Inferno 2 – Recensione

Sviluppatore: Radiangames Publisher: 2AwesomeStudio Piattaforma: PS4 (disponibile anche per Mobile) Genere: Arcade Giocatori: 1-2 PEGI: 3 Prezzo: 4,99 € Italiano:

Nell’era in cui alcuni videogiochi nascono su console o computer salvo poi sbarcare su mobile attraverso versioni alleggerite, esistono casi eccezionali che vivono il percorso inverso. Fra questi si riconosce anche Inferno 2, che dopo i consensi ottenuti su mobile, ha spinto Radiangames a tentare l’approdo su PlayStation 4. La domanda sorge spontanea: può un’applicazione diventare un buon videogioco per home console? Scopriamolo in questa recensione.

Inferno 2

Spara… perché sì!

Prima scelta che ci verrà imposta sarà quella del livello difficoltà (ci sono tre alternative), il quale andrà a impattare sul quantitativo di danni che la nostra astronave digitale sarà in grado di sostenere prima di imbattersi nel game over. Compiuta la scelta, verremo catapultati all’interno del primo livello di gioco, durante il quale apprenderemo le basi del movimento e dell’attacco. Nel proseguo della nostra cavalcata amplieremo il nostro arsenale e le possibilità di gioco diverranno più varie. Difatti, troveremo via via delle piccole piattaforme che ci indicheranno le novità e come affrontarle (interamente in italiano). E la trama? La trama non c’è. Gli sviluppatori, a quanto pare, non hanno ritenuto necessario inserirla in Inferno 2. L’apparente scellerata decisione ci trova d’accordo, perché abbiamo finito il gioco senza soffrirne minimamente la carenza.

Inferno 2 è un tipico twin-stick shooter in cui sono state inserite sottili meccaniche ruolistiche. Con l’analogico sinistro guiderete l’astronave, mentre con il destro indirizzerete la traiettoria dei vostri proiettili (sarà quindi possibile muoversi in una direzione sparando nell’altra). L’astronave gode di una barra della salute che determina la soglia del game over, mentre nell’angolo destro visionerete i punti esperienza, che vi consentiranno di salire di livello. Durante il susseguirsi dei livelli di gioco acquisirete ben quattro armi principali, quattro missili con munizioni limitate ma ricaricabili e quattro super poteri utilizzabili in caso di estrema emergenza. L’esperienza acquisita vi permetterà di aumentare di livello queste dodici abilità aumentandone gittata, portata, danno, cadenza o addirittura implementando effetti aggiuntivi. Potrete quindi decidere di puntare unicamente su poche armi e portarle al massimo del loro potenziale, oppure sfruttare un ventaglio più ampio di soluzioni così da meglio adattarsi a tutte le situazioni.

Inferno 2

Semplice ma efficace

Per quanto concerne, invece, i nemici da affrontare, la variabilità di questi è piuttosto limitata, sebbene ai livelli più avanzati inizino a presentarsi nuovi mob con caratteristiche peculiari (torrette a lunga gittata, gettoni bomba, generatori di scudi antiproiettile e così via). In sostanza, la variabilità del gioco fornita dalle armi e dai nemici è adeguata per quella che è la longevità (pari a circa 6-8 ore), mentre nutriamo qualche dubbio sul ritmo. Questi giochi, generalmente, marciano su un ritmo frenetico dove un occasionale calo di concentrazione può comportare un disastro. Contrariamente a ciò, Inferno 2 offre al giocatore molti momenti di pausa, nonché una discreta quantità di punti strategici (prevalentemente dietro gli spigoli) da cui attaccare senza incorrere nel rischio di essere bersagliati. Ebbene, questo aspetto ci ha fatto storcere il naso più di una volta e non è neppure giustificato dall’origine mobile del titolo, essendo il telefono un dispositivo che ospita arcade game dai ritmi folli (come gli endless runner).

Il gameplay, nel complesso, è molto semplice ma assolve alla sua funzione senza eccessive pretese. Non è un caso che il prezzo sullo store sia di 4,99 euro, assolutamente accessibile e coerente con l’esperienza che Inferno 2 dispone, a dimostrazione di come gli sviluppatori siano consapevoli del loro lavoro, mostrando un’umiltà divenuta ormai rara in questo mercato.

