I and Me – Recensione

Sviluppatore: Wish Fang Publisher: Ratalaika Games Piattaforma: PS4 (disponibile anche per PS Vita) Genere: Puzzle Giocatori: 1 PEGI: 3 Prezzo: 9,99 € Italiano:

“Se ci fosse un altro me, che mi osserva dal punto di vista dello spettatore, come giudicherei l’altro me? Andrei d’accordo con l’altro me?”

I and Me, sviluppato da Wish Fang, è un puzzle game con meccaniche platform, un comparto audio estremamente rilassante e una difficoltà via via crescente che, seppur non porti alla distruzione del controller, farà essere il gioco stesso un simpatico stimolo mentale.

Non un semplice puzzle game

Nel gioco controlleremo due adorabili gatti che dovremo guidare fino a delle cornici che serviranno da traguardi per la risoluzione del livello; tutto molto semplice, se non si conta il fatto che i due felini si muoveranno in simultanea poiché, per puro valore simbolico, sono ognuno lo spettatore dell’altro, due facce della stessa medaglia, che non riusciranno mai ad arrivare al proprio traguardo se non ci arriverà anche l’altro.

Questo fa di I and Me un puzzle game che offrirà una certa sfida ai giocatori, ma non di quelle esagerate, giocatori che, accompagnati da una fantastica colonna sonora, dovranno scortare i due gattini al traguardo, ragionando con calma in alcuni livelli ma compiendo scelte estremamente rapide in altri per superare intere legioni di ricci, pecore e api; esatto, altri animali, che probabilmente per gli sviluppatori avranno un qualche valore simbolico, vi bloccheranno la strada e, anche in casi del genere, la mente del giocatore dovrà essere rapida per evitare di essere colpiti e ricominciare il livello. Pur non essendo particolarmente dettagliato, il level design offrirà una visione quasi onirica dei livelli, che cambieranno ogni volta in base al a capitolo che si sta giocando. Ognuno costituirà una stagione, e una menzione d’onore va all’autunno, che risulterà essere quello più rilassante e pittoresco.

Difficoltà crescente ma superabile senza enormi grattacapi

Man mano che si giocherà, vedremo il complicarsi dei livelli che inizieranno a offrire vere e proprie sfide mentali anche ai giocatori più incalliti, poiché, come già detto, l’effettiva difficoltà del titolo si troverà nella scelta degli sviluppatori di controllare i due personaggi contemporaneamente. Ciò porterà a ripetere più e più volte un livello, perché magari, arrivati a un passo dalla fine, ci troveremo a causare la fine prematura di uno dei felini, che si suiciderà lanciandosi in acqua o contro un’ape in seguito a un comando sbagliato. Il “traguardo” dei livelli sarà formato da due cornici, dove il giocatore dovrà posizionare contemporaneamente i due gattini e far partire una “foto” che indicherà il superamento del rompicapo; i due micetti si muovono in perfetta sincronia, sarà il gioco stesso a dare la possibilità di modificare il percorso di uno o dell’altro posiziando piccoli ostacoli che serviranno ad aumentare la distanza di un gatto dall’altro, oppure oggetti che renderanno a specchio i movimenti dei personaggi, sia per dare difficoltà che per dare modo, effettivamente, di riuscire a completare il livello.

Procedendo con l’avventura si troveranno anche oggetti che resetteranno le azioni di uno dei felini, per esempio, nel caso l’azione appena compiuta non sia stata gradita dal giocatore. Ma, attenzione, scopo del gioco è probabilmente quello di raccontare più una storia che rendere i puzzle effettivamente impossibili, infatti tramite la pressione del tasto R1 potremo guardare la soluzione dell’intero livello senza ricevere penalità o simili, procedendo tranquillamente tra gli enigmi.

Storia e collezionabili

Probabilmente lo scopo ultimo di Wish Fang non è rendere il gioco impossibile ma raccontare qualcosa; questo qualcosa è possibile scoprirlo raccogliendo i venti oggetti collezionabili sparsi nei livelli sotto forma di pagine di un libro, non particolarmente ostici da raggiungere, ma che porteranno il giocatore a ingegnarsi un po’ di più. Raccogliere questi collezionabili non è assolutamente necessario se non si punta al trofeo di Platino, ma alcuni richiederanno veramente tanto ingegno per essere raggiunti, mentre altri si raccoglieranno semplicemente camminando, tuttavia il buon giocatore completista probabilmente non si lascerà scoraggiare da qualche riccio o ape che minerà il suo percorso fino al premio virtuale.

In un mondo governato da videogiochi in cui diventa quasi un’ossessione apparire, qui ci troveremo davanti a un’opera che ha come scopo il rilassare il giocatore, essere semplice e godibile senza offrire sfide disumane e capace di far provare delle emozioni grazie all’ottimo comparto audio che, combinato alla dimensione quasi da sogno dei livelli, vi farà viaggiare mentalmente e che alla fine vi farà esclamare “ah, ne è valsa la pena, però!”.

Trofeisticamente parlando: Platino quattro stagioni

La scalata al Platino non risulterà particolarmente ostica; trovate la guida ai trofei a questo link. I and Me presenta tredici trofei di cui nessun bronzo, tutti legati al semplice completare i livelli e sbloccare i nuovi capitoli, tranne quattro che richiederanno azioni specifiche, come raccogliere tutti i collezionabili o saltare per ben duemila volte. Un gioco da ragazzi e una coppa di Platino in più per i vostri profili!

VERDETTO

I and Me, disponibile sia per PlayStation 4 che per PlayStation Vita, risulterà essere un buono stimolo per chi cerca nuove avventure o vorrà semplicemente rilassarsi con qualcosa di molto leggero. Scenari e musiche ai limiti del reale trasporteranno il giocatore in una dimensione onirica in cui l'unica interruzione sarà quella della schermata di caricamento tra un livello e l'altro, livelli che vi fionderanno ognuno in un nuovo rompicapo da affrontare utilizzando un pizzico di ingegno e alle volte anche un po' di fantasia. Un buon gioco per chi non cerca sfide ardue o per il giocatore da viaggio che si lascia accompagnare dalla sua fida console portatile. Menzione d'onore alla coppa di Platino facilmente raggiungibile da chiunque.

Guida ai Voti

Raffaele Verde
Anche se i videogiochi sono la sua passione, fin dalla tenera età, continua, ancora oggi a cercare di capirci qualcosa, ovviamente senza riuscirci.