Pity Pit – Recensione

Sviluppatore: Panda Indie Studio Publisher: Eastasiasoft Piattaforma: PS4 Genere: Platform Giocatori: 1 PEGI: 3 Prezzo: 4,99 € Italiano:

Molti sviluppatori ancora oggi sfruttano l’onda degli anni Ottanta e hanno così deciso di rilanciare uno stile artistico retrò, la pixel art, che pone le sue radici nella colorazione del singolo pixel che compone l’immagine di gioco. Nonostante negli ultimi anni abbiamo assistito a un aumento delle risoluzioni, la pixel art nel mondo dei videogiochi è stata rilanciata da piccole case di sviluppo. Questa scelta artistica non è solo funzionale; lo sviluppo in pixel art costa poco, è molto più veloce da realizzare e in alcune mani è possibile ottenere dei risultati fenomenali. Sarà il caso di Pity Pit? Ecco la nostra recensione.

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Il demone, il nano e la donna da salvare

Pity Pit, pubblicato da eastasiasoft e sviluppato da Panda Indie Studio, è un vertical 2D platform disponibile su PlayStation 4. Il titolo porterà il giocatore a vestire i panni del nano Oratio, intento a usare i suoi attrezzi per scavare e distruggere più blocchi possibili e raggiungere così la fine della miniera per trarre in salvo la ragazza rapita dal demone. La storia di Pity Pit non brilla di certo per originalità, ma in produzioni indie di questo calibro la cosa può tranquillamente passare in secondo piano. Ciò che salta maggiormente all’occhio è la funzionalità del gameplay.

Focalizzandoci su questo aspetto di gioco, il giocatore si ritroverà per l’intera sua durata a dover scavare procedendo verso il fondo della miniera, raccogliendo quante più monete e minerali possibili. Lungo la nostra discesa si dovrà prestare attenzione alla presenza di nemici e al crollo costante del soffitto, ostacoli che daranno poco tempo al giocatore nell’elaborare la migliore strategia. La presenza di questi nemici risulterà un ostacolo in più per il giocatore, visto che i colpi inferti, a volte, risulteranno troppo deboli e, se il nostro intento è quello di avanzare maggiormente nelle profondità, evitarli è la migliore soluzione.

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Scava, raccogli e sopravvivi

Nel corso della discesa il giocatore potrà innescare le bombe, preziose risorse che potranno permettere a Oratio di rimuovere blocchi altrimenti impenetrabili, ma, attenzione, perché le stesse potranno essere letali anche per il giocatore, in quanto potranno danneggiarvi in modo grave e mettere fine alla vostra sessione di gioco. Sostanzialmente il gameplay si può racchiudere in scavare, evitare nemici e innescare esplosioni.

Tutto questo nella speranza di trovare upgrade che possano aggiornare l’attrezzatura e permettervi di scavare più velocemente i blocchi sottostanti. Con le monete raccolte durante la discesa, giunti al negozio, il giocatore potrà acquistare pozioni che permetteranno di ripristinare i cuori persi da Oratio o permettervi di aumentare quelli massimi. C’è inoltre la possibilità di forgiare materiali, che vi permetterà d’incrementare lo score di gioco.

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Troppa ripetitività

Pity Pit è un titolo che soffre di qualche difetto. Quelli principali risiedono nel rilevamento di colpi a volte troppo approssimativo, in controlli di movimento che risultano poco fluidi e a lungo andare lo stesso gameplay risulta monotono. Il gioco di eastasiasoft riesce a regalare brevi sessioni spensierate, ma a causa della sua struttura frivola ed eccessivamente ripetitiva non è in grado di tenere incollato il giocatore per molto.

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Il titolo è suddiviso in cinque livelli creati proceduralmente per una durata complessiva di trenta minuti, durata variabile in base alla bravura e alla capacità del giocatore. A fronte di un tempo di gioco così ridotto non neghiamo di aver trovato Pity Pit inizialmente divertente ma, poco dopo, ho iniziato a percepire un sentore generale di noia e sopore che ha pervaso l’esperienza di gioco. Sotto l’aspetto tecnico il titolo risulta gradevole da vedere, nonostante una palette cromatica abbastanza spenta.

Pity Pit è un vero salto negli anni Ottanta. Diverse meccaniche di gioco ricordano molti classici del passato così come la campionatura sonora del titolo, minimale e striminzita. Per l’intera durata del titolo sentiremo semplici “bip” legati all’azione del nostro personaggio. Sempre per restare in tema, anche la localizzazione del titolo è legata alla sola lingua inglese.

Trofeisticamente parlando: una miniera

Pity Pit offre al giocatore l’ambito Platino, che potrà essere ottenuto in circa quindici minuti (tempo da me impiegato NdA). L’ottenimento del trofeo vi richiederà il completamento di alcune semplici azioni, come spendere un determinato numero di monete o raccogliere cento minerali lungo la vostra discesa. Ma per maggiori dettagli vi invito a consultare la pagina dedicata, in arrivo sul nostro forum.

VERDETTO

Pity Pit è un platform game compatto e divertente se preso a piccole dosi. E considerato che il gioco dura una mezz'oretta, le piccole dosi dovranno essere piccole per davvero. Sfortunatamente, i difetti del gameplay pregiudicano la valutazione complessiva. Se siete alla ricerca di un titolo per trascorrere una serata spensierata e dal Platino facile, Pity Pit sicuramente farà al caso vostro; se invece siete alla ricerca di qualcosa che possa intrattenervi e divertirvi, vi suggeriamo d'indirizzare la vostra attenzione altrove.

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