I ragazzi di Milky Tea Limited hanno mosso i loro primi passi nell’ormai lontano 2013, anno in cui è stato rilasciato il simpaticissimo Roller Rally, un mobile game che ha come protagonisti pattinatori folli che sfidano la morte per ottenere ambiti trofei. Sfortunatamente per loro, il passaggio alle console non ha avuto la stessa fortuna; infatti Coffin Dodgers, titolo in cui i videogiocatori devono sfidarsi guidando esplosivi kart, ha fatto un buco nell’acqua, mostrandosi come uno dei peggiori esponenti della categoria su PlayStation 4. A distanza di quattro anni, gli sviluppatori britannici hanno tentato di riscattarsi, proponendo a fine generazione HyperBrawl Tournament, un arcade sportivo che, a conti fatti, dimostra i grandi passi in avanti fatti.
Pallamano, wrestling o entrambe le cose?
Il mondo di HyperBrawl Tournament è un luogo semplice, senza troppe normative. La fama e il potere si ottengono attraverso la vittoria di competizioni basate su principi che si allontanano del tutto dall’etica sportiva poiché sono caratterizzate dalla violenza e dal combattimento. Le regole generali sono molto simili a quelle della pallamano; lo scopo delle partite è infatti quello di segnare più goal degli avversari, sferrando potenti tiri verso la porta dell’altra squadra. Però per fare ciò, si può sfruttare qualsiasi trucco.
Una volta scesi nell’arena le regole scompaiono e lasciano il posto a una battaglia senza confini. I due giocatori che compongono ogni squadra possono, se sono senza palla, colpire con calci e pugni violentissimi i proprio avversari per abbassare la loro statistica della vita e mandarli k.o. così da liberare il campo per alcuni secondi. Un altro efficace metodo per far svenire temporaneamente i componenti dell’altro team è quello di impattarli con i propri tiri caricati al massimo. Come se questo non bastasse, al termine di un breve countdown ogni personaggio è in grado di brandire una speciale arma, scelta da un corposo arsenale prima delle partite, che può essere utilizzata per difendere, attaccare o per dare supporto al proprio compagno.
Ma le strategie per portare a casa la vittoria non finiscono qui. Ogni personaggio può attivare due abilità che possono invertire completamente le sorti degli incontri. La prima è l’IperCurva che dona la capacità di controllare attraverso l’analogico destro i movimenti della palla dopo averla lanciata, così da conferirle traiettorie incalcolabili. La seconda è l’IperForza, uno status attivabile dopo aver subito alcuni k.o. consecutivi che permette di annientare i nemici al primo colpo e di muoversi più velocemente. E’ consigliabile, per padroneggiare al meglio ogni meccanica descritta, portare a termine sia il tutorial di base sia quello avanzato e di affrontare qualche partita libera prima di cimentarsi in sfide più impegnative.
Al via la stagione sportiva più violenta di sempre
Oltre agli incontri amichevoli, è possibile anche partecipare a una campagna. Ogni giocatore dovrà quindi iscrivere una delle squadre preimpostate, tutte coloratissime e con nomi altisonanti, alla Lega Galattica e alla Cosmic Cup. La prima, un vero e proprio campionato all’italiana con una struttura identica a quella dei più famosi simulatori di calcio, presenta incontri suddivisi in quattro tempi; la seconda è un torneo a eliminazione diretta con regole leggermente diverse per quanto riguarda i punteggi e i goal.
In entrambe le competizioni si potranno scegliere, prima di ogni partita, i componenti del proprio team e le relative armi di cui saranno equipaggiati da una schiera di combattenti caratterizzati da statistiche completamente differenti tra loro, così da poter scegliere la migliore strategia per portare a casa la vittoria. Ottenere i tre punti non sarà solo un toccasana per la classifica, ma fornirà anche esperienza utile per sbloccare e acquistare le reliquie, oggetti che contengono una moltitudine di skin per i personaggi e per le armi.
Se da un lato l’offline permette di allenarsi e di padroneggiare al meglio le meccaniche di HyperBrawl Tournament, dall’altro la modalità online Blitz spicca come fulcro del gioco. Essa è infatti la punta di diamante di questo titolo, concepito per essere goduto appieno come party game in cui competere con o contro altri giocatori per il riconoscimento supremo, quello di Campione di HyperBrawl. Solamente collaborando con altre persone si potranno quindi coordinare le numerose abilità e creare strategie sempre più efficaci sfruttando la disposizione delle dodici diverse arene.
Meglio soli che mal accompagnati? Non è sempre vero
Il team di sviluppo ha eseguito un buon lavoro sull’intelligenza artificiale, sia alleata che avversaria, anche se a tratti alcuni comportamenti dei propri compagni di squadra lasciano senza parole. Essi, oltre al fatto di compiere a volte dei passaggi assai pericolosi, hanno una tendenza bivalente quando si tratta di potenziarsi con l’IperForza, attivata spesso a caso senza considerare il contesto delle partite, o quando bisogna sfruttare le armi, quasi mai prese in considerazione.
La collaborazione limitata e la conseguente restrizione forzata dello spettro strategico sono quindi i motivi principali per cui questo titolo può essere goduto maggiormente se giocato online. Nonostante ciò, anche chi non ama affrontare sfide competitive potrà assaporare con buona longevità il divertente gameplay di HyperBrawl Tournament poiché ogni torneo composto da Lega Galattica e Cosmic Cup possiede tre livelli di difficoltà crescente (Bronzo, Argento e Oro), i quali sono strutturati per fornire un’escalation di complessità che impone di padroneggiare al meglio ogni meccanica di gioco per poter ottenere il successo supremo.
E mo’ ve lo buco sto pallone
A tratti l’opera di Milky Tea Limited sembra prendere le distanze dalle sue stesse fondamenta sportive che si basano sul segnare più reti degli avversari, assumendo tutte le caratteristiche tipiche di un battle royale incentrato esclusivamente sul menare colpi agli avversari. Questo aspetto mutevole non deve essere obbligatoriamente visto come un difetto, soprattutto perché il team di sviluppo ha lavorato egregiamente dal punto di vista della giocabilità e della fluidità, donando quasi un senso di ordine al caos dettato dai ritmi dei match. Graficamente, gli unici problemi riscontrabili sono relativi ai colori delle divise di alcuni team che, essendo troppo simili tra loro, possono creare fraintendimenti banali su chi sta effettivamente portando palla, quest’ultima spesso non visibile quando è tra le mani dei combattenti.
Infine, una nota di richiamo va assegnata al comparto sonoro. Non è per nulla scadente, gli si potrebbe tranquillamente assegnare una sufficienza piena, ma con un gioco così esplosivo e movimentato non avrebbe per nulla sfigurato una musica di accompagnamento più coraggiosa e coinvolgente.
Trofeisticamente parlando: un Platino di gruppo
HyperBrawl Tournament non è sicuramente il primo titolo che si dovrebbe consigliare a un cacciatore di trofei incallito poiché alcuni di essi sono sbloccabili solamente tramite le partite online. Però, se si dovesse instaurare la giusta alchimia gioco-giocatore, soprattutto per quanto riguarda il multiplayer, ottenere il Platino non sarà sicuramente una chimera.