Saga of the Moon Priestess – Recensione Speedrun

Sviluppatore: Pixel Trash Publisher: Eastasiasoft Piattaforma: PS5 (disponibile anche per PS4) Genere: Gioco di Ruolo Giocatori: 1 PEGI: 7 Prezzo: 5,99 € Italiano: No

Abbiamo seguito le disavventure dell’orfana Sarissa per realizzare la recensione Speedrun di Saga of the Moon Priestess. Il titolo di Pixel Trash, pubblicato su PlayStation da eastasiasoft, strizza l’occhio a un celeberrimo gioco di ruolo. Sarà riuscito a replicarne il successo?

Link me lo ricordavo diverso

The Legend of Zelda. Bastano queste quattro parole per evocare alla mente fantastici ricordi. Al pari di Super Mario o Crash Bandicoot, anche i profani dei videogiochi conoscono anche solo vagamente le avventure di Link, contrapposto ai malvagi per salvare la principessa. Nel contempo, è facile dedurre che così tanta popolarità porti alla nascita di svariate imitazioni, più o meno riuscite.

Da opere che prendono ispirazione a vere e proprie copie carbone, affibbiare a un videogioco l’etichetta di “clone di Zelda” è comodo per far capire rapidamente il genere e lo stile. Alla seconda categoria, ossia quella di prodotti che ricalcano tutti gli elementi del gioco Nintendo, appartiene anche Saga of the Moon Priestess. Basterà una prima occhiata per capire quale sia la base su cui il gioco è stato modellato, trama a parte.

Già, perchè la storia di Saga of the Moon Priestess ribalta un po’ la situazione, adattandola ai tempi moderni. Non sarà la principessa ad essere rapita, bensì il principe. E, come è facile intuire, avremo una protagonista femminile. Peccato che Sarissa, questo il nome dell’eroina, sia un’orfana che poco ha da spartire con il rapito. Nonostante questo, si lancerà all’avventura per fermare i cattivi (probabilmente perché non ha nulla di meglio da fare nella vita), affrontando dungeon e boss e completando tante belle side quest.

Se questo schema vi ricorda qualcosa, non vi sbagliate. Anche la grafica top down in pixel art, le tonalità pastello e lo stile scelto sono sostanzialmente imitazioni di The Legend of Zelda: A Link to the Past. Peccato che tutto sappia di già visto e in certi momenti sia quasi fuori luogo. Non una scelta felice, abbinata peraltro a un gameplay, come vedremo, non esaltante.

Anche qua le galline ti attaccano?

Una mappa piena di eventi, dungeon a stanze farcite di mostri con un boss da eliminare, oggetti da sbloccare per proseguire: queste sono le basi di qualsiasi gioco di ruolo old school. E questo è ciò che, con una serie di limitazioni, offre anche Saga of the Moon Priestess. Movimenti ortogonali abbastanza legnosi consentono di esplorare le varie aree. Potremo usare varie armi per attaccare i nemici e liberarci la strada.

Ogni dungeon vanta stanze chiuse a chiave, pareti da demolire e ogni altro elemento classico che possa venirvi in mente. A questo, il titolo di Pixel Trash aggiunge però movimenti lentissimi e frustranti, una serie di bug di tutto rispetto e un’incredibile ripetitività. Aggiungiamo anche che il percorso sarà sempre su binari: l’esplorazione sarà quindi solo all’apparenza libera. Saremo obbligati a passare da un dungeon all’altro, seguendo paletti obbligati.

Se a tutto questo aggiungiamo la lentezza esasperante di movimento della protagonista, è facile capire come Saga of the Moon Priestess sia un gioco che difficilmente riuscirà a colpirvi. L’assenza di spunti brillanti lo rendono un copia e incolla poco ispirato di un prodotto famoso, come ce ne sono a milioni sui vari store digitali.

Il comparto tecnico non risolleva la produzione. Detto dei vari bug da cui è afflitto, Saga of the Moon Priestess non risulta particolarmente ispirato né sotto l’aspetto grafico né sotto quello sonoro. Le ambientazioni sono spoglie e poco attraenti, mentre la colonna sonora è monocorde. Non esattamente il meglio che PlayStation 5 abbia da offrire ai giocatori (ma nemmeno PlayStation 4, a dirla tutta).

Il Platino di Saga of the Moon Priestess

Due ore è il tempo richiesto per agguantare il Platino di Saga of the Moon Priestess. Segno chiaro che il team abbia puntato (ancora una volta) su una produzione infarcita di facili trofei per attirare i cacciatori. A parte un paio di richieste collaterali, comunque facili da evadere, il grosso delle coppe è legato al completamento della campagna. Un compito alla portata di tutti: la vera domanda è se riuscirete a resistere fino alla fine.

VERDETTO

Di cloni di The Legend of Zelda ne è pieno il mondo: alcuni risultano ispirati e ben fatti, con idee affascinanti in grado di discostarli dal capostipite targato Nintendo. Poi ci sono titoli come Saga of the Moon Priestess, che propongono una copia carbone delle avventure di Link, cambiando magari un paio di elementi e limitandosi al compitino. L'opera di Pixel Trash purtroppo non ci ha convinto: la trama risulta poco sensata, il gameplay lento e legnoso e il comparto tecnico compassato. Se a questo aggiungiamo vari bug qua e là, è facile capire come Saga of the Moon Priestess sia un gioco di ruolo che potete evitare senza paura di perdervi nulla.

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