Tokyo Tattoo Girls – Recensione

Sviluppatore: Nikkatsu Publisher: NIS America Piattaforma: PS Vita Genere: Simulazione Giocatori: 1 PEGI: 12 Prezzo: 19,99 € Italiano:

Un genere che vanta pochi esponenti, soprattutto su PlayStation Vita, è quello degli strategici in tempo reale che sembrano davvero non essere in cima alle liste di gradimento dei giocatori. La nuova opera di Nikkatsu tenta di far cambiare idea a tutti i dubbiosi abbinando al genere due fattori decisamente particolari: donne e tatuaggi.

Ma perché sempre Tokyo?

Quello che abbiamo imparato in anni di videogiochi giapponesi è che per qualche misterioso motivo Tokyo è sempre al centro di catastrofi, desideri di conquista di cattivi e mistici portali che evocano micidiali creature. Appurato questo, anche Tokyo Tattoo Girls sceglie di non discostarsi da questa decisione e ambienta le sue vicende nella tecnologica città nipponica. Tokyo è stata però, sfortunatamente, rasa al suolo da un gruppo di ragazze, ventitré per la precisione, dotate di tatuaggi che hanno regalato loro incredibili poteri, tali da permettere loro di distruggere la città e creare quello che viene chiamato Sindacato, un ente di controllo.

Per evitare che le donne decidano di estendere il loro dominio, viene però stretto un patto di non belligeranza. Il Sindacato manterrà il controllo di Tokyo ma non potrà uscirne, a causa anche di una barriera eretta proprio per mantenere fede a questo accordo. In tutto questo marasma ci sarete voi, il protagonista senza volto e senza nome del gioco, che, mentre cercherete i vostri genitori, vi ritroverete perduti all’interno di Tokyo (???); in seguito diventerete il tattoo master di una giovane dotata di un tatuaggio portatore di speranza. Come avrete potuto intuire anche dalla casualità di certe situazioni, la trama di Tokyo Tattoo Girls non è esattamente qualcosa che si ricorderà negli anni così come in realtà molto altro all’interno del gioco.

Maestro dell’inchiostro

Dopo aver scelto con quale delle sei ragazze protagoniste, ognuna dotata di un look unico nonché di un suo set di tatuaggi, iniziare la nostra avventura, dovremo dare un nome al nostro clan. Verremo anche introdotti al motivo per cui la suddetta ragazza vuole riunire Tokyo, attualmente divisa in ventitré comuni controllati da altrettanti capi del Sindacato. I motivi, manco a dirlo, sono al limite del ridicolo: rendere tutti felici, dare una grande festa e altre varie ed eventuali. Tutto cozza con l’iniziale senso di serietà che i creatori hanno cercato di dare al loro titolo, ma in realtà queste assurdità ben si accompagnano allo stile di gioco, con personaggi stile chibi buttati un po’ dappertutto.

Dopo un breve ma denso tutorial che ci spiegherà le meccaniche di gioco, che consisteranno nel reclutare membri per il nostro clan e conquistare territori, ci ritroveremo davanti a una mappa di Tokyo, che diventerà la nostra migliore amica, dato che per la maggior parte delle nostre brevi partite ci ritroveremo a fissarla e cliccarci sopra. Trattandosi di uno strategico, la richiesta che verrà fatta al giocatore sarà quella di mettere in piedi un piano d’azione per prendere il controllo dei quartieri e sconfiggere le damigelle tatuate, pratica in realtà molto più semplice di quanto si possa immaginare.

Tutta mia la città

All’interno di ogni zona di Tokyo sarà possibile dispiegare le truppe, con effetti variabili a seconda delle nostre decisioni. Alcuni membri placheranno gli attacchi degli avversari, altri ci restituiranno Onore, una barra fondamentale che se toccherà lo zero segnerà un game over. Proseguendo con la nostra tattica, se così possiamo chiamarla dato che le scelte saranno abbastanza forzate, accumuleremo denaro che potremo investire in altre truppe oppure aggiungere tatuaggi sulla nostra donzella per migliorarne l’influenza (Charisma) o la minacciosità (Threat). L’intera funzione di tatuatore null’altro sarà se non un ampio fan service in cui toccheremo la schiena nuda della nostra ragazza per applicarle tatuaggi sul corpo, cosa interessante a livello artistico ma nulla più. Spesi i nostri soldi, potremo tornare alla mappa e allo scorrimento automatico del tempo (impostabile su velocità normale e aumentata) e alla sua noiosa staticità.

