Motor Strike: Immortal Legends – Recensione

Sviluppatore: FiveXGames Publisher: FiveXGames Piattaforma: PS4 Genere: Corse Giocatori: 1-4 (Online: 2-6) PEGI: 7 Prezzo: 19,99 € Italiano:

Sulle note di Another Day in Paradise di Phil Collins ed Enjoy the Silence dei Depeche Mode si apriva l’ultima decade del vecchio millennio; era il 1990 e, conservando il successo degli anni passati, le sale giochi continuavano a detenere il loro status di luoghi d’incontro per appassionati di giochi elettronici e rivali contro i quali sfidarsi all’ultimo colpo. Fra sparatutto e giochi d’azione in grado di regalare adrenalina pura. interrotta solo dalla scorta di gettoni ridotta al minimo, gli anni ’90 rappresentarono il periodo in cui si guardava al futuro, con prodotti scintillanti e nomi altisonanti a cui venivano anteposti i prefissi super, ultra, mega, a sottolineare la grandezza delle nuove tecnologie. Gli anni ’90 sono stati anche il trampolino di lancio per molti videogiocatori attuali che, ingannati da una nostalgia maliziosa, tendono oggi a idolatrare alcuni videogiochi obiettivamente datati sotto ogni punto di vista, avvolti da un velo di amara malinconia.

Motor Strike: Immortal Legends è come se fosse fautore di questo tranello: un titolo dai colori saturi, dai modelli poligonali tanto spigolosi da ricordare un gioco arcade degli anni passati, un misto di azione, guida e fasi di combattimento a distanza non bilanciate al meglio delle possibilità. Il progetto di FiveXGames risulta così molto acerbo, seppur adatto a tutti e pensato per divertirsi in compagnia.

Pronti, ai posti… via!

Motor Strike si presenta come un gioco di corse, ma basta accedervi per comprendere come in verità non punti a essere un semplice simulatore di guida; le varie modalità, accorpate nelle categorie di gioco in locale e online, mettono il giocatore a capo di una squadra composta da più guidatori, con l’obiettivo di sconfiggere il team avversario in una gara a colpi di sbandate e armi di vario tipo. Il successo viene decretato in base al tipo di missione e modalità di gioco, dalla corsa rapida al torneo vero e proprio. Per evitare di confondersi in questa combinazione di più generi è consigliabile incominciare dal tutorial, facoltativo ma utile al fine di comprendere al meglio le meccaniche di gioco. Presa dimestichezza con i comandi, è tempo di lanciarsi in pista, agganciare i razzi al tettuccio dell’automobile e partire alla volta del deserto o dello spazio profondo.

Uno dei segreti per un videogioco di successo risiede nella sua accessibilità; per quante meccaniche possano aggiungersi e quanti elementi possano coesistere, un prodotto divertente deve essere facilmente fruibile da un’ampia gamma di persone (più o meno NdD). Motor Strike rischia di fallire alla partenza, con comandi contorti e poco agevoli per la rapidità di una corsa. L’inversione repentina di marcia, utilizzabile per mettere fuori strada il proprio avversario alle costole, è demandata al tasto dorsale, accanto a quello dell’accelerazione, ma combinarli assieme nel tentativo di sparare diventa davvero scomodo.

Se da un lato va riconosciuto il merito agli sviluppatori per aver ideato vari modelli di veicoli a cui si aggiungono quelli iconici pescati dal mondo dell’intrattenimento televisivo, fra i quali il furgoncino del cartone animato Scooby-Doo, quello dell’A-Team e altri ancora, delude la caratterizzazione, che si ferma all’aspetto estetico, privando di personalità tutte le vetture, piuttosto simili fra loro sia in termini di resa su strada che per le armi in dotazione. In virtù di questo, notare la presenza di veicoli inizialmente bloccati passerà in secondo piano.

Fatta la scelta del proprio bolide è il momento di correre in pista, meglio se attraverso la modalità online o con un amico accanto; il perno del gioco sta proprio nell’ambito cooperativo, come dimostra la possibilità di controllare più di un veicolo nel caso stessimo correndo in solitaria. Gli incontri si svolgono fra due squadre rivali che, correndo lungo il circuito, tentano di vincere sull’altro eliminandosi a vicenda a colpi di raggi, missili e armi più minute; peccato che colpire non dia alcuna soddisfazione né susciti alcuna emozione, dal momento che spesso i colpi spariscono nel vuoto di una montagna o una curva qualsiasi, mentre a volte si viene colpiti quasi di sorpresa, nonostante una lunga distanza che ci separa dagli altri concorrenti. L’intento di inserire meccaniche da sparatutto in un gioco di corse non si rivela equilibrato, rischiando di confondere il giocatore sugli obiettivi da raggiungere, a cui va ad associarsi una visuale davvero troppo carica di cifre, indicatori e barre. Terminata ogni gara sarà possibile spendere i punti guadagnati in potenziamenti, lungo un quadro di abilità piuttosto intricato e non indispensabile ai fini della vittoria.

Poligoni e colori fuori strada

Nel varcare l’ingresso di una sala giochi si veniva trascinati verso grandi cabinati che proiettavano luci e colori sgargianti e saturi, che combinati a motori grafici acerbi riuscivano a creare comunque paesaggi piacevoli per l’epoca, dai boss meccanici di Metal Slug alle luminose vedute cittadine di Crazy Taxy. In Motor Strike: Immortal Legends tuttavia manca quel sublime senso di sorpresa, con una resa grafica piuttosto deludente e un comparto estetico decisamente carente. Impossibile evitare di notare inoltre come gli ostacoli ambientali spariscano nel nulla al nostro passaggio, o semplicemente ci oltrepassino.

Nota dolente tutto il comparto audio e sonoro, davvero poco incisivo: i suoni nel corso delle gare, dagli spari alle accelerazioni, dovrebbero rendere l’adrenalina che sale nel giocatore, invece qui sono appena percettibili, mal calibrati e quasi inverosimili. Bisogna spendere una nota anche per la localizzazione italiana, mal gestita, spesso incomprensibile. Le traduzioni non rispettano le regole grammaticali, tanto che avremmo preferito giocarlo totalmente in lingua originale.

Trofeisticamente parlando: stimoli

Motor Strike: Immortal Legends consta di circa trenta trofei assieme al tanto agognato Platino; questi sono piuttosto vari e richiedono l’ottenimento di alcuni potenziamenti, il successo in determinate corse a certe condizioni, la vittoria in alcune gare e altro. La difficoltà si attesta comunque su un livello accettabile, e ottenerli tutti rappresenta forse l’unica vera sfida intrigante per cui valga la pena di correre su strada.

VERDETTO

Motor Strike: Immortal Legends è un gioco arcade d'azione vestito da titolo di gare automobilistiche, una fusione di generi che pecca nel ricercare un equilibrio che risulti divertente. Troppe cose sono state gestite male, di fretta oppure semplicemente lasciate al caso, nonostante una buona intuizione di fondo potenziale. Peccato.

Guida ai Voti

Maria Enrica
Grata dal 1994 ai videogiochi per sopperire a pigrizia e mancanza di fantasia, è stata svezzata da mamma Nintendo, allevata da Sony fin dalla prima PlayStation, cresciuta con un pad in mano e il Game Boy Advance nell'altra. Laureanda in Lettere classiche, avversa ai videogiochi in digitale, sogna per questo una casa dove custodire una collezione degna di tale nome.