Horror Stories – Recensione

Sviluppatore: RandomSpin Publisher: RandomSpin Piattaforma: PS4 Genere: Puzzle Giocatori: 1 PEGI: 16 Prezzo: 1,99 € Italiano:

“La più antica e potente emozione umana è la paura, e la paura più antica e potente è la paura dell’ignoto” scriveva Howard Phillips Lovecraft in Supernatural Horror in Literature, nel 1927. Il puzzle game sviluppato da RandomSpin, Horror Stories, è basato sui più blasonati cliché cinematografici a tema horror, incluso questo, magari. Non tutto è andato per il verso giusto, però, dato che Horror Stories pare che abbia come unico intento non il terrorizzare, ma il far impazzire il giocatore nella risoluzione di improbabili rompicapi. Ma procediamo con ordine. Benvenuti nella casa degli orrori, cari lettori, mettetevi comodi, create una tetra atmosfera e preparatevi a Horror Stories!

Horror Stories

Brivido! Terrore!! Raccapriccio!!!

Siete qui, carichi di aspettative riguardanti Horror Stories, evitate di guardare la cover fatta peggio di un episodio di Adrian e avviate l’applicazione. Ciò che vi trovate davanti è un gioco dal menù scarno e mal fatto, ma noncuranti delle apparenze iniziate la partita e vi trovate catapultati in un ambiente che vi lascia di sasso, quasi impauriti. Su schermo si presenta l’intera mappa di gioco: una casa, una fattoria, un ospedale o un obitorio, tutto condito da una simpatica pixel art e dalla visuale isometrica. Siete un ragazzo e in quella abitazione c’è un killer pronto a tagliarvi in due. Ciò che dovete fare sarà sopravvivere a quell’entità ostile e anche abbatterla utilizzando gli oggetti di scena: un lavandino, un pendolo rotto o un auto. Ma per far ciò dovrete procurarvi gli attrezzi necessari per causare un corto circuito che fulminerà o darà fuoco all’aggressore, magari cercando di nascondervi nel frattempo alla sua vista o cambiando stanza prima che egli vi veda.

L’idea di base sembra quantomeno interessante. Parliamo di usare l’horror come ambiente in cui generare un videogioco che in realtà è un puzzle game, quindi non effettivamente un titolo atto a terrorizzare il giocatore. Fatto sta che per meccaniche sbagliatissime, un concept che funziona solo su carta e l’eccessiva difficoltà del titolo, vi troverete veramente terrorizzati davanti a questo scempio videoludico. Il killer sarà estremamente rapido rispetto al giocatore, nella maggior parte dei casi vi incastrerete in qualcosa o passerete su oggetti che attireranno l’attenzione del sociopatico rinchiuso nella mappa di gioco con voi, causando continui game over con conseguente obbligo di ricominciare da capo il livello. Senza contare poi l’efficiente quoziente intellettivo del killer, dato che nella maggior parte dei casi eviterà le vostre trappole pur essendo programmato per passare obbligatoriamente vicino quel dato oggetto. Orrore puro.

horror stories

Piccoli brividi

Piccoli brividi dettati dalla rabbia che genera un titolo del genere, poiché non diverte e non intrattiene. A fare da collante troviamo un gameplay subito ripetitivo e che lascia tutto al caso. Senza spiegare nulla al giocatore, il gioco vi lascerà in balia di morti immotivate e script sbagliati. Sul controller utilizzerete solamente due tasti, la levetta del movimento e il tasto X per interagire con gli oggetti da “sabotare”. Nella maggior parte dei casi l’animazione si bloccherà non facendovi capire se il personaggio abbia finito di interagire con l’oggetto, se non guardando la barra in alto a sinistra, che si svuoterà appena lascerete il tasto facendovi così ricominciare daccapo. Magari nel mentre il killer vi avrà visto, giustiziato e vi ritroverete a ricominciare l’intero livello per fare e rifare di nuovo le ennesime operazioni. Poco ispirati anche gli ambienti di gioco, che cambieranno solo nella parte visiva e renderanno frustante l’avanzare tra i livelli, poiché man mano che si procederà si vedrà la difficoltà aumentare, come se i guai del gioco non fossero già abbastanza.

Ad accompagnare questo tripudio di cattive meccaniche e pessima realizzazione troviamo (?) una colonna sonora inesistente composta dai soli rumori ambientali e da classici effetti sonori da film horror, come le note di un pianoforte sparate a caso dal vostro schermo, il ticchettio snervante di un orologio o i battiti cardiaci del personaggio che indicheranno l’essere stati visti dall’aggressore. Di nuovo delle fantastiche idee che restano fantastiche su carta, ma che nella realizzazione verranno distrutte e rese veramente, veramente male.

horror stories

Un’esperienza da paura

Per riassumere, Horror Stories si presenta come uno di quei titoli capaci solo di far volume tra gli scaffali digitali del PlayStation Store. Si tratta di un titolo che un’ignara vittima potrebbe acquistare leggendo il nome e guardando il prezzo super conveniente, ma che in realtà nasconde una trappola al buongusto di ogni videogiocatore che si definisca tale. Dispiace tantissimo per le fantastiche idee rese anche bene su carta, ma che purtroppo sono ben lontane dall’essere belle su schermo, lasciando tra le mani dei malcapitati una vera e propria sensazione di presa per i fondelli.

horror stories

Guardando da un altro punto di vista, però, Horror Stories avrebbe potuto avere un altro tipo di accoglienza se pubblicato tra le schiere del mercato mobile, essendo un titolo che si prende pochissimo sul serio, senza nessuno scopo apparente e che si potrebbe giocare tra una pausa e l’altra a lavoro, salvo riuscire a contenere la rabbia di meccaniche fatte male e game over improvvisi.

Trofeisticamente parlando: la paura fa grossolanamente novanta

Platino inesistente in questo titolo. Si trattava dell’unica vera ancora di salvataggio che poteva rendere l’avventura quantomeno interessante da un punto di vista prettamente collezionistico. Dodici trofei verranno sbloccati durante il gioco semplicemente compiendo azioni neanche troppo particolari, morendo o completando tutti i livelli fino ai riconoscimenti. Nulla di complicato, almeno riguardo alla lista dei trofei; altro discorso per l’esperienza con il gioco in sé.

horror stories

VERDETTO

A discapito di un prezzo veramente eccezionale, ciò che ci troviamo davanti è qualcosa di estremamente mal realizzato. Il gioco non diverte e non intrattiene, il che risulta essere un peccato, dato il concept è realmente interessante, sviluppato su carta. Meccaniche sbagliate, gameplay subito noioso, musica inesistente e difficoltà nella reale decifrazione di ciò che il gioco chiede al giocatore rendono questo titolo catalogabile, sì, nel genere horror, tuttavia non per le componenti paurose, ma per l'effettivo terrore che causa in chi decide di mettere mano a un prodotto simile.

Guida ai Voti

Raffaele Verde
Anche se i videogiochi sono la sua passione, fin dalla tenera età, continua, ancora oggi a cercare di capirci qualcosa, ovviamente senza riuscirci.