Romance of the Three Kingdoms XIV – Recensione

Sviluppatore: Koei Tecmo Publisher: Koei Tecmo Piattaforma: PS4 Genere: Strategico Giocatori: 1 PEGI: 12 Prezzo: 59,99 € Italiano:

Per chi non lo sapesse, il Romanzo dei Tre Regni scritto da Luo Guanzhong è una tra le quattro grandi opere della letteratura cinese. In questo mastodontico manoscritto vengono presentati nel dettaglio tutti quegli eventi che hanno portato alla caduta della dinastia Han e aperto le porte al periodo definito appunto “dei Tre Regni”. Non ci è voluto quindi molto prima che una giovane Koei traesse ispirazione da quest’opera e la ricreasse sotto forma di videogioco. Oggi, dopo oltre trent’anni di successi e tredici capitoli usciti, la serie sbarca per la seconda volta nel Vecchio continente con Romance of the Three Kingdoms XIV, uno strategico old school dalla forte impronta gestionale.

Al di là della minuziosa fedeltà storica, questo quattordicesimo capitolo offre una varietà di approcci senza pari, affiancando delle ottime possibilità di personalizzazione a un gameplay profondo (forse fin troppo) e complesso da padroneggiare. Io stesso ammetto di aver trovato non poche difficoltà nelle fasi iniziali, ma con il passare del tempo tutte le mie incertezze si sono diradate e hanno lasciato spazio solamente alla ricerca delle mosse più corrette da compiere. Lo scopo di tutto ciò? Avere il dominio sull’intera nazione e sottomettere tutti sotto un’unica bandiera.

I videogiochi possono insegnare la storia?

Come abbiamo detto in precedenza, Romance of the Three Kingdoms XIV basa la sua narrativa sull’omonimo romanzo storico risalente al XIV secolo e prova a descrivere in maniera minuziosa tutti gli eventi susseguitesi tra il 169 d.C. e il 280 d.C. Questo periodo storico viene riproposto attraverso sette scenari che vanno ad affrontare alcuni tra gli eventi più importanti della storia cinese, come la rivolta dei Turbanti Gialli, che sancì la dipartita della dinastia Han, la battaglia di Guandu e l’inizio della campagna militare di Zhuge Liang. Per far tornare la pace nel proprio regno, il giocatore avrà quindi il difficile compito di riunire tutte le nazioni, nemiche e amiche, sotto un unico vessillo raggiungendo così il traguardo dell’unificazione dei Tre Regni. Il titolo non vi permetterà però solo di impersonare uno tra i molti generali storici, ma vi consentirà, tramite l’ottimo editor, di creare un comandante totalmente originale e personalizzarlo con le abilità a voi più congeniali.

Benché l’impronta storica sia uno tra gli elementi che hanno fatto la ricchezza di questa serie, Romance of the Three Kingdoms XIV vi consentirà di personalizzare ogni aspetto della vostra partita. Potrete infatti scegliere se seguire con fedeltà le varie vicissitudini storiche, oppure optare per un periodo più interessante e scendere in battaglia con l’avatar appena creato. Per fare ciò dovrete semplicemente navigare tra le varie impostazioni e attivare, o disattivare, a seconda delle vostre preferenze, gli eventi storici e naturali del periodo. La personalizzazione proseguirà poi con alcune impostazioni che permettono di regolare alcuni eventi casuali come inondazioni, carestie e disastri di diversa natura. Questi aspetti non dovranno in alcun modo essere sottovalutati o considerati come di contorno, perché una mala gestione di tali emergenze potrebbe portare a una prematura caduta del vostro nuovo regno virtuale. Solo dopo aver fatto tutte le scelte del caso e personalizzato al meglio la partita, farete la conoscenza con il complesso campo di battaglia che vi accompagnerà in questa difficile avventura.

Tutte le azioni andranno compiute all’interno di una sterminata mappa tridimensionale divisa in sezioni esagonali e ciò rappresenta il primo vero aspetto positivo. Più lati vogliono infatti dire maggiori possibilità di movimento e questo garantisce un netto aumento delle strategie e delle possibilità combattive del vostro esercito. Come i fan di vecchia data probabilmente sapranno, i capitoli di Romance of the Three Kingdoms non si sono mai limitati a offrire solo un approccio militare ai vari problemi, ma hanno sempre permesso al giocatore di mettere le mani anche su ogni aspetto della politica. La serie ha da sempre puntato a un livello di sfida piuttosto alto, che solo grazie alla dedizione e alla conoscenza dettagliata di ogni meccanica proposta poteva essere domato. In Romance of the Three Kingdoms XIV la situazione che vi troverete ad affrontare sarà praticamente la stessa ed è per questo motivo che lo sconsigliamo come titolo entry level. Per i veterani del genere potrebbe invece rappresentare un’ottima occasione per mettere alla prova le loro capacità manageriali.

Fate l’amore e non fate la guerra

Come detto in precedenza, per sviluppare al meglio il vostro nuovo regno fiammante dovrete cimentarvi nella gestione di tre aspetti fondamentali: l’esercito, la politica e, novità di quest’anno, la diplomazia. Avere il controllo completo di ogni settore vi garantirà non solo l’ottenimento constante di risorse, ma permetterà di stabilire alleanze, scambiare merci e avere un controllo capillare sul territorio. Il controllo della componente politica permette infatti di avere un approccio più gestionale rispetto a quelli che sono i problemi del regno. Una volta conquistate città e territori, questi potranno essere affidati alle sapienti mani di ufficiali e sottoposti che, a seconda delle loro capacità e abilità, dovranno essere assegnati alla produzione delle risorse a loro più consone. Ufficiali dall’indole più combattiva produrranno un maggior numero di soldati, mentre quelli “intellettuali” saranno più inclini alla produzione di cibo e alla gestione della diplomazia. Più grande sarà quindi il territorio da controllare, maggiori saranno le province e le città da organizzare. Alla base di una grande nazione, come si suol dire, c’è sempre un grande popolo.

