The Last Spell – Recensione

Sviluppatore: Ishtar Games Publisher: The Arcade Crew Piattaforma: PS5 (disponibile anche per PS4) Genere: Gioco di Ruolo Giocatori: 1 PEGI: 16 Prezzo: 24,99 € Italiano: No

The Last Spell è finalmente arrivato anche su PlayStation, dopo due anni di accesso anticipato su Steam. In questo periodo sono stati tanti i giocatori che hanno già potuto apprezzare questo particolare gioco di ruolo a turni, e altrettanto numerose sono state le migliorie apportate al gameplay dagli sviluppatori. Strategia, pixel-art e una colonna sonora fuori di testa: sono questi i pilastri sui quali regge The Last Spell, un titolo sorprendente per tanti aspetti.

Di cosa parla The Last Spell?

Avviato il gioco una breve sequenza introduttiva ci racconta il terribile destino del mondo di The Last Spell. I maghi, in cerca di antichi incantesimi per dominare in guerra, scoprono qualcosa che sarebbe dovuto rimanere segreto: una magia tanto potente da spazzare via istantaneamente cose e persone. Il mondo è in ginocchio e l’unico modo per fermare questa devastazione è l’ultimo incantesimo, appunto, che avrebbe il potere di bandire per sempre la magia dal mondo. Nel gioco vestiremo i panni degli eroi incaricati di proteggere chi sta cercando di evocare questo potente incantesimo, provando a ristabilire l’ordine naturale delle cose.

La trama farà però da collante all’intera produzione, una sorta di ciliegina sulla torta più che vero cuore pulsante dell’opera. Già, perché i protagonisti sono generati casualmente di partita in partita e la trama è nettamente in secondo piano rispetto ad altri elementi. Tuttavia, se siete amanti del genere fantasy, aspettatevi qualche strizzata d’occhio e diversi colpi di scena interessanti. Insomma, avrete voglia di finire il gioco anche per sapere come si conclude, per scoprirne i misteri e vedere realizzato il tanto agognato The Last Spell.

The Last Spell: un GDR tattico con elementi roguelite

Tanti generi uniti in una cosa sola possono funzionare? The Last Spell ci dimostra che sì, è possibile. Ma andiamo con ordine e, prima di tutto, cerchiamo di spiegarvi in cosa consiste il gameplay. Il gioco si divide fondamentalmente in due fasi: una mattutina e una notturna. Nella prima dovremo potenziare i nostri personaggi, costruire nuove strutture e difese per il villaggio in cui sta per essere evocato l’incantesimo, acquistare equipaggiamento e tanto altro. La fase notturna, invece, è il vero cuore pulsante della produzione.

Tutto ciò che abbiamo costruito andrà difeso da ondate di zombie e mostri di ogni tipo. Un compito veramente impegnativo, vista la quantità e la qualità dei nemici da affrontare. Il nostro team, come anticipato, sarà ogni volta generato casualmente ma saranno solo tre le classi disponibili: guerriero, mago e ranger. Ogni personaggio, anche a seconda delle armi equipaggiate, sarà dotato di abilità peculiari da sfruttare con parsimonia e attenzione. Avremo infatti a disposizione una scacchiera sulla quale muovere le nostre pedine, con un numero di azioni e di passi limitati. Un gioco di ruolo a turni classico dalla spiccata vena tattica insomma, considerata l’importanza del posizionamento dei nostri eroi di volta in volta.

Stratega provetto

Visto che protagonisti e nemici sono generati proceduralmente ogni partita è imprevedibile e diversa dall’altra. Ciò che vi abbiamo riassunto in un paio di paragrafi è in realtà frutto di lunghe partite, piene di variabili, imprevisti e colpi di scena. C’è, ad esempio, la possibilità di mancare un colpo o di infliggere status particolari (stordimento, veleno, ecc…), di colpire bersagli multipli o di utilizzare abilità per rifugiarsi tra le mura del villaggio. Nessuna idea è sbagliata e ogni possibilità è quantomeno da valutare, vista la tenacia delle creature nemiche.