Inferno 2

Geometry Tron

Lo stile grafico di Inferno 2 è ispirato ai capisaldi moderni del genere, quali Resogun e soprattutto Geometry Wars 3: Dimensions, da cui secondo noi ha assorbito anche il design dei nemici. La paletta dei colori utilizzata per lo sfondo, tuttavia, ci ha ricordato le atmosfere di Tron, film del 1982 della Disney divenuto un cult. I colori sono meno accesi rispetto ai sopracitati videogiochi e, sebbene la nostra vista ne abbia indubbiamente giovato, si tratta di una scelta discutibile. Questi giochi devono creare dipendenza anche attraverso l’estetica e riflettersi nelle pupille dei videogiocatori, cosa che non riesce pienamente a Inferno 2. Discreto invece il design dei livelli, che non spicca per originalità ma definisce degli spazi piuttosto variegati fra loro.

Parzialmente deludente anche la colonna sonora che, anch’essa sulla scia della tradizione degli arcade shooter, pesca a piene mani dal chiptune e dalla soft techno, accompagnando le nostre scorribande con brani fin troppo lineari e, come per la grafica, poco accattivanti. Sia chiaro, la musica è buona ed è idonea allo stile di gioco, ma avremmo preferito qualcosa di più prepotente che potesse trasmetterci adrenalina. Questo genere di titoli deve catturare il videogiocatore. Nel nostro caso, Inferno 2 ha avuto un effetto molto più similare a quello del diazepam , complice anche una difficoltà calibrata verso il basso. Si tratta tutto sommato di una sensazione complessivamente positiva, sebbene non pensiamo fosse la reale intenzione degli sviluppatori.

Inferno 2

Sulla strada giusta

Radiangames ha conquistato una discreta fama per la sua produzione su mobile e la scelta di portare Inferno 2 su PlayStation 4 si è rivelata corretta. Un’esperienza leggera, semplice e rilassante a un prezzo risicato che ci può assolutamente stare sugli scaffali digitali del PlayStation Store. La versione su PlayStation 4 ha implementato anche la modalità multigiocatore, esclusivamente in locale, che consente di giocare con un amico (o, per meglio dire, un “congiunto”). Questa opzione, tuttavia, non offre un’esperienza più divertente, dinamica o coinvolgente, ma contribuisce solo ad aumentare il caos cromatico cui saremo sottoposti, essendo il giocatore 1 azzurro e il giocatore 2 arancione. Sarebbe stato preferibile creare una modalità unica per il multiplayer con livelli esclusivi dove era richiesto di giocare sincronizzati.

La mancanza di una modalità multigiocatore online e delle classifiche di punteggi e tempi affossa la rigiocabilità, che risulta essere pressoché inesistente, nonostante la presenza del Nuovo Gioco+. Chiariamoci, siamo ben lontani da capolavori quali Sayonara Wild Hearts. Ma se questi sono i prodotti che giungono dal mercato mobile, ben vengano!

Trofeisticamente parlando: inferno solo di nome

La lista trofei di Inferno 2 è ricchissima poiché, oltre al Platino, vi permetterà di mettere le mani anche su undici trofei d’oro. Per accaparrarsi l’intera lista sarà sufficiente giocare un paio d’ore, non essendo richiesto neanche di finire il gioco. Sarà possibile ottenere tutti i trofei anche giocando in modalità multigiocatore.

VERDETTO

Inferno 2 è l'esempio di come un'app da gabinetto possa fornire un'esperienza piacevole anche su console, sebbene sia necessario affossare le aspettative, essendo il mercato ricco di alternative di pregevole fattura. Al netto di un livello difficoltà che per oltre metà gioco non offre alcuna sfida e un comparto visivo e sonoro anonimo, il gameplay si afferma grazie alla sua semplicità strutturale. I navigati del genere potrebbero etichettare Inferno 2 come un "giocattolino noioso", ma gli altri potrebbero trovarvi un giusto compromesso fra divertimento e spensieratezza.

Guida ai Voti

Giovanni Paolini
Catalizzatore di flame sul web e drogato seriale di fantacalcio, Giovanni vede il videogioco come un'espressione artistica piuttosto che come un mero intrattenimento privo di contenuti significativi. Per questo motivo, ripudia il 90% dei AAA e si tuffa sfacciatamente nel mercato indipendente, rimanendone il più delle volte scottato seppur senza rimorsi. Amante della musica di qualità, delle narrazioni articolate e di design ispirati, si è tuttavia mostrato fin dall'adolescenza ossessivamente attratto dai personaggi femminili antropomorfi, mistici o animati, universalmente conosciuti come waifu. Rappresenta orgogliosamente la vena toscana del Bit.