Eccezion fatta per un simpatico quanto casuale gioco di dadi e per alcune valigette che cadranno magicamente dal cielo per donarci denaro, non faremo nulla se non toccare e selezionare una truppa fino a che non partirà la battaglia con un boss. Qui arriverà però la delusione più grande di tutto il titolo: lo scontro altro non sarà che uno scambio di battute tra le due ragazze, al termine del quale ci verrà chiesto di scegliere una di tre opzioni di dialogo. Non importerà cosa sceglierete, vincerete comunque lo scontro con un risultato da Normale a Super. La scelta migliore sbloccherà un artwork e avrete il controllo dell’area.

Tatuaggi sbiaditi

Dopo qualche ora con Tokyo Tattoo Girls, vi accorgerete presto che si tratta di uno strategico in tempo reale privo di mordente, monotono e soprattutto ricco di un qualsiasi tipo di sfida che vada oltre la scelta di quale truppa schierare o quale tatuaggio apporre sulla schiena della nostra ragazza. L’assenza di un qualsivoglia minigioco o di una minima sfida nel normale proseguo del gioco, così come nello scontro con i boss, è ciò che completa il quadro di un titolo che verrà a noia dopo aver completato un paio di brevissime partite. In una mezz’oretta, se giocherete alle difficoltà più elevate, porterete infatti a termine la vostra avventura con successo.

A unirsi alla generale stanchezza del gioco troviamo anche una colonna sonora sottotono, a cui si affiancherà un buon doppiaggio in giapponese che farà il paio con l’unico elemento veramente di spicco di questo titolo. La grafica, infatti, come in ogni buon prodotto giapponese che si rispetti, sarà decisamente sopra la media, con disegni delle fanciulle realizzati a mano e tatuaggi sul loro corpo che si andranno completando man mano che li applicheremo per creare un intricato disegno sulle loro schiene. Si tratta comunque di un elemento marginale che poco influisce su un gioco che non riesce davvero a farsi apprezzare nella sostanza. Il sapore è quello di un’occasione perduta.

Trofeisticamente parlando: qui puoi tatuarmi una coppa

Il lungo elenco trofei di Tokyo Tattoo Girls vanta coppe di ogni tipo, che spazieranno dalla vittoria a dadi fino al completamento del gioco con ogni personaggio, nelle varie difficoltà e ottenendo una valutazione S. Ottenere tutti i quarantaquattro trofei richiederà svariate ore di gioco e numerosissime partite, a patto di sopravvivere alla monotonia.

VERDETTO

Assegnare un'insufficienza così pesante a un titolo non è mai facile, ma sfortunatamente Tokyo Tattoo Girls non prova a mai a sollevarsi dalla mediocrità in cui ristagna a causa di un gameplay banale che verrà a noia dopo un paio di partite. La statica quanto piatta mappa di gioco e l'assenza di un qualsivoglia minigioco o sfida per sconfiggere i boss completano il quadro di un titolo che non propone nulla, se non una serie di ragazze in abiti succinti e di tatuaggi da applicare sulle loro schiene. Decisamente poco per un titolo proposto a 20 euro sullo store.

Guida ai Voti

Stefano Bongiorno
Nato e cresciuto in cattività, il giovane Stefano è stato svezzato a latte in polvere e Nintendo, cosa che lo ha portato con gli anni a dover frequentare svariati osteopati a causa delle deformazioni alle mani causati dall'uso di pad rettangolari. Oggi ha una certa età e scrive per il Bit, non perché abbia una scelta, ma perché altrimenti il boss Dario lo fustiga con le copie invendute di Digimon All-Star Rumble. Nel tempo libero si dedica occasionalmente al suo lavoro di commesso di telefonia e soprattutto alla caccia al Platino, con scarsi risultati.