Warhammer Quest 2: The End Times – Recensione

Sviluppatore: Chilled Mouse Publisher: Perchang Games Piattaforma: PS4 (disponibile anche per Mobile) Genere: Strategico Giocatori: 1 PEGI: 12 Prezzo: 29,99 € Italiano:

Dopo un primo capitolo apprezzatissimo e un ampio rodaggio su iOS, Perchang e Chilled Mouse hanno deciso di trasporre anche su console Warhammer Quest 2: The End Times. La nostra recensione.

Warhammer Quest 2: The End Times

Uniti contro il Caos

Per chi non fosse pratico dell’universo di Warhammer, The End Times è un evento delle Fantasy Battles che ha visto il mondo venire distrutto dalle forze malvagie del Caos. In questo scenario apocalittico, però, un manipolo di eroi tenta di resistere contro tutto e tutti per portare un briciolo di pace nelle loro vite e in quelle degli altri.

In mezzo a tradimenti, fraintendimenti e incidenti troveranno spazio battaglie da combattere contro Uominibestia, Troll e tantissime altre creature del Caos pronte a farci la pelle al minimo segno di debolezza. In questo scenario si colloca Warhammer Quest 2, uno strategico a turni in cui i giocatori interpreteranno un gruppo variegato di guerrieri che esploreranno una serie di dungeon, tentando di sopravvivere e di liberare i territori dell’Impero.

Tutti coloro che sono a loro agio con il brand si sentiranno a casa nelle regioni di Reikland, Middenland e Talabecland, le tre macro aree di cui è composto il gioco e che saranno ricche di città da esplorare e di zone piene di nemici da eliminare. Se vi aspettate però raffinate scene d’intermezzo ad accompagnarvi rimarrete delusi, dato che, vista la sua origine portatile, la narrazione avverrà solo tramite testi a schermo che, per quanto interessanti e ben tradotti, lasceranno comunque tutto all’immaginazione.

Warhammer Quest 2

Scacco matto

Il vero cuore pulsante di Warhammer Quest 2 non è però la trama, bensì l’aspetto puramente tattico. Abbiamo tra le mani un classico gioco di ruolo strategico a turni, in cui sarà possibile muovere i propri eroi in una mappa divisa in quadrati e scegliere quali azioni compiranno nel loro turno.

Ogni personaggio a disposizione del giocatore, per un massimo di quattro da schierare in ogni missione, sarà dotato di una quantità predefinita di punti azione da utilizzare nel suo turno per muoversi, attaccare oppure utilizzare poteri e oggetti speciali. Una volta terminati i punti di ogni guerriero sarà necessario passare il turno e lasciar agire i nostri nemici, controllati da un’intelligenza artificiale che fin dalle prime battute si mostrerà decisamente non all’altezza dei giocatori più esperti.

Gli eroi che potremo schierare saranno vari: si andrà dal classico guerriero armato di scudo e spada fino al vampiro violento e sanguinario, passando per elfi arcieri e stregoni in grado di usare incantesimi di difesa e di offesa per infliggere danni senza avvicinarsi agli avversari, rimanendo quindi al sicuro dagli attacchi.

L’interfaccia di gioco è molto semplice, e consentirà di selezionare un personaggio e decidere come farlo agire. I movimenti possibili verranno evidenziati da una griglia bianca e i nemici a portata di attacco da una rossa, mentre sui lati dello schermo troveremo l’equipaggiamento e le statistiche del nostro eroe. Questa scelta è senza dubbio adatta ai neofiti degli strategici, che potranno lanciarsi nell’azione senza dover digerire una quantità industriale di nozioni.

Per il giusto prezzo…

Tutti i dungeon che i giocatori affronteranno nel corso della campagna saranno legati a missioni principali o secondarie. Ognuna di queste richiederà di affrontare una serie di nemici solitamente divisi in stanze di medie dimensioni. Una volta che tutti saranno stati eliminati, sarà possibile uscire vittoriosi dal livello e reclamare la propria ricompensa, oltre a ottenere esperienza con i personaggi sopravvissuti alla battaglia.

