Se siete però fan della fantascienza e avete una decina di euro nel portafoglio del PlayStation Store che vi avanzano, al primo calo di prezzo EVE: Valkyrie Warzone potrebbe regalarvi qualche ora di puro divertimento.

Trofeisticamente parlando: guida spaziale per autostoppisti

Nonostante l’espansione abbia modificato molte meccaniche del gioco, gli obiettivi sono rimasti in sostanza gli stessi. Consultando l’elenco disponibile sul nostro forum, appare subito chiaro l’alto numero di ore necessarie per fare vostro il Platino di EVE: Valkyrie. Preparatevi dunque a nerdare come dei forsennati perché per soddisfare tutte le richieste, soprattutto quelle multigiocatore, occorreranno ben più di una cinquantina di scontri. Se riuscirete però a passar sopra a una varietà contenutistica abbastanza scadente, possiamo assicurarvi che riuscirete a fare vostro il trofeo senza troppa fatica.

VERDETTO

EVE: Valkyrie rappresenta nel migliore dei modi tutto il potenziale della realtà virtuale. Combattimenti spettacolari, astronavi da personalizzare e un comparto artistico di livello che devono però sottostare alla dura legge del mercato. Proprio per questo, con l’espansione Warzone, i ragazzi di CCP hanno voluto togliere la limitazione imposta dalla periferica per consentire a tutti di toccare con mano questo progetto. Questa scelta però ha posto indirettamente questo titolo nella difficile posizione di competitor con altri progetti simili (immensamente più grandi), finendo così per far emergere la sua mediocrità in termini contenutistici. Malgrado ciò, il titolo riesce comunque a divertire e, magari indossando il visore, affascinare anche il videogiocatore più apatico.

Guida ai Voti

Ivan Presutto
Ivan, tra studio e basket, riesce a ritagliarsi il suo angolo della giornata per immergersi nel magico mondo dei videogiochi. Gioca un po' di tutto ma i generi preferiti sono: gli shooter (TPS e FPS) e gli action (in particolar modo quelli con una forte componente stealth). Se gli date un controller... sogna!