Lornsword Winter Chronicle – Recensione

Sviluppatore: Tower Five Publisher: Tower Five Piattaforma: PS4 Genere: Strategico Giocatori: 1-2 PEGI: 16 Prezzo: 19,99 € Italiano:

Sono pochi i giocatori che non conoscono il mitico Age of Empires. La celeberrima serie strategica targata Ensemble Studios e pubblicata su PC nel lontano 1997 fu una vera e propria innovazione. Da allora molti hanno tentato di raccoglierne la pesante eredità, con fortune alterne. Tra questi troviamo Lornsword Winter Chronicle, sviluppato da Tower Five. Ecco la nostra recensione.

lornsword winter chronicle

Pdor, figlio di Kmer

Quello su cui hanno deciso di puntare forte i ragazzi di Tower Five è la trama. Con maestria e tante scene doppiate e arricchite da immagini statiche simili a tavole di fumetto, al giocatore verrà narrata la storia di Corun Lan Kan, generale imperiale in possesso della leggendaria spada Lornsword (quella del titolo) che si ritroverà a difendere l’Impero di Lorn da Markash. Costui altri non è se non il fratello del re, che come ogni buon consanguineo inserito come nemesi nella storia vive con il solo scopo di far cadere il regno e di distruggere o convertire tutti i sacerdoti degli Elementi, figure in grado di donare all’esercito del re incredibili poteri.

La storia verrà narrata con un buon ritmo. Dopo ogni missione assisteremo a uno scambio di battute che racconterà l’evoluzione degli eventi e soprattutto introdurrà tanti nomi complicati ma fortunatamente non fondamentali da ricordare. La storia però non è tutto, dunque impugniamo la fida Lornsword e lanciamoci in battaglia.

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Per il re!

Le vicende narrate in Lornsword Winter Chronicle sono suddivise in capitoli, ognuno dei quali è a sua volta frammentato in una serie di livelli in cui dovremo soddisfare una o più richieste basilari, come distruggere il campo nemico oppure resistere alle ondate di soldati. Il primo problema arriva già in queste fasi: il capitolo iniziale sarà una sorta di tutorial ma non sarà possibile salvare la partita manualmente, costringendo quindi chi dovesse abbandonare a metà i livelli per un motivo o per un altro a ricominciarli da capo, con anche l’aggravante di non poter saltare i dialoghi e le spiegazioni. Il fulcro del gioco sarà il campo, in cui sarà possibile reclutare soldati, costruire nuove strutture come torri e templi e curarsi.

Man mano che si proseguirà verranno poi gradualmente introdotte nuove meccaniche che renderanno il gioco più tattico e completo: le strutture dovranno essere acquistate e potenziate per ottenere truppe più preparate utilizzando l’oro, recuperabile dalle miniere, mentre i soldati dovranno essere nutriti con il grano, ottenibile dalle fattorie. L’assenza di strutture in grado di rifornirci di materiali abbasserà drasticamente la nostra capacità offensiva e in situazioni disperate potrebbe portare a una sconfitta con annessa morte del nostro Corun, che dal canto suo potrà tentare di difendersi usando le sue abilità e i poteri elementali, disponibili in quantità limitata, forniti dai templi costruiti.

Elementale, Watson

A livello di gameplay Lornsword è un RTS atipico, dato che non sarà possibile bloccare il combattimento per decidere come schierare le proprie truppe. Il gioco è strutturato come un action, in cui si potrà scorrazzare in giro per la mappa portandosi dietro le truppe e cercando strutture da conquistare o nemici da abbattere, su cui potremo mandare il nostro esercito guidandolo con i tasti dorsali e combattendo al suo fianco. I problemi legati a questo tipo di struttura sono molteplici: il primo e forse più grave è che il nostro eroe potrà portare con sé un massimo di quindici soldati, costringendo il giocatore a fare la spola tra la base e il campo di battaglia. Il secondo è legato alle scelte estetiche fatte da Tower Five: oltre a una visuale isometrica senza possibilità di zoom, i nemici e gli alleati non saranno indicati in alcun modo se non quando li colpiremo con la nostra spada, dato che gli avversari lampeggeranno di rosso. Questo genererà un’incredibile confusione a schermo, tanto che spesso ci ritroveremo a subire ingenti danni, se non addirittura a morire, a causa dell’incapacità di notare che i nostri compagni saranno miseramente caduti in battaglia.