Tutto ciò che otterremo potrà essere utilizzato nelle missioni successive, mentre nelle città si potrà avere accesso a una taverna per reclutare nuovi eroi, a un campo di addestramento per far salire di livello quelli in nostro possesso e a un negozio in cui comprare e vendere strumenti di morte ed equipaggiamenti vari. Ogni città non sarà però esplorabile liberamente ma consisterà in una serie di icone da cliccare che faranno tornare alla mente la natura “da tablet” del titolo, che risulta comunque ottimizzato anche su console. Questo nonostante una certa fatica nel gestire i comandi durante le battaglie, in cui si sente la mancanza del touch screen (PlayStation Vita, dove sei?).

Discreta è la varietà dei nemici e soprattutto delle missioni, anche se a metà della campagna, la cui durata si attesta sulla ventina di ore, si avrà una costante sensazione di déjà-vu che farà scemare l’interesse nel completare le missioni secondarie e spingerà a concentrarsi su quelle principali, considerato anche il livello di difficoltà medio-basso, peraltro non modificabile in alcun modo a differenza di quanto visto nel precedente capitolo.

Warhammer Quest 2

Ti ricordavo più vestita

A livello di grafica, Warhammer Quest 2 non porta certo una rivoluzione. I miglioramenti rispetto alla versione per smartphone e tablet sono comunque notevoli, così come la fluidità generale, e si nota una certa cura generale.

Lo stesso si può dire per le traduzioni dei testi a schermo in italiano, anche se resta il rammarico per l’assenza di un doppiaggio e di qualsivoglia scena animata in grado di accompagnare i giocatori nel loro viaggio. La presenza di soli testi infatti renderà Warhammer Quest 2 ancora più statico e poco coinvolgente, tanto che dopo alcune ore la tendenza sarà quella di ignorare la trama per concentrarsi sull’azione. Un vero peccato, vista la quantità di materiale fantasy a disposizione degli sviluppatori.

Gli effetti ottici e la riproduzione degli eroi e dei nemici sono discreti, così come gli scenari, nonostante a volte sia facile notare come alcuni effetti siano palesemente arretrati rispetto a titoli nati su console. Più che buono anche il comparto audio, con musiche epiche durante gli spostamenti e toni più tenui durante l’esplorazione dei dungeon, per permettere ai giocatori di concentrarsi senza stress.

La rigiocabilità di Warhammer Quest 2: The End Times sarà invece quasi nulla. Per quanto infatti sia encomiabile la scelta di offrire tre slot a disposizione dei giocatori, difficilmente ci si rimetterà in viaggio considerato anche che non ci saranno bonus da sbloccare oppure livelli di difficoltà da selezionare per rendere più intensa e complessa un’avventura semplice e piatta.

Trofeisticamente parlando: spacca che ti passa

Il lungo elenco trofei di Warhammer Quest 2: The End Times vanta numerose coppe legate al completamento della storia e anche una serie di richieste generiche da completare per arrivare a un Platino semplice e relativamente veloce. Se utilizzerete la nostra guida ai trofei, arriverete all’obiettivo in men che non si dica.

VERDETTO

Nonostante la grande esperienza maturata su dispositivi mobili e un primo capitolo in grado di far felici sia i fan di Warhammer che gli amanti dei giochi strategici, Chilled Mouse non è riuscito nell'impresa di creare un seguito all'altezza. Warhammer Quest 2: The End Times è un titolo che non osa mai, rimanendo in un limbo di mediocrità che scontenterà sia i giocatori occasionali che gli appassionati di strategici a turni. Una buona narrazione e una certa varietà personaggi e oggetti non riescono a reggere l'urto di un'intelligenza artificiale deficitaria, dell'impossibilità di adattare il livello di sfida all'abilità dei giocatori e di un prezzo decisamente elevato. I fan di Warhammer e più in generale dei giochi da tavolo potrebbero comunque trovare elementi interessanti, magari approfittando di qualche sconto.

Guida ai Voti

Stefano Bongiorno
Nato e cresciuto in cattività, il giovane Stefano è stato svezzato a latte in polvere e Nintendo, cosa che lo ha portato con gli anni a dover frequentare svariati osteopati a causa delle deformazioni alle mani causati dall'uso di pad rettangolari. Oggi ha una certa età e scrive per il Bit, non perché abbia una scelta, ma perché altrimenti il boss Dario lo fustiga con le copie invendute di Digimon All-Star Rumble. Nel tempo libero si dedica occasionalmente al suo lavoro di commesso di telefonia e soprattutto alla caccia al Platino, con scarsi risultati.