RunBean Galactic – Recensione Speedrun

Sviluppatore: Khud0 Publisher: Eastasiasoft Piattaforma: PS5 (disponibile anche per PS4) Genere: Azione Giocatori: 1 PEGI: 7 Prezzo: 4,99 € Italiano: Sottotitoli

Nei panni di un giovane e dinamico astronauta abbiamo affrontato la recensione Speedrun di RunBean Galactic. Il team di Khud0, in collaborazione con eastasiasoft, porta su PlayStation un titolo dalle dinamiche incredibilmente semplici, ma che punta a dire la sua nel mondo dei giochi d’azione arcade. Mettete delle scarpe comode, perché dovremo percorrere parecchi chilometri prima di arrivare al traguardo. Sempre ammesso di farcela…

Corri, Forest!

Vi è mai capitato di trovarvi in una situazione di attesa prolungata, in cui avreste fatto qualsiasi cosa per ingannare il tempo? Un tempo nelle sale venivano lasciate delle pratiche riviste, rimpiazzate al giorno d’oggi dai moderni smartphone. Tramite i nostri telefoni è infatti possibile leggere notizie, fumetti e ovviamente affrontare una serie di giochi studiati apposta per offrire un divertimento rapido e frammentato.

Se vi state chiedendo il perché di questa nostra prefazione, sappiate che RunBean Galactic potrebbe essere equiparato a un qualsivoglia Candy Crush Saga o Cut the Rope, con però una massiccia dose di abilità e rapidità di riflessi. Come ogni buon prodotto arcade che si rispetti, il titolo di Khud0 (gli stessi autori di Maggie the Magnet) non ha alcuna trama a introdurre i giocatori nella loro missione. Uno scarno menu iniziale permette solo di scegliere la lingua, il costume del protagonista e lanciarsi nell’azione.

Azione è un parola piuttosto grossa. L’unico livello di RunBean Galactic ha come scopo quello di sopravvivere più a lungo possibile. A schermo apparirà un pianeta simile alla terra, attorno al quale correrà con moto perpetuo il nostro astronauta. Ogni ostacolo sarà per lui letale, dunque al giocatore verrà chiesto di schivarli tutti sfruttando i semplici comandi e la propria prontezza di riflessi.

Il gameplay di RunBean Galactic

Parlare di gameplay per un gioco come RunBean Galactic è piuttosto generoso. Come detto, l’astronauta si muoverà in direzione costante, correndo sulla circonferenza del pianeta. Davanti a lui appariranno punte da saltare oppure piattaforme sotto cui rotolare, premendo i due tasti dedicati. Le chiavi permetteranno di aprire bauli, mentre i cartelli ci faranno cambiare senso di rotazione. Colpire un qualsiasi ostacolo comporterà il game over e la necessità di ripartire da zero.

RunBean Galactic è tutto qui, se non per dei costumi sbloccabili con i soldi ottenuti correndo e per un ciclo giorno-notte in cui al calar del sole aumenterà drasticamente la difficoltà. L’endless runner di Khud0 si rivela monotono e soprattutto incredibilmente frustrante, complice la morte a ogni minimo errore. Sopravvivere per più di due minuti diventa pressoché impossibile, il che fa sì che l’esperienza non sia mai appagante.

Non c’è senso di progressione né delle vere ricompense per i propri traguardi. Tutto si limita a giocare, morire (solitamente arrabbiandosi) e riprovare. Tutto piatto anche a livello tecnico, con una grafica modesta e una colonna sonora che vanta un’unica traccia in loop. Una produzione che avrebbe tutto sommato avuto un senso su dispositivi mobili e che su console sembra solo l’ennesimo acchiappasoldi.

Il Platino di RunBean Galactic

Cosa c’è di peggio di pagare quasi cinque euro per un gioco con una sola modalità, peraltro poco coinvolgente? Probabilmente scoprire che il Platino non è nemmeno impresa semplice. Ad eccezione di un trofeo, tutti gli altri sono sbloccabili senza alcuno sforzo: basterà continuare a giocare, morire e raccogliere soldi. Il grosso problema è rappresentato dalla necessità di completare un ciclo giorno-notte, superando le ore buie. Quest’impresa sarà in grado di generare una frustrazione incredibile, complice la difficoltà ridicola e l’assenza di checkpoint o metodi per salvarsi la pelle. Cacciatore avvisato, mezzo salvato.

VERDETTO

Più che un prodotto per console di nuova generazione, RunBean Galactic sembra un giochino da scaricare sui nostri smartphone per ingannare l'attesa mentre si è in coda dal medico o si aspetta la fidanzata quando fa shopping. Le dinamiche sono incredibilmente basilari e chiamano in causa due tasti e quattro variabili in totale, chiedendo al giocatore una precisione nei movimenti incredibilmente frustrante e che non lascia spazio al minimo errore. La presenza di un'unica modalità e il fatto che i costumi sbloccati non offrano nessuna modifica al gameplay completano il quadro di un endless runner totalmente dimenticabile, che non riesce a stare al passo con prodotti più blasonati come Temple Run e simili.

Guida ai Voti

Stefano Bongiorno
Nato e cresciuto in cattività, il giovane Stefano è stato svezzato a latte in polvere e Nintendo, cosa che lo ha portato con gli anni a dover frequentare svariati osteopati a causa delle deformazioni alle mani causati dall'uso di pad rettangolari. Oggi ha una certa età e scrive per il Bit, non perché abbia una scelta, ma perché altrimenti il boss Dario lo fustiga con le copie invendute di Digimon All-Star Rumble. Nel tempo libero si dedica occasionalmente al suo lavoro di commesso di telefonia e soprattutto alla caccia al Platino, con scarsi risultati.