La già citata impossibilità a bloccare l’azione sarà poi la ciliegina su una torta decisamente indigesta, dato che una struttura più simile a un qualsiasi altro strategico, pur con tutti i problemi legati all’assenza di mouse e tastiera, sarebbe stata decisamente più adatta e meno frustrante. Fortunatamente la longevità dei livelli sarà ridotta. Una decina di minuti saranno sufficienti per terminarne uno, anche se alcune sfide saranno più tediose di altre. Emblematica la prima prova di resistenza, in cui i gruppi di nemici compariranno con una lentezza esasperante, distruggendo completamente la tensione ed eliminando qualsiasi componente action.

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I confini del regno

Anche a livello di contenuti la spada di Lornsword sembra decisamente smussata. Tutto quello che verrà offerto al giocatore sarà la campagna, con la possibilità di ripetere singolarmente i capitoli già terminati, senza nessuna variazione sul tema o extra da sbloccare. Ad aggiungersi a questa povertà ci sentiamo in dovere di segnalare uno dei menù opzioni più poveri della storia dei videogiochi. Sarà unicamente possibile aggiustare l’audio e la potenza della vibrazione. Nessuna possibilità di agire sui comandi, peraltro scomodi, o sulla difficoltà del gioco per creare una sfida che si adatti all’abilità del giocatore.

Unica nota positiva la possibilità giocare in cooperativa. Un amico in locale potrà unirsi in qualsiasi momento alla partita e aiutarci a completare le missioni, anche se, visti i problemi di Lornsword Winter Chronicle, condividere l’esperienza con un altro giocatore potrebbe essere più dannoso che produttivo. A livello grafico Lornsword si limita al compitino, fornendo ambientazioni vuote come deserti e ghiacciai contornati da qualche struttura e da modelli poligonali dei personaggi ben realizzati ma troppi distanti per essere apprezzati. Molto buone invece le scene di intermezzo, realizzate con disegni statici di ottima qualità e doppiate in inglese. Inspiegabile l’assenza del parlato anche negli scambi di battute durante le missioni, mentre abbiamo trovato appagante la colonna sonora, che può essere considerata l’elemento migliore dell’intera avventura.

Trofeisticamente parlando: il mio regno per un trofeo

L’elenco trofei di Lornsword Winter Chronicle vanta solo quattordici trofei, tra cui non è incluso il Platino. Oltre a un trofeo per capitolo, ci saranno anche alcune richieste specifiche più o meno complicate che richiederanno pazienza e dedizione, doti che pochi giocatori probabilmente avranno.

VERDETTO

Per citare il mitico Age of Empires, servirebbe un bel sacerdote con il suo "Wololo" per convertirci e farci cambiare idea su Lornsword Winter Chronicle. Lo strategico in tempo reale di Tower Five punta forte sulla trama, che è in effetti interessante, ma pecca nelle basi. Il gameplay è piatto e alcune meccaniche sono ripetitive e frustranti, senza contare problemi di fondo come l'impossibilità di distinguere gli alleati dai nemici. Tanti problemi per un gioco che, con qualche aggiornamento e magari un paio di modalità aggiuntive, potrebbe far innamorare gli appassionati di RTS, ma che per ora scontenta sia i fan incalliti che i giocatori occasionali.

Guida ai Voti

Stefano Bongiorno
Nato e cresciuto in cattività, il giovane Stefano è stato svezzato a latte in polvere e Nintendo, cosa che lo ha portato con gli anni a dover frequentare svariati osteopati a causa delle deformazioni alle mani causati dall'uso di pad rettangolari. Oggi ha una certa età e scrive per il Bit, non perché abbia una scelta, ma perché altrimenti il boss Dario lo fustiga con le copie invendute di Digimon All-Star Rumble. Nel tempo libero si dedica occasionalmente al suo lavoro di commesso di telefonia e soprattutto alla caccia al Platino, con scarsi risultati.