Pretty Girls Rivers – Recensione Speedrun

Sviluppatore: ZOO Corporation Publisher: Eastasiasoft Piattaforma: PS4 (disponibile anche per PS5) Genere: Puzzle Giocatori: 1 PEGI: 12 Prezzo: 5,99 € Italiano:

Benvenuti in questo nuovo capitolo della serie Pretty Girls di ZOO Corporation ed eastasiasoft. Per gli amanti dei giochi da tavolo, Pretty Girls Rivers non è altro che una versione, probabilmente anche semplificata, del Mahjong. Ad aggiungere pepe al titolo ci sarà un timer e una difficoltà in crescendo. Ma procediamo con ordine e svisceriamo tutto ciò che è possibile tirare fuori da questo titolo per gli amanti dei solitari e delle ragazze prorompenti.

Solitario, di nome e di fatto

Iniziamo con lo spiegare cosa sia il Majhong ai meno avvezzi ai giochi da tavolo: si tratta di un gioco di combinazioni (coppie, tris e scale), che presenta alcune analogie con giochi di carte occidentali, come ramino o scala quaranta. Scopo del gioco è, per ogni giocatore, creare combinazioni con tutte le proprie tessere: il primo che ci riesce vince. Si contano poi i punti (il vincitore ha un punteggio maggiorato) e dopo un certo numero di partite vince chi ha fatto più punti (non chi ha vinto più mani). Pretty Girls Rivers, presenta quindi le meccaniche basilari del Mahjong, ovvero creare combinazioni tra le stesse tessere presenti su schermo e ripulire il tavolo da gioco. Ad aggiungere pepe e brio al gioco ci sarà un timer ed un contatore delle combo, con la possibilità di ricevere suggerimenti sulle mosse da fare e rimescolare le tessere per un numero limitato di volte. Terminato il tempo a disposizione si andrà in game over. Con la selezione dell’easy mode sarà possibile eliminare del tutto la paura di avere a che fare con il timer e godersi il gioco con le tempistiche che più aggradano il giocatore, sempre però con un limitato uso di suggerimenti e rimescolamenti.

A farvi compagnia, al lato dello schermo, ci sarà una prorompente signorina in stile anime che alle volte esordirà con frasi di incoraggiamento o anomali gemiti di evidente piacere nel vedervi sconfiggere tutte quelle cattivissime, e innocue, tessere presenti sul schermo.

Passione waifu

Ad accompagnarci durante le nostre partite, come già detto, ci saranno le amate waifu, che in realtà saranno anche il mezzo per la quale avanzeremo nel gioco, poiché ognuna di esse rappresenterà uno stage. Ci saranno sei ragazze in totale e ognuna di esse avrà da uno a quattro livelli da giocare per sbloccare poi la ragazza successiva. Ovviamente, tutti i livelli saranno in ordine crescente di difficoltà, fino a presentare schemi molto complessi da completare. Sempre se non si voglia far uso dei suggerimenti.

Alla fine di ogni stage potrete giocare un livello aggiuntivo in cui completandolo sbloccherete vestiti extra per le ragazze: cool, sexy e cute. Una volta sbloccati questi vestiti potrete selezionarli e guardarli nella modalità “Spogliatoio” che potrete trovare nel menù principale. Va assolutamente detto che il titolo non presenterà la lingua italiana, ma resterà comunque estremamente intuitivo da giocare.

Trofeisticamente parlando: Pretty Girls Platinum Trophy

Come tutti i capitoli della serie Pretty Girls, arrivare alla coppa di Platino non sarà assolutamente un’impresa ardua. Ciò che bisognerà fare non sarà altro che completare tutti gli stage fino all’ultima ragazza e in quel caso bisognerà completare solo due livelli su quattro. Potrete tranquillamente giocare in modalità facile e usare i suggerimenti. Probabilmente sbloccherete il Platino in meno di due ore. DING! Nuovo scintillante trofeo da sfoggiare in bacheca.

VERDETTO

Pretty Girls Rivers è un altra aggiunta al parco titoli di Zoo Corporation della serie Pretty Girls. Basato sul Mahjong, il giocatore non dovrà fare altro che combinare le tessere uguali su schermo. Menzione d'onore al Platino che è possibile sbloccare in meno di due ore. L'unico motivo realmente valido per acquistare il titolo.

Guida ai Voti

Raffaele Verde
Anche se i videogiochi sono la sua passione, fin dalla tenera età, continua, ancora oggi a cercare di capirci qualcosa, ovviamente senza riuscirci.