Warface: Breakout – Recensione

Sviluppatore: MY.GAMES Publisher: MY.GAMES Piattaforma: PS4 Genere: FPS Giocatori: 1 (Online: 2-10) PEGI: 16 Prezzo: 19,99 € Italiano:

Warface: Breakout altro non è che uno spin-off stand-alone di Warface, l’FPS free-to-play prodotto da Crytek; fatta questa premessa, un’altra pare doverosa. Questo spin-off non è gratuito, ma richiede l’esborso di quasi venti monete da un euro per poter essere scaricato e giocato. Chiedete se il gioco valga la candela? Forse. Alla fine di questa recensione sarete voi a deciderlo, ma passiamo ad analizzare ogni aspetto del gioco.

warface breakout

Poche parole, molta… azione?

Warface: Breakout non presenta la benché minima traccia di trama, né tanto meno di un filmato iniziale introduttivo. Il gioco si basa interamente sul gameplay, il quale gira interamente attorno a un’unica modalità, quella che molti conoscono con il nome di Bomba. Non è dunque una novità visto che già molti altri sparatutto presenti sul mercato offrono la possibilità di cimentarsi in tale tipologia di gioco. Per i pochi che non hanno idea di cosa sia, si tratta di una modalità in cui due squadre (in questo caso composte da cinque giocatori) si affrontano e che presenta una componente strategica che la valorizza rispetto al tipico deathmatch classico o a squadre.

Il fulcro dell’esperienza consiste dunque in partite in cui due squadre si fronteggiano con obiettivi contrapposti: una squadra, quella degli attaccanti, deve piazzare la bomba in uno dei siti nevralgici designati sulla mappa, mentre l’altra, la squadra dei difensori, deve impedire che la bomba venga innescata. Il round termina sia quando la bomba esplode o viene disinnescata, sia quando una delle due squadre riesce a eliminare tutti i componenti di quella avversaria. La singola partita è divisa in molteplici round, durante i quali, a un certo punto, le squadre cambiano schieramento; la durata di ogni partita si aggira intorno ai trenta minuti circa.

warface: breakout

Un pizzico di tattica, ma nemmeno troppa

A fronte di un gameplay che punta molto sul coordinamento del team, giocare da soli può spesso risultare frustrante, se non addirittura noioso. Le azioni individuali non portano quasi mai a nulla di buono, pertanto cercate di giocare a Warface: Breakout in chat con qualche amico. Come di consueto la partita si apre con un round di riscaldamento, giocato solamente con le pistole; fare uccisioni o assist e innescare o disinnescare la bomba sono azioni che faranno guadagnare crediti utili all’acquisto di armi e potenziamenti nel prossimo round. Nel caso sporadico in cui sopravviviate da un round all’altro, invece, non ne avrete bisogno, perché manterrete tutto ciò che avete acquistato (in caso di morte, invece, perderete tutto).

Come anticipato qualche riga sopra, Warface: Breakout si pone come un titolo dove la tattica assume un ruolo centrale e le iniziative individuali spesso portano al fallimento del round. Correre spensieratamente verso l’obiettivo o lo spawn point della squadra avversaria porta quasi sempre a morte certa. Se le premesse di questa componente tattica e strategica di squadra sono presenti, vengono vanificate dalla struttura stessa delle mappe di gioco, che permettono la risoluzione di un round in pochi e brevissimi scontri a fuoco, e dal gameplay, il quale non permette di avere dei mezzi bellici in grado di supportare una qualsivoglia forma di pensiero strategico. Alla resa dei conti, l’unica azione tattica possibile in Warface: Breakout è quella di procedere verso l’obiettivo fianco a fianco con i propri compagni di squadra.

La chiave del fallimento: la noia

La pochezza di contenuti che caratterizza attualmente Warface: Breakout (cinque mappe, nemmeno ben strutturate, un arsenale di armi limitato, nessuna possibile abilità, nessuna armatura per proteggersi dai danni e così via) è la chiave di volta che aiuta a capire se valga la pena o meno giocare al titolo dei ragazzi di MY.GAMES: la risposta è no. Per quanto all’inizio la guerriglia urbana possa essere divertente (in compagnia), ben presto i giocatori si chiederanno perché stiano perdendo tempo su un gioco che offre così pochi contenuti, con una sola modalità e che costa venti euro, quando invece potrebbero giocare all’originale Warface da cui è stata staccata questa costola, che offre molto di più, inclusa questa stessa modalità di gioco, gratuitamente?

La sensazione è che gli sviluppatori di Warface abbiano voluto cogliere al balzo la palla dei Counter Strike-like, se così possiamo definirli, che stanno andando mediamente di moda in questo momento (specialmente Valorant su PC) e ci abbiano voluto speculare sopra, cercando di proporre un titolo simile, il quale, però, ha ben poco da offrire e altro non è che una modalità dell’originale Warface riproposta da sola, a pagamento. Sì, ho voluto ribadirlo per farvi capire quanto mi abbia disgustato l’idea.

Warface: Breakout

Sono come te, ma più anonimo

A livello grafico Warface: Breakout utilizza il Cry Engine nella sua terza versione, esattamente lo stesso del fratello maggiore; avrebbe potuto non essere necessariamente un difetto, se gli sviluppatori avessero apportato delle migliorie, o anche solo avessero reso le poche mappe speciali, in qualche modo, degne di nota. Ovviamente il tutto si risolve in un’altra occasione sprecata: usiamo un soldato generico che combatte in ambienti generici contro altri soldati generici. Wow.

Perfino a livello sonoro il titolo dei ragazzi di MY.GAMES non riesce a distinguersi: i suoni delle armi sono decisamente ovattati, quando tutto funziona correttamente. Altre volte nemmeno si sentono a causa d’interruzioni immotivate e improvvise. Infine, ciliegina sulla torta, la colonna sonora d’accompagnamento non riesce minimamente a immergere i videogiocatori nell’ambiente o nelle situazioni di gioco, risultando solamente fastidiosa e poco attinente.

Trofeisticamente parlando: troppo impegno immeritato

Il set trofei di Warface: Breakout è estremamente variegato: al giocatore viene richiesto di fare tot uccisioni con determinati tipi di arma, vincere round in modi specifici e via dicendo. Tuttavia l’impegno richiesto potrebbe essere eccessivo, non tanto per la difficoltà in sé e per sé, quanto per la monotonia che vi assalirà durante la caccia ai trofei. Per maggiori informazioni vi invitiamo a dare un’occhiata all’elenco presente sul nostro forum!

VERDETTO

Warface: Breakout è una costola staccata dal fratello maggiore Warface. Presenta una sola modalità, solamente cinque mappe giocabili e un arsenale di armi e armamenti tremendamente limitato; il costo pari a venti euro rende l'acquisto sconsigliato a tutti, tranne a coloro i quali magari stavano aspettando con ansia l'uscita di un titolo simile su console. La possibilità di ritrovare tutto ciò che è presente in Breakout anche nell'originale Warfafe, addirittura gratuitamente, annulla però anche quest'ultima possibilità.

Guida ai Voti

Valerio Domenici
Instancabile videogiocatore sin dalla più tenera età, non ha mai smesso di coltivare la propria passione. Detesta i giochi sportivi e si narra che stia ancora cercando l'ultimo collezionabile in Hyper Light Drifter...