PixelJunk Monsters 2 – Recensione

Sviluppatore: Q-Games Publisher: Spike Chunsoft Piattaforma: PS4 Genere: Strategico Giocatori: 1-2 (Online: 2-4) PEGI: 7 Prezzo: 14,99 € Italiano:

Seguiti e revival, queste due parole possono riassumere l’industria videoludica dello scorso anno. Stavolta tocca alla serie PixelJunk Monsters, ai tempi una boccata d’aria fresca per il genere dei tower defense, oggi ritornato su console in grande stile, dopo più di dieci anni, con PixelJunk Monsters 2, che ancora cerca di ribaltare le carte in tavola. Il titolo di Q-Games sarà stato capace di trasmettere ancora una volta la semplicità e l’originalità della serie?

Noi siamo i guardiani che vegliano sul villaggio

PixelJunk Monsters 2 ci fa vestire i panni di Tikiman, un uomo (?) con una maschera gigantesca e un guscio sulle spalle, con il semplice quanto eroico scopo di proteggere il suo villaggio e i suoi amici Chibi dai mostri cattivi (così definiti dal manuale di gioco), degli esserini mascherati che, a dirla tutta, sono facilmente confondibili con i nostri piccoli amici, con armi piazzate strategicamente qua e là, che vanno dal semplice cannone al potente fulmine, passando per il bizzarro alveare.

Come si può immaginare da tali premesse, il gioco non presenta una vera e propria modalità storia, solo quindici livelli (da completare a tre difficoltà diverse) che si susseguono in un mondo colorato e dai diversi territori, quali ricche praterie e cime innevate, che ci ha ricordato concettualmente l’hub di Pac-Man World.

Capitalism Simulator

Con PixelJunk Monsters 2, la serie di tower defense abbraccia le tre dimensioni. Il gioco ci permetterà di muovere a piacimento Tikiman nell’intero livello, liberi di esplorare e di costruire le proprie torri di difesa dove si preferisce. Fare economia sarà la cosa più importante, in quanto l’intero sistema di gioco gira pesantemente sulla gestione e la spesa delle monete e delle gemme blu, entrambi ottenibili eliminando i nemici. Spendere per ottenere per spendere, è un cerchio che si ripete, insomma. Ogni livello chiederà di proteggere i venti Chibi raggruppati nella capanna principale, situata sempre al centro della mappa. Sarà essenziale dunque impedire a tutti i mostri di avvicinarsi giudicando con attenzione quale arma posizionare e in quale punto, essendo i mostri di natura diversa, ovvero di terra e volatili. Come se non bastasse, per aggiungere un pizzico di difficoltà al tutto, i nemici non seguiranno sempre gli stessi pattern; i volatili, potendo appunto volare, possono scegliere di non seguire nessuno dei percorsi prestabiliti.

Il gioco accorre in nostro aiuto grazie alle tre tipologie di armi; vi sono le armi di terra quali cannoni, mortai e tesla, armi aeree come lanciatori e raggi laser, oppure le armi ibride, in grado di attaccare entrambi i tipi di nemici, scendendo a compromessi con i danni che causeranno, che sono archi giganteschi o addirittura alveari pieni di api. Tutte le costruzioni possono inoltre essere potenziate in due modi, uno rapido e l’altro indolore, cioè pagando una certa quantità di gemme blu (queste utilissime per costruire un armamentario avanzato) oppure semplicemente avvicinando Tikiman a una di esse, attendendo che finisca la danza di potenziamento. Ogni torre può salire fino al devastante livello cinque, ma l’impresa sarà più ardua del previsto in quanto, nel frattempo, bisognerà arricchire le proprie finanze raccogliendo tutte le monete e le gemme lasciate a terra.

Bury me with my money

Il gioco mescola un po’ le carte in tavola permettendo al protagonista di attaccare i nemici anche fisicamente, azione possibile con salti a tempo e con l’ausilio dei frutti magici, oggetti dai poteri diversi che possono aiutare in battaglia, magari rallentando i nemici e altro ancora. Inoltre, in caso di evenienza, sarà addirittura possibile smantellare le proprie costruzioni per riprendere parte dei soldi spesi, magari per investirli altrove. Veniamo qui al primo punto dolente del titolo, che consiste proprio nel raccogliere oggetti. Tutti, monete in primis, sono soggetti a una strana fisica che potrebbe farli rimbalzare fino a un estremo della mappa, costringendoci ad allontanarci drasticamente dall’azione oppure a sacrificare una possibilmente utile entrata, o peggio potrebbero finire in pozzanghere o fiumi impossibili da attraversare.