Morire, tuttavia, è qualcosa che dovrete mettere in conto. La sconfitta, soprattutto nelle prime ore, è spesso inevitabile. Niente paura comunque! The Last Spell, da buon roguelite, consente di mantenere parte dei progressi ottenuti. Se però tutto ciò vi sembra un ostacolo insormontabile (anche perché magari non avete poi così tanto tempo da investire) avrete la possibilità di scegliere tra ben 6 livelli di difficoltà e di assegnare diversi “omen” con i quali ottenere benefit come incremento di vita, denaro e danni inflitti. Un gioco di ruolo modellabile a seconda dei vostri gusti e della vostra esperienza, lento sì ma mai noioso. Per terminare la campagna principale avrete infatti bisogno di più di 20 ore, i livelli sono in totale 5 più il prologo, fate un paio di calcoli. Ore ben spese, comunque.

The Last Spell: uno spettacolo per vista e udito

Una struttura di gameplay solidissima viene sostenuta da un comparto tecnico di tutto rispetto. Si parte dalla grafica, realizzata in una pixel-art dettagliatissima e perfetta nelle animazioni e nei colori. La possibilità di utilizzare lo zoom è utile sia a livello estetico, per non perdere nessun dettaglio, sia a livello di gameplay, perché facilità l’alternanza tra le fasi di combattimento e gestione del villaggio. L’interfaccia, viste le tantissime opzioni a disposizione, potrebbe spaventare ma è in realtà organizzata perfettamente. Semplice da utilizzare, anche con un pad, e completa di tutto ciò che può servirvi per non lasciare mai nulla al caso.

Tra le tantissime opzioni dei menu, però, segnaliamo l’assenza della localizzazione in lingua italiana. Una realtà a cui, purtroppo, siamo sempre più spesso abituati, ma un ostacolo non insormontabile in questo caso, vista la semplicità del lessico utilizzato. Ciò che invece non delude affatto è la colonna sonora. Ogni accompagnamento è straordinario e vi rimarrà impresso anche a fine sessione. Una mix tra Industrial Rock e Darksynth Electro-Industrial che da vita a qualcosa di davvero esplosivo. Anche se i GDR non fanno per voi, ascoltate la soundtrack di The Last Spell. Fidatevi.

Come ottenere il Platino di The Last Spell?

Sono ben 56, Platino incluso, i trofei che The Last Spell custodisce. In linea con la difficoltà del gioco, non aspettatevi la strada spianata, anzi. Se per terminare la campagna avrete bisogno di più di 20 ore, calcolatene anche più del doppio per l’ottenimento di tutte le coppe: raggiungimento di traguardi specifici (come avvelenare o stunnare un certo numero di nemici), ma soprattutto il completamento dei vari livelli a difficoltà altissime (senza l’ausilio della Boundless Mode, che permette di sfruttare un numero illmitato di omen). Sfruttare le meccaniche roguelite del titolo, accumulando bonus tra le varie partite, sarà fondamentale per non finire annientati. Un elenco trofeo che custodisce un Platino di quelli tosti, ma che saprà però arricchire la vostra bacheca come pochi altri.

VERDETTO

Ishtar Games ha confezionato una piccola gemma nel genere dei GDR tattici. The Last Spell è quasi perfetto sotto ogni punto di vista: gameplay ricco di opzioni ma facile da padroneggiare, comparto tecnico artisticamente straordinario e trama semplice ma efficace. Una produzione da non perdere per nessuna ragione al mondo se siete appassionati del genere. Se invece non siete troppo avvezzi a titoli di questo tipo, prima dell'acquisto valutate la lunga durata degli scontri e la difficoltà mai banale.

Guida ai Voti

Gennaro Favatà
Detto anche Giovanni, dagli amici di Ubisoft. Newser, inviato, grafico e se sei fortunato lo trovi anche sul forum di PlayStationBit. Ama alla follia fumetti, cartoni animati, videogiochi e quanto di più colorato e nonsense ci sia, non disdegnando però generi più dark come l'horror e il noir. Inoltre, come ogni eroe che si rispetti, sa trattenere il fiato per dieci minuti.