Hello Neighbor – Recensione

Sviluppatore: Dynamic Pixels Publisher: tinyBuild Piattaforma: PS4 (disponibile anche per Mobile) Genere: Horror Giocatori: 1 PEGI: 7 Prezzo: 29,99 € Italiano:

Su YouTube pochi videogiochi hanno avuto successo come Fortnite, ma prima del titolo di Epic Games, a dominare la scena dei video nel 2017, era apparso un indie che, ancora in fase di alpha, era già sulla bocca di tutti. Il gioco in questione è Hello Neighbor, un survival horror con meccaniche stealth sviluppato da Dynamic Pixels e pubblicato da tinyBuild Games su Xbox One e PC e, successivamente, anche su PlayStation 4 e Nintendo Switch. Hello Neighbor, però, come una chimera, è sparito dai radar pochissimo tempo dopo la sua comparsa. Scopriamo insieme se il suo temporaneo successo è stato meritato.

Un baffone per vicino

Una volta avviato il titolo possiamo subito iniziare la campagna, divisa in tre atti, in cui ci ritroviamo ad assistere a un breve filmato in cui un allegro e spensierato bambino gioca a pallone, letteralmente in mezzo alla strada, nelle vie del quartiere in cui abita, come nel più classico dei film americani. Un urlo attira la nostra attenzione portandoci a spiare la casa del nostro vicino, in cui troviamo un uomo losco intento a zittire il suo ostaggio. Cosa succede? Un rapimento? Un omicidio? La curiosità del giovane protagonista lo porterà a indagare sull’accaduto e a intrufolarsi nella villetta in cui sta accadendo il reato. Un celebre proverbio popolare, però, dice che chi si fa i fatti suoi campa cent’anni, e mai come questa volta sarebbe il caso di seguire il consiglio.

Nel momento in cui impersoneremo il ragazzo verremo gettati a capofitto nell’azione di gioco, senza alcun tipo di tutorial o spiegazione sui comandi e su ciò che bisogna fare. Le premesse alla base dalla trama di Hello Neighbor sono davvero interessanti ma, una volta messe le mani sul pad e iniziato a giocare, capiremo che sono state disilluse. Sostanzialmente, il titolo creato da Dynamic Pixels è un classico survival horror dotato di un gameplay elementare e banale; il nostro compito è quello di cercare oggetti e aprire porte all’interno dell’abitazione del nostro nemico, mentre lui compie tranquillo la sua routine quotidiana e cammina alla nostra ricerca.

L’ansia di essere costantemente inseguiti dovrebbe essere il fulcro centrale dell’esperienza di gioco di Hello Neighbor, ma dopo essere stati scoperti per la prima volta tutto crolla. Nel momento in cui il vicino baffuto dagli occhi spiritati ci scoprirà (a volte totalmente senza motivo) inizierà un breve inseguimento in cui, nel tentativo di catturarci, l’uomo ci lancerà dei barattoli di miele per rallentarci. Una volta catturati, però, non succederà assolutamente nulla. Ci ritroveremo infatti a respawnare e continuare il gioco dall’ultimo checkpoint trovato, con l’importante vantaggio di avere ancora a disposizione tutti gli oggetti raccolti in precedenza e tutti i progressi compiuti fino al momento della cattura. Proprio per questo motivo, molto spesso, invece di agire in maniera stealth il giocatore sarà invogliato a correre all’impazzata per cercare l’obiettivo da completare.

Obiettivi che, purtroppo, sono uno dei punti meno riusciti del gioco; il problema principale è che risulta difficile capire quali siano. Il più delle volte ci ritroveremo infatti a vagare senza capire nulla di ciò che serve per avanzare nel gioco, perché non esiste alcun tipo di aiuto o di segnale che ci indirizzi verso la strada giusta o verso l’oggetto più utile per aprire una determinata porta o cassa. L’intenzione, positiva, della software house era quella di lasciare il giocatore con un senso di solitudine e angoscia; questo, a conti fatti, si traduce in un girovagare per le ambientazioni un po’ a caso, ignorando del tutto il rabbioso vicino, vista la già citata assenza del game over. La tentazione di abbandonare il gioco, o quantomeno di cercare un video walkthrough per capire cosa fare, sarà quindi molto forte.

