Regions of Ruin – Recensione

Sviluppatore: Vox-Games/Poysky Production Publisher: JanduSoft Piattaforma: PS4 Genere: Gioco di Ruolo Giocatori: 1 PEGI: 7 Prezzo: 9,99 € Italiano:

Il gioco dello studio indipendente Vox-Games/Poysky Production, distribuito da JanduSoft, dopo il successo ottenuto su Steam, è sbarcato da qualche tempo sulle principali console e l’abbiamo provato per testarne le potenzialità.

Regions of Ruin

Un nano agguerrito

Regions of Ruin è un gioco RPG in 2D side-scrolling in cui impersoneremo uno spavaldo nano che dovrà salvare tutta la sua razza. Fin dalle prime battute del gioco, veniamo a sapere che i nani hanno deciso di non schierarsi nella guerra tra umani e centauri, decidendo invece di rifugiarsi nelle profondità della terra, dove il conflitto non è riuscito a raggiungerli. Dopo molti anni, i nani pensano bene di dare una controllata in superficie e scoprono che umani e centauri si sono estinti, lasciando il posto ad altre minacciose creature. Baldanzosi risalgono e scoprono che i loro simili, che precedentemente non erano scappati nel buio delle caverne sotterranee, sono stati fatti prigionieri dai goblin e schiavizzati.

Che accampamento magnifico!

Così inizia il viaggio per ricostruire i fasti naneschi e riportare in auge la loro stirpe; il nostro eroe dovrà per prima cosa costruire l’accampamento, centro nevralgico delle sue epiche avventure. Questo accampamento, via via che procede il gioco, dovrà essere sviluppato creando nuove infrastrutture a nostra scelta, con il fabbro per migliorare l’equipaggiamento, la taverna per assoldare nuovi compagni e tanti altri. La gestione dell’accampamento richiederà diversi tipi di risorse sia per espanderlo che per potenziarlo, quindi quando andremo in esplorazione nei vari luoghi dovremo raccogliere legna, pietra, cotone e così via.

Regions of Ruin

Fortunatamente saremo aiutati in questo compito anche dai nani lavoratori che verranno salvati dalle grinfie dei goblin. Infatti, una volta salvati i nani (liberandoli dalle loro gabbie), saranno disponibili nell’accampamento, aspettando i nostri ordini per raccogliere la materia che più ci serve. Oltre all’attenta gestione del nostro “quartier generale”, il gioco si concentrerà sull’esplorazione della vasta mappa in cui troveremo svariate situazioni con cui confrontarci. I nemici non sono molto variegati e abbonderanno goblin e orchi, ma, oltre a spiacevoli incontri, ci saranno anche personaggi più gradevoli come contadini che chiedono il nostro aiuto o avventurieri in difficoltà da soccorrere.

Come ogni gioco di ruolo che si rispetti, potremo far evolvere il nostro eroe a seconda del tipo di combattimento che tenteremo di adottare, anche se a dire il vero non è che noteremo tutta questa differenza. L’albero delle abilità si sviluppa in quattro rami: corpo a corpo, armi da lancio, difesa e attacchi speciali. In ognuno ci sono delle abilità passive e altre attive da scegliere e modificare durante il gioco. Per acquisire queste abilità dovremo salire di livello, accumulando esperienza con missioni e uccisioni, e a ogni livello avremo un punto da spendere per sbloccare un’abilità e un altro punto per migliorare un parametro tra forza, costituzione o destrezza. Quando i combattimenti si faranno troppo duri, potremo sempre ricorrere all’aiuto di avventurieri assoldati presso la taverna del nostro accampamento che ci daranno una mano, troveremo diversi tipi di alleati e con stipendi diversi a seconda della loro forza.

Regions of Ruin

Vai pure dove vuoi

Le ambientazioni da esplorare saranno varie anche se un po’ ripetitive, ma resteranno uniche in quanto ognuna avrà uno o più oggetti trovabili solo in quella data area. Anche il combattimento sarà piuttosto ripetitivo e fortemente condizionato dal timing con cui sferrare i colpi, le parate con lo scudo saranno necessarie, in pratica, solo con gli arcieri, che tenteranno di farci diventare degli spiedini. Nonostante varie tipologie di armi: spade, lance, asce, si sceglierà quella che infligge il danno maggiore in quanto la differenza è sostanzialmente solo quella.

I comandi per pilotare il nostro nano sono semplici ma a volte non rispondono perfettamente. Risultano, in definitiva, piuttosto scomodi e imprecisi; altra cosa estremamente scomoda è la modalità di navigazione dei menù, che richiede l’uso della levetta analogica e non delle freccette, creando spesso e volentieri confusione e qualche parolaccia del sottoscritto.

Regions of Ruin

Hai fretta?

La grafica in 2D deve piacere in quanto è uno stile retrò e potrebbe non incontrare i gusti di tutti i giocatori, quindi se decidiamo di acquistare Regions of Ruin ne dovremo tenere contro, come dovremo considerare il fatto che non è disponibile in italiano ma solo in inglese. Questo titolo è per chi ha voglia e pazienza di farmare le risorse e vedere crescere il proprio personaggio, infatti, dopo aver preso mazzate da un nuovo tipo di mostro, è sempre una bella soddisfazione poter tornare a randellarlo allegramente dopo essersi potenziati e aver trovato pezzi d’equipaggiamento più potente!

Trofeisticamente parlando: che pazienza

Anche per i trofei vale il detto “la pazienza è la virtù dei forti”, e giocando con calma si riusciranno a collezionare facilmente i ventuno trofei del gioco. I più impegnativi saranno sicuramente quelli dove bisogna accumulare diecimila monete d’oro e fare danni stratosferici; il primo, con un’oculata gestione patrimoniale e investimenti mirati, sarà facile raggiungerlo, per il secondo non pensiamo ci sia bisogno di molto incitamento!

VERDETTO

Regions of Ruin ha un gameplay molto semplice, ma, se ci addentriamo nel meccanismo RPG e intrippiamo nel far crescere il personaggio, può risultare piacevole. La grafica è 2D, personalmente poco gradita, poiché risulta poco chiara e spesso insufficiente a capire dove sei e cosa stia succedendo. Consigliato soprattutto a chi ha pazienza e voglia di applicarsi, anche per via della mancata localizzazione in italiano.

Guida ai Voti

Daniele Citerio
Lo zio "citte", avete presente quello zio strano che fa cose strane in posti strani? Arrampica pareti di roccia su alte montagne, scala le cascate di ghiaccio, fa yoga in mezzo alla spiaggia e poi, ve lo trovate in salotto attaccato alla play a giocare senza manco considerarvi? Ecco, sono io!