Deadly Days – Recensione Speedrun

Sviluppatore: Pixelsplit Publisher: Assemble Entertainment Piattaforma: PS4 Genere: Roguelike Giocatori: 1 PEGI: 16 Prezzo: 18,99 € Italiano:

Un rogue lite strategico a base di zombi? Eccolo! Deadly Days è un titolo indie realizzato dai tedeschi di Pixelsplit che ci scaraventerà in un mondo ricco di morti viventi pixellosi dove il nostro obiettivo sarà quello di (guarda caso) sopravvivere. Il gioco punta fortemente sull’ironia, quindi se cercate un titolo “serioso” probabilmente non sarà il gioco adatto a voi, altrimenti siate pronti a reclutare gente travestita da banana…

I fast food fanno male, malissimo!

La trama di Deadly Days è semplicissima: una nota catena di fast food decide di migliorare la qualità dei loro panini inserendo all’interno qualcosa di strano che trasforma tutti gli abitanti in zombi. Un gruppo di sopravvissuti decide di radere al suolo tutti i fast food e di porre fine allo scempio che si è venuto a creare. Il titolo non rende conto a nessuno per quanto riguarda la trama mentre, lato gameplay, già nel tutorial prende le giuste misure definendosi sin da subito un roguelite. Come ben sappiamo, in questo genere di giochi la trama è proprio l’ultima cosa che conta.

Io, tu e tu andiamo a rubare qualcosa!

Appena finita la scena d’intermezzo che darà il via ai fatti di Deadly Days ci ritroveremo dinanzi a un ricco e breve tutorial che andrà a spiegarci tutte le dinamiche e le meccaniche di gioco, molto semplici fin dall’inizio. Comandando alcuni personaggi ci ritroveremo in città e il nostro scopo sarà quello di evitare i morti viventi, cercando di racimolare quanto più cibo e materiali possibili e nel contempo di reclutare qualche nuova leva. Per combattere gli zombi avremo a disposizione diverse bocche da fuoco e alcune abilità che andranno migliorate con il proseguire del gioco che saranno utilissime nelle situazioni di pericolo. Inoltre avremo sin da subito la possibilità di poter sfruttare un supporto aereo che ci verrà incontro durante la ricerca di materiali e cibo. Questi ultimi saranno importantissimi nell’economia di gioco e ci consentiranno di migliorare le armi e di non far morire i personaggi sopravvissuti.

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È un roguelite. Si muore, si ripete, si muore di nuovo

Il gameplay di per sé è molto basilare; avremo un puntatore con cui spostare i nostri personaggi, all’apparire degli zombi i sopravvissuti attaccheranno in autonomia e starà a noi decidere se utilizzare un’abilità o curarci. In alto a sinistra troveremo una lista obiettivi facoltativa che se completata ci consentirà di ottenere dei bonus in oggetti e che se soddisfatta completamente nel tempo limite ci permetterà di lasciare la missione anticipatamente. Le missioni hanno un limite di tempo o meglio, a un certo punto calerà la notte e saremo invasi da zombi. Come in ogni roguelite che si rispetti, morire equivarrà a ricominciare il gioco da capo mantenendo però le abilità sbloccate in precedenza.

Pixel e allegria

Lato tecnico c’è poco da dire, Deadly Days si presenta con una grafica 2D in pixel art molto colorata e piacevole da guardare. I menù di gioco sono molto chiari e facilmente fruibili. Nelle opzioni di accessibilità c’è una voce per rimuovere l’effetto pixel sui testi, utile per quelle persone che preferiscono una lettura più pulita. Sul versante audio invece la colonna sonora ci è parsa molto vivace e godibile e ci ha accompagnato durante svariate missioni senza mai stancarci. Gli effetti sonori fanno bene il loro compitino senza strafare. Presente la localizzazione in lingua italiana.

Trofeisticamente parlando: sopravvissuti

I trofei di Deadly Days si dividono in quarantotto bronzi, due argento, tre ori e il trofeo di Platino, per un totale di cinquantaquattro coppe. I requisiti da soddisfare sono molto vari e richiederanno di trovare delle armi, sopravvivere per un determinato periodo di tempo e sconfiggere i vari boss. Sicuramente la coppa più prestigiosa vi porterà via un bel po’ di tempo e quantificarlo in ore potrebbe essere abbastanza difficile in quanto la sopravvivenza dei personaggi dipende dall’abilità del giocatore e dalla fortuna (più alla seconda che alla prima). Insomma, tutto legato ai progressi.

VERDETTO

Tirando le somme, Deadly Days ci ha divertito e non poco. La formula strategica unita a quella roguelite rende davvero bene e la grafica in pixel art ci è sembrata davvero azzeccata per questo gioco, che sin dall'inizio punta a non prendersi sul serio. La localizzazione in italiano, poi, è la ciliegina sulla torta. Che sia chiaro, non si tratta di un capolavoro, ma a nostro modo di vedere è un buon gioco per passare qualche ora in spensieratezza con la giusta dose di sfida.

Guida ai Voti

Gianfrancesco Maturo
Fin da piccolo ho sempre avuto una curiosità immane per i videogiochi. Nel 1999 ho ricevuto come regalo di compleanno (dopo vari capricci) la mia prima PlayStation. Sono passati gli anni, sono passate le generazioni, ma la passione è sempre qui, e probabilmente mi accompagnerà ancora a lungo.