Dynamic Pixels, in Hello Neighbor, ha creato un’intelligenza artificiale adattiva che fa imparare al vicino di casa i percorsi e i movimenti che compiamo. Anche questa geniale idea però è sviluppata in maniera pessima, dato che questa meccanica può essere addirittura sfruttata a vantaggio del giocatore stesso. Farsi scoprire un paio di volte, in una determinata posizione, equivarrà a vedere il baffone cercarci solo in quel preciso punto, creando il momento ideale per scattare dalla parte opposta e cercare con tutta calma il necessario per avanzare.

Un disastro totale?

I punti dolenti di Hello Neighbor non sono finiti, anzi. Se il gameplay risulta solamente abbozzato, un altro lato deludente del titolo sono i comandi stessi. Nelle fasi iniziali in cui ci ritroveremo al di fuori della villetta, dovremo raccogliere delle scatole da piazzare sopra una scala, per poter poi saltare sul tetto dell’abitazione. Sembra facile? E invece non lo è affatto. Compiere queste semplici azioni è un vero e proprio inferno fatto a videogioco. Raccogliere le scatole è un’impresa titanica, a causa del forte input lag presente nei comandi, e poggiarle per terra è anche peggio perché, semplicemente, non si possono poggiare gli oggetti ma solamente lanciarli. Arrampicarsi sulle scale e saltare da una parte all’altra del tetto è poi davvero imbarazzante, a causa di una fisica al limite del ridicolo che spingerà via il ragazzo di metri indietro anche solo sfiorando una parete o un oggetto in volo.

Lo stile grafico del titolo sviluppato da Dynamic Pixels risulta essere allegro, colorato e quasi deformed, rendendosi unico e inequivocabile agli occhi dei giocatori. Peccato però che in un survival horror, che dovrebbe mettere paura e ansia, sia richiesto totalmente l’opposto. Le texture, inoltre, diventano sgranate mano a mano che ci avviciniamo a un qualcosa; in un gioco sviluppato per PlayStation 4 è quasi inammissibile. Hello Neighbor fallisce miseramente anche nel comparto audio, con una colonna sonora ripetitiva che riesce a sottolineare i momenti di tensione solo una volta scoperti.

Trofeisticamente parlando: vicini di Platino

La lista di Hello Neighbor è composta da soli diciotto trofei: nove d’argento e otto d’oro (più il Platino). Una volta aperto l’elenco per controllare gli obiettivi da sbloccare il giocatore ci capirà ben poco, viste le dispersive spiegazioni presenti. Il Platino è comunque facilmente sbloccabile in poche ore seguendo dei walkthrough che accompagnano il giocatore all’interno dei tre atti presenti nel titolo. Un’occasione da non perdere, se siete alla ricerca di coppe facili.

VERDETTO

Hello Neighbor si presenta sulla console Sony con grandi attese, visto il successo che il titolo ha riscosso grazie agli innumerevoli video realizzati dalla community di YouTube. Purtroppo però, la produzione di Dynamic Pixels risulta essere un completo fallimento sotto la maggior parte dei punti di vista: dal gameplay insulso ai comandi legnosi, passando poi per una fisica di gioco pessima e una grafica semplicemente brutta. Hello Neighbor non riesce a salvarsi nemmeno grazie ad alcune ottime idee, seppur sviluppate male, riguardanti l’intelligenza artificiale adattativa e l’incipit della trama. Un concept, quello alla base del titolo, dal quale si sarebbe sicuramente potuto ottenere di più, se solo ci fosse stata un'adeguata cura nello sviluppo.

Guida ai Voti

Alberto Lanzidei
Nato con la passione per la PlayStation è cresciuto coltivando l'amore verso tutti i generi di videogames. I suoi hobby, oltre il gaming, sono le auto e la palestra.