Hunting Simulator 2 – Recensione

Sviluppatore: Neopica Publisher: NACON Piattaforma: PS4 Genere: Simulazione Giocatori: 1 PEGI: 16 Prezzo: 59,99 € Italiano:

Dopo tre anni dalla pubblicazione di Hunting Simulator, Neopica prova a riportare la sua idea di simulatore di caccia su PlayStation 4 con Hunting Simulator 2. Quella pubblicata da NACON è una serie che ha fatto dei suoi punti di forza la varietà di armi su licenza e i diversi ecosistemi in cui svolgere l’attività di caccia. La seconda iterazione del prodotto non manca in queste caratteristiche, aggiunge alcune meccaniche e ne elimina altre. Sarà quel salto di qualità che mancava all’esile primo capitolo? Parola alla nostra recensione.

Hunting Simulator 2

Facile, semplice e… no, sicuramente non veloce

Se il precedente capitolo organizzava le attività sotto forma di missioni, Hunting Simulator 2 lascia tutto nelle mani del videogiocatore fin dall’inizio. In pochi secondi ci ritroveremo a casa lo stereotipo della residenza di un cacciatore, con tanto di arredamento rustico. La nostra dimora, oltre a essere un museo in cui esporre i trofei, è un vero e proprio hub in cui potremo acquistare armi e attrezzature, consultare guide e perfino allenarci a sparare grazie al poligono di tiro. Finito il breve tutorial, la primissima azione sarà quella di dare un nome al nostro cane, una delle novità più interessanti. Subito dopo, saremo catapultati nel vivo dell’azione – si fa per dire – dovendo organizzare e gestire tutto da soli, senza una vera e propria guida.

Con cinquemila crediti nelle tasche dovremo prima di tutto capire in quale delle tante località cominciare la nostra avventura, poi prendere visione delle licenze disponibili e acquistare quelle corrette in funzione delle armi a disposizione e di quelle che avremo intenzione di comprare. Inizialmente sarà necessario fare investimenti mirati, in modo da ripagare l’acquisto delle attrezzature in poche battute di caccia.

Hunting Simulator 2

Prima di tutto ci serve un compagno

In Hunting Simulator potevamo servirci di un drone, mentre il secondo capitolo è più tradizionalista dandoci la possibilità di scegliere fra tre diversi tipi di cane da portare con noi durante le battute di caccia: il segugio, il cane da ferma e il cane da riporto. Come accade nella vita reale, il cane sarà il nostro migliore amico e il compagno fidato con cui condividere, spesso, i lunghi momenti di noia che contraddistinguono la caccia e quindi un videogioco che tenta di simularne le dinamiche. Partiremo quindi con il segugio che ci verrà donato e staremo con lui per lungo tempo, visto il costo elevato delle altre tipologie acquistabili. Il nostro primo amico potrà seguire e trovare tracce di altri animali, scovare pavoni e lepri nei cespugli e crescere in tre diversi parametri che via via lo porteranno a svolgere i suoi compiti in maniera ancora più brillante.

Soli in queste lande desolate

Le zone di caccia sono raggruppate in tre macroaree che cercano di riprodurre gli ecosistemi di Texas, Europa e Colorado, ognuna con due mappe all’interno per un totale di sei enormi scenari di sedici chilometri quadrati in cui perdersi. Purtroppo l’enorme estensione di ogni singola mappa mette in evidenza già dopo qualche ora di gioco uno dei difetti principali di Hunting Simulator 2. Attraversare la mappa da un capo all’altro soltanto con l’utilizzo delle gambe è frustrante e, in tal senso, poteva essere utile implementare la possibilità di muoversi con un mezzo di trasporto. E’ vero, sono presenti i viaggi rapidi, ma inizialmente sono inutilizzabili per via dell’ubicazione nascosta delle tende, utili proprio a spostarsi da un punto all’altro. Con l’ultima, grande patch fortunatamente il team di sviluppo ha aggiunto la possibilità di sfruttare il viaggio rapido da qualsiasi punto della mappa, senza recarsi necessariamente nei pressi di una tenda. Un’aggiunta che allevia di un pizzico la seccatura di dover camminare per molto tempo.

