art of rally – Recensione

Sviluppatore: Funselektor Labs Inc. Publisher: Funselektor Labs Inc. Piattaforma: PS5 Genere: Corse Giocatori: 1 PEGI: 3 Prezzo: 20,99 € Italiano:

Il rally accompagna la storia dell’automobilismo da ormai mezzo secolo, