The VideoKid 80’s edition – Recensione

Sviluppatore: PixelTrip Studios Publisher: PixelTrip Studios Piattaforma: PS4 Genere: Endless Runner Giocatori: 1 PEGI: 7 Prezzo: 4,49 € Italiano:

Mi hanno chiesto: “Perché corri?” Io ho risposto: “Perché tu sei fermo?”.
Jeremy Wariner

Quello degli endless runner è un genere fiorito grazie alla sempre maggiore diffusione di smartphone e tablet, dove titoli dalle meccaniche relativamente semplici ben figurano sui piccoli schermi degli apparecchi e sono fruibili da tutti con immediatezza. The VideoKid è però un titolo che pensa in grande, correndo direttamente su console.

My Sharona Jessica

In un titolo dove l’immediatezza e la semplicità devono essere al primo posto sarebbe strano trovare una trama complessa e ricca di sfaccettature; ecco perché The VideoKid offre ai giocatori quello che a tutti gli effetti è un pretesto per iniziare a correre cercando di non fermarsi mai. Il protagonista del gioco, ossia il VideoKid del titolo, è infatti un ragazzo intenzionato a uscire con la sua ragazza, Jessica. Per farlo dovrà raggiungerla al parco alla fine dell’isolato racimolando nel frattempo qualche soldo, consegnando videocassette lungo la strada.

Più un pretesto per dare il via alla corsa che una vera e propria trama, quindi, ma sufficiente a far capire che, oltre a evitare tutti gli ostacoli che tenteranno di portarci alla fatidica schermata del game over, avremo un altro obiettivo, ossia quello di emulare i ragazzi consegna-giornali americani usando il nostro skateboard per correre lungo le strade, consegnando VHS nelle cassette postali lungo il percorso. Detto a parole sembra tutto semplice, ma all’atto pratico The VideoKid si rivela essere un gioco che richiederà una bella dose di tentativi e di game over a raffica per riuscire a padroneggiare i comunque semplici comandi di gioco e tutte le situazioni positive e negative che troveremo per strada.

Occhio al tombino

Il genere degli endless runner, per chi non fosse pratico del termine, consiste in un lungo percorso in linea retta dove il giocatore potrà spostarsi su uno dei binari principali e talvolta saltare o abbassarsi per evitare gli ostacoli che non saranno aggirabili cambiando strada. The VideoKid, a livello di gameplay, segue con precisione queste linee guida proponendo, anziché una visuale posteriore, uno spaccato diagonale (in stile Crossy Road, per intenderci) che ben si adatta a ciò che il giocatore verrà chiamato a fare, ossia schivare, saltare e consegnare cassette.

Preposti allo spostamento sui binari saranno la levetta analogica sinistra, decisamente imprecisa, o i tasti direzionali, più comodi visto il tipo di movimenti da eseguire, mentre sarà possibile utilizzare il tasto X per lanciare un numero infinito di videocassette e il tasto Cerchio per saltare oltre determinati ostacoli. L’utilizzo di uno skateboard per il movimento ha permesso però ai ragazzi di PixelTrip Studios di inserire un’interessante abilità secondaria: il nostro VideoKid infatti potrà, su determinati veicoli e ostacoli, eseguire dei grind per accumulare punti extra e concatenare queste mosse saltando da un ostacolo all’altro. Si tratta, rispetto alla maggior parte degli endless runner, di una novità decisamente interessante che permette al giocatore di tentare di concatenare vari trick che gli consegneranno una discreta quantità di punti, vero obiettivo finale del gioco (con buona pace della povera Jessica).

Ti ho già visto da qualche parte?

Superata l’iniziale fase di apprendimento delle meccaniche di gioco, The VideoKid rivelerà man mano la sua caratteristica più interessante. Il team di sviluppo ha infatti trasformato il gioco in un’enorme celebrazione di quello che sono stati gli anni Ottanta hollywoodiani. Ritorno al futuro, Ghostbusters, i Peanuts sono solo alcune delle icone del periodo che troveranno spazio all’interno del gioco, una volta con un veicolo di passaggio, un’altra con un personaggio sul bordo della strada che sarà magari intento a seguire la sua routine o mostrarsi in pose o atteggiamenti che l’hanno reso famoso nel mondo.

La parte migliore di tutte queste citazioni è che le stesse risultano essere perfettamente integrate con l’ambiente circostante, con tanto di effetti sonori o frasi tipiche riprodotte in maniera abbastanza fedele da essere riconosciute, ma non troppo da far scattare una denuncia per plagio. Anche i costumi che potremo sbloccare per il nostro VideoKid spendendo denaro (fortunatamente non reale ma in-game) saranno tributi a personaggi famosi del periodo di musica, film, serie TV e chi più ne ha più ne metta, per la gioia dei nostalgici che, a ogni partita, potranno scoprire nuove curiosità nascoste nel gioco pronte a stimolare qualche ricordo sopito da tempo.

Rosicchiare l’osso

Nonostante il commovente tuffo nei ricordi e la presenza di una quantità pressoché infinita di citazioni, The VideoKid fallisce dove probabilmente dovrebbe dimostrare di avere le carte in regola, ossia nel gameplay. Detto di comandi semplici ma non esaltanti anche a livello di controllo del personaggio, tanto che spesso moriremo senza capire perché, quello che fa perdere rapidamente interesse nel titolo è l’assenza di varietà sia nelle ambientazioni sia in quello che dovremo fare all’interno del gioco stesso.

La presenza di vari costumi che potrebbero portare, come nel già citato Crossy Road, a qualche curiosa modifica nei livelli, non fa altro che mettere un personaggio diverso sulla tavola mentre la generazione casuale del livello non si rivelerà poi così imprevedibile, dato che dopo 5-6 partite sapremo esattamente cosa aspettarci a livello di potenziamenti e di ostacoli. Proprio i potenziamenti, non a caso mai nominati prima, si riveleranno totalmente inutili per via della loro brevità e dell’utilizzo spesso dannoso (soprattutto il super salto che scombussolerà tutti i nostri piani). A livello tecnico il gioco mostra una discreta grafica in stile retrò, in linea con le tematiche proposte, e brilla a livello sonoro, dove le musichette orecchiabili saranno spalleggiate da una serie di effetti sonori legati alle varie citazioni famose proposte man mano che proseguiremo la nostra corsa.

Trofeisticamente parlando: ragazzo videocassetta

Il breve elenco di trofei di The VideoKid, composto da un totale di sole dieci coppe, vanta un Platino che in realtà non è un Platino; completando infatti tutti i nove obiettivi disponibili, sbloccherete come ricompensa l’unico trofeo d’oro dell’elenco, impresa questa completabile con un po’ di impegno, abilità e la nostra immancabile guida ai trofei in una manciata di ore.

VERDETTO

Se dovessimo assegnare un voto a The VideoKid basato sui ricordi che il titolo di PixelTrip è in grado di suscitare nei giocatori di vecchia data, allora non esiteremmo a dargli un 8/10. Purtroppo però la generazione dei livelli è casuale solo sulla carta, i bonus sono sostanzialmente inutili (quando non addirittura dannosi) e il titolo manca quasi del tutto di varietà, tanto che verrà a noia dopo poche ore di gioco. Il voto quindi non può che essere una media tra l'eccellenza dei ricordi e la mediocrità del gameplay, che sfocia in una sufficienza risicata.

Guida ai Voti

Stefano Bongiorno
Nato e cresciuto in cattività, il giovane Stefano è stato svezzato a latte in polvere e Nintendo, cosa che lo ha portato con gli anni a dover frequentare svariati osteopati a causa delle deformazioni alle mani causati dall'uso di pad rettangolari. Oggi ha una certa età e scrive per il Bit, non perché abbia una scelta, ma perché altrimenti il boss Dario lo fustiga con le copie invendute di Digimon All-Star Rumble. Nel tempo libero si dedica occasionalmente al suo lavoro di commesso di telefonia e soprattutto alla caccia al Platino, con scarsi risultati.