Rustler – Recensione

Sviluppatore: Jutsu Games Publisher: Modus Games, MAXIMUM GAMES Piattaforma: PS4 Genere: Azione Giocatori: 1 PEGI: 18 Prezzo: 29,99€ Italiano:

Chi di voi non conosce il primo Grand Theft Auto? Bene, immaginatelo nel medioevo. Fatto? Perfetto, benvenuti in Rustler. Abbiamo provato per voi questo titolo completamente pazzo sviluppato da Jutsu Games e ne siamo rimasti affascinati, come spiegato nella nostra recensione.

Scusi, è qui il torneo?

Rustler è l’antitesi totale di quello che verrebbe definito politically correct e dell’accuratezza storica. Ci troveremo a impersonare Guy, parola inglese che corrisponde a “tizio”, un contadinotto ignorante e analfabeta che vuole partecipare al torneo. Quale torneo dite? Ovviamente quello che mette in palio la mano della principessa. Per poter guadagnare l’ingresso servirà un pass reale. Per ottenere il documento servirà un falsario, che vorrà essere profumatamente pagato. Come prevedibile, ci troveremo a vivere di espedienti e fare azioni poco raccomandabili.

Rustler - Recensione

Son due spadate, che faccio lascio?

La spada sarà sin da subito la nostra migliore amica. Quale maniera più veloce esiste per mettere a tacere persone scomode? Nessuna, probabilmente. Le prime missioni del gioco fungono da tutorial per conoscere ambienti, abilità e comandi di base. Dovremo rubare cavalli, riverniciarli presso il pimp-a-horse e portarli a destinazione. Saremo inseguiti dalla polizia con tanto di lampeggianti sui destrieri. Ci saranno i manifesti alle pareti da poter strappare per diminuire il nostro livello di ricercato.

E fattela ‘na risata, che domani ti svegli freddo

Rustler è esilarante. È stracolmo di battute stupide, assurde ma profondamente comiche, in pieno stile inglese Monty Python, celebre gruppo degli anni Settanta che inventò lo stile caratteristico, composto da citazioni anche molto ricercate calate in contesti limite, soprattutto per quell’epoca. La fusione tra moderno e antico, con una ambientazione medioevale e i menestrelli per le strade che rappano o fanno beatbox è qualcosa di così assurdo da risultare perfetto. E, nel caso vi sentiate un po’ gonfi, c’è un tasto dedicato a rilasciare gas corporei a comando.

In un gioco non basta solo ridere

Rustler ha delle meccaniche di gioco tutto sommato semplici, con comandi classici che però risultano abbastanza ostici e indigesti da padroneggiare. Questo è particolarmente evidente nelle fasi di combattimento in cui colpire i nemici sembra un affare molto più tosto di quanto non sia realmente. Anche alla minima difficoltà è molto facile lasciare le penne durante gli scontri con i nemici e numerose volte siamo stati costretti a riprovare le missioni. Fortunatamente un generoso uso di checkpoint intermedi facilita le faccende, ma non è sempre piacevole dover riaffrontare spezzoni di missioni.

Avremo una barra della stamina che si svuoterà correndo o combattendo, dovremo quindi fare attenzione a non spammare attacchi a caso. Anche con le armi da lancio, come la balestra, sarà necessaria particolare cautela: per ricaricare il dardo servirà essere fermi. Chi si ferma è perduto, no? Morte praticamente assicurata in battaglia.

Anche la guida non è eccezionale, capiterà spesso di rimanere incastrati su qualche staccionata o negli angoli della città a causa di una imprecisione di fondo che rende artificialmente ostico comandare il cavallo. Le cose peggiorano ulteriormente sui sentieri esterni alla città e nelle foreste, in cui avremo un cerchio nel quale sparirà l’ambiente circostante ma causerà più di qualche incidente gratuito.

Rustler - Recensione

Carino da vedere, ma non come merita

L’impatto visivo di Rustler è buono, provato su PlayStation 5 è risultato essere stabile e solido, senza difetti tecnici misurabili. Ci saremmo aspettati più dettaglio con una maggiore incisività delle texture. Da apprezzare il ciclo giorno-notte e la qualità dell’illuminazione, con ombre piacevoli e belle da vedere. I falò e le torce sono davvero ben realizzati, dando un bel colpo d’occhio, specialmente la notte.

La cura per l’audio è generalmente alta, soprattutto per quanto riguarda rumori ambientali, di gioco e musiche. Non esiste un doppiaggio ma dei semplici mugugni durante i dialoghi, che vengono esplicitati in forma scritta e in lingua italiana. Particolarmente esilaranti i suoni dei carri in retromarcia con il bip-bip-bip utilizzato comunemente dai camion in manovra.

Trofeisticamente parlando: chi vincerà il torneo sarà premiato con un Platino

La lista trofei di Rustler comprende ventisei coppe totali, divise tra sei d’oro, quattordici d’argento, cinque d’oro e uno scintillante platino. Al momento alcuni trofei sembrano affetti da glitch che non ne permettono lo sblocco e nessuno al mondo ha ancora conquistato il platino. Nonostante tutto, per completare tutte le richieste serviranno circa venti ore, considerando che circa dieci vi serviranno per la sola storia.

VERDETTO

Rustler è un enorme omaggio a Grand Theft Auto, specialmente al secondo capitolo e a San Andreas per quanto riguarda ambienti e jingles. Si tratta di un buon prodotto, di buona fattura che però cade in dettagli non trascurabili come il movimento e il combattimento. Nonostante tutto è un titolo con un'anima molto goliardica che vi farà divertire molto, se sopporterete numerose morti gratuite.

Guida ai Voti

Andrea Pasqualin
Classe '90, nato e cresciuto tra benzina e gasolio, è il classico "petrolhead". Si è umilmente autoproclamato "Re dell'Universo Racing presso PlayStationBit". Platinatore incallito, attualmente è il redattore della rubrica "Racconti di Caccia", si dedica inoltre a ricerche su Platini facili e/o ultra rari, per bullarsi con gli amici. Appassionato di tutto quello che corre e vola, sta vivendo il suo sogno scrivendo di videogiochi e pensandoci dalla mattina alla sera. Nei momenti liberi guida la sua moto supersportiva e si diverte a spaventare le vecchiette ai semafori.