Abbiamo trovato un po’ controversa la scelta di obbligare i giocatori a terminare determinati livelli senza perdere nessun Chibi, condizione che premierà sempre con un frammento d’arcobaleno, questo essenziale per dissipare le nuvole nell’hub di gioco, aprendo i passaggi per sbloccare gli altri livelli. Questa situazione potrebbe rendere ridondante l’esperienza di gioco, capace di trasformare il titolo da un tower defense strategico a un trial and error. Pressoché inutile anche la possibilità di avvicinare la telecamera a Tikiman, che, per quanto faccia apprezzare il dettaglio grafico ancor di più grazie alla visuale ravvicinata, non fa che aggiungere un certo handicap al tutto a causa dell’impossibilità di studiare la mappa nella sua interezza.

PixelJunk Monsters 2 premia, però, sia a seguito di una vittoria perfetta che in caso di perdite, con i particolari gettoni antichi. I gettoni saranno l’unica moneta di gioco fuori dai livelli, che ci consentirà di acquistare presso dei totem nuove maschere e scudi, questi però puramente estetici, non apportando alcuna modifica al gameplay. Divertente la possibilità di giocare online con altre tre persone o in locale con un amico, anche se tutti i giocatori sono vincolati l’un l’altro, impossibilitati ad allontanarsi nonché costretti a condividere le stesse risorse. La modalità di gioco, inoltre, non consentirà neppure di ottenere frammenti d’arcobaleno, rendendola di fatto impossibile da sfruttare come escamotage per superare i livelli indolore. Segnaliamo, sfortunatamente, che al momento della stesura di questa recensione i server sono deserti.

Piante, zombi e origami

La peculiarità di PixelJunk Monsters 2 è certamente il comparto grafico, estremamente dettagliato nonché pulito e vivace. Stilisticamente parlando, i modelli dei personaggi sembrano saltati fuori da una serie animata in stop motion, mentre tutto il resto è una sorta di via di mezzo tra Piante contro Zombi e TearAway: Il Messaggero Di Carta. Uno stile grafico caricaturale che lascia a bocca aperta. I design dei personaggi invece non osano più di tanto in quanto Tikiman, i Chibi nonché i cattivi di turno si somigliano non poco. Impeccabile il level design, con tratti di mappa e biforcazioni ben studiate e dettagli particolari come praterie, pietre e fiumi capaci di dare identità alle arene. Da segnalare un frame rate saldo sui 30 fps.

Probabilmente il punto debole del titolo sta nel comparto sonoro, mai all’altezza. Gli effetti sono generici e banali, mentre le musiche troppo in sottofondo nonché sottotono, per nulla memorabili e che mai riescono ad accompagnare i giocatori nell’avventura.

Trofeisticamente parlando: mastro costruttore

Il set di trofei di PixelJunk Monsters 2, che conta due coppe di bronzo, due d’argento, dieci d’oro e un Platino, metterà alla dura prova anche il miglior stratega. Essenzialmente sarà necessario finire tutti i livelli a tutte e tre le difficoltà, ottenere tutti i frammenti d’arcobaleno, costruire cinquecento torri migliorandone altrettante, sconfiggere cinquemila mostri e ottenere centomila monete. Difficoltà mista al grinding, un Platino lungo e arduo.

VERDETTO

PixelJunk Monsters 2 è un ottimo tower defense, con sfide ardue e appaganti in grado di mettere in difficoltà ogni tipo di giocatore. Nonostante i contenuti di gioco siano abbastanza risicati, il gameplay riesce a restare semplice nonostante le numerose meccaniche e la frenesia dell'azione, inoltre il comparto grafico è vivace e gradevole. Consigliamo assolutamente di provarlo.

Guida ai Voti

Andrea Letizia
Cresciuto a pane, Kamehameha e Crash Bandicoot, inglesizzato grazie a Kingdom Hearts. Grande amante degli action RPG e dei platform, dei cani e del wrestling.