Accanto a queste funzionalità, trova posto la rinomata arte della diplomazia che, insieme alla gestione militare, fornisce i principali strumenti per espandere il proprio territorio. Grazie a un labirintico menù fatto di opzioni e finestre pop-up, Romance of the Three Kingdoms XIV mette a disposizione una serie di tattiche non belliche volte a migliorare il prestigio e le risorse del regno. Attraverso alcuni ordini che possono essere impartiti tra un turno e l’altro, sarà possibile imbastire trattative per la formazione di alleanze oppure coccolare i vostri ufficiali con promozioni e riconoscimenti. Avere buoni rapporti diplomatici non significa solo poter contare su un numero considerevole di risorse extra, ma questi potrebbero portarvi a ottenere alcuni importanti vantaggi come la libertà di attraversare il territorio “nemico” oppure ricevere aiuti militari in caso di conflitto. Purtroppo, però, come accennavamo prima, la gestione di gran parte delle dinamiche sarà affidata a una serie di comandi piuttosto nascosti e confusionari che solo il tempo e la dedizione permetteranno di padroneggiare.

Accanto a queste due possibilità di approccio, troviamo infine l’aspetto che i più sanguinari di voi stanno probabilmente attendendo fin dalle prime battute della recensione: le battaglie. Grazie infatti a una mappa di gioco ottimamente implementata e alla riproposizione del rule-based system dell’undicesimo capitolo, muovere battaglia contro il nemico rappresenta probabilmente la cosa più adrenalinica di tutta la produzione. In ogni turno potrete scegliere l’ufficiale da muovere, assegnarli una strategia da seguire e affidargli un determinato numero di uomini. Una volta fatto ciò potrete decidere se fargli occupare un particolare territorio, oppure dargli in mano il pericoloso compito di avventurarsi oltre le linee nemiche. Le battaglie avverranno in maniera automatica, durante cioè l’esecuzione di ogni comando impostato in precedenza, e potranno essere arricchite con l’attivazione di buff o di alcuni scontri animati. Una volta che i principali ufficiali nemici si troveranno infatti faccia a faccia, partirà una breve sequenza animata in 3D, che simulerà in maniera spettacolare lo scontro tra queste due “celebrità”.

Queste spettacolari, ma arretrate, animazioni ci portano quindi dritti ad analizzare tutto quello che concerne l’aspetto tecnico. La grafica si presenta infatti obsoleta in ogni suo aspetto, texture e modelli poligonali su tutto, e risulta nel complesso ben distante da quella che è la qualità raggiunta da altri esponenti dello stesso genere. Molto curate sono invece le rappresentazioni in 2D dei personaggi che, insieme all’ottima componente ambientale, riescono nell’arduo compito di immergere il giocatore nelle situazioni proposte e farlo sentire partecipe di ogni decisione. Di ottimo livello anche il doppiaggio in lingua giapponese che, grazie a una recitazione sopra la media, permette di godere appieno di ogni evento presentato e di entrare nel burrascoso mondo raccontato dal romanzo. Masako Otsuka e Hideki Sakamoto chiudono infine il cerchio con una soundtrack talmente adatta alla situazione, che non esiterete a tirar fuori le vostre cuffie e a isolarvi dal resto del mondo.

Trofeisticamente parlando: man of war

Esattamente come il gioco vi invoglierà a esplorare le diverse possibilità di approccio, anche l’elenco trofei vi obbligherà a padroneggiare ogni meccanica offerta da Romance of the Three Kingdoms XIV. Oltre al completamento degli scenari proposti nella campagna principale, dovrete infatti completare un buon numero di eventi storici, conquistare oltre duecento territori e formare altrettanti ufficiali. Sulla carta nulla di complicato, ma se si considera l’altissimo livello di sfida non abbiamo paura di affermare che si tratta di una caccia piuttosto impegnativa. Gli amanti del genere potrebbero trovare una sfida allettante, ma per tutti gli altri il consiglio è quello di girare alla larga da questo Platino. A patto che non siate autolesionisti.

VERDETTO

Con una storia ultra trentennale e ben tredici capitoli all’attivo, i ragazzi di Koei Tecmo sono tornati alla carica con un nuovo episodio di Romance of the Three Kingdoms. Basato sull’omonimo romanzo cinese, Romance of the Three Kingdoms XIV è un gestionale di vecchia scuola che abbina l’alto livello di sfida a un eccellente numero di possibilità di approccio. Tra esercito, politica e diplomazia il giocatore medio non impiegherà molto tempo prima di perdersi in un troppo confusionario menù di gioco, padroneggiabile solo con il tempo e la dedizione. L’alto livello di personalizzazione e la profondità del gameplay riescono però nell’arduo compito di nascondere un’inadeguatezza tecnica fin troppo marcata e insensata nel 2020.

Guida ai Voti

Ivan Presutto
Ivan, tra studio e basket, riesce a ritagliarsi il suo angolo della giornata per immergersi nel magico mondo dei videogiochi. Gioca un po' di tutto ma i generi preferiti sono: gli shooter (TPS e FPS) e gli action (in particolar modo quelli con una forte componente stealth). Se gli date un controller... sogna!