Seguimi e ti porterò dove desideri

Selezionata la zona, verremo trasferiti in un capanno al centro della mappa che ci permetterà di rivendicare gli animali cacciati, cambiare equipaggiamento e ricaricare le munizioni. Dal capanno, inizialmente l’unico punto di riferimento a nostra disposizione, comincerà l’attività di caccia che, a dire il vero, risulterà molto lineare in qualsiasi caso. Inizieremo la maggior parte delle volte individuando orme, escrementi o sangue da soli o grazie all’aiuto del nostro cane e, a quel punto, cominceremo a correre dietro al nostro fido compagno che si occuperà di seguire le tracce portandoci nei dintorni della preda. Al netto degli aiuti più invasivi come la segnalazione delle tracce e degli animali uccisi sulla mappa, Hunting Simulator 2 propone una vera e propria sfida di pazienza, fatta di lunghe camminate inseguendo il nostro cane e di prede sfuggite all’ultimo secondo. Qualche strategia potrete sperimentarla utilizzando le altane in abbinamento ai richiami e agli appositi spray oppure appostandovi nelle strategiche tende. Inizialmente vi converrà partire con tutte le licenze possibili e acquistare un fucile che vi permetta di cacciare la maggior parte delle specie di una zona; le aree sono davvero vaste e provare a cacciare un solo animale potrebbe risultare un’impresa impossibile.

Una volta trovato l’obiettivo, non dovremo fare altro che prendere la mira e cercare di colpire gli organi vitali. Senza un po’ di pratica i vostri colpi andranno spesso a vuoto per l’imprecisione di alcune armi e vi ritroverete a ricominciare tutto da capo perché il vostro animale, seppur colpito, è riuscito a scappare. Ad aumentare la disperazione dei provetti cacciatori ci pensa il sistema di caccia etica introdotto in questo capitolo, caratterizzato da una serie di regole da rispettare per non incorrere in una sanzione pecuniaria. Non si possono cacciare esemplari femmina di una certa specie, non è possibile sparare a un animale più di due volte e usare un fucile di calibro sbagliato. La trasgressione di una di queste regole vi costringerà a pagare duecentocinquanta crediti di multa, un importo da non sottovalutare nell’economia di gioco.

Hunting Simulator 2

Non più collisioni inaspettate e muri invisibili

Il salto di qualità dal punto di vista tecnico rispetto al precedente capitolo è evidente. E’ piacevole ammirare i paesaggi di Hunting Simulator 2 anche se enormi da esplorare (lo ribadiamo), avendo la sensazione che questa volta l’Unreal Engine 4 sia stato sfruttato sicuramente meglio. Migliora anche la fisica e di poco l’intelligenza artificiale delle trentatré specie di animali presenti, con ogni tipologia che assume comportamenti diversi in base al pericolo percepito. Le armi su licenza Browning, Winchester, Tikka, Sako e tante altre, gli indumenti anch’essi licenziati e le attrezzature sono realizzati in modo ineccepibile. Buona la fisica delle armi, anche se più ispirata all’arcade, con una traiettoria dei proiettili abbastanza elementare e poco influenzata da fattori esterni. Totalmente assente qualsiasi tipologia di gioco in rete, che invece era presente nel primo capitolo.

Trofeisticamente parlando: cacciatore definitivo

Il trofeo di Platino di Hunting Simulator 2 è, come tutto il resto, incentrato sulla pazienza del videogiocatore. Sarà richiesto di trovare tutti i punti di interesse in ogni mappa, di rivendicare ognuno dei trentatré animali presenti e di acquistare tutte le armi e le attrezzature disponibili. Insomma, una vera missione per completisti da alternare tra una sfida e l’altra al poligono di tiro. Per l’elenco trofei completo vi rimandiamo al nostro forum.

VERDETTO

Hunting Simulator 2 rinnega molte caratteristiche del primo capitolo, su tutte il sistema di progressione basato su missioni. Camminare a lungo nelle enormi mappe e correre dietro al proprio cane può risultare frustrante e fin troppo lineare. Il sistema di caccia etica, poi, è tutt’altro che incoraggiante. Preso atto del tangibile miglioramento dal punto di vista tecnico, per diversi altri motivi Hunting Simulator 2 non riesce a fare un balzo in avanti rispetto al suo predecessore.

Guida ai Voti

Salvatore Terlizzi
Scopre i videogiochi con Monkey Island e Indiana Jones, per poi rimanere legato a vita al genere delle avventure grafiche. Grazie a PlayStationBit scopre, quasi per caso, la serie Yakuza e finisce per innamorarsene. Ha ancora l'immenso piacere di farsi sorprendere da un settore in continua evoluzione. Ehi guarda laggiù! Sisi, c'è una scimmia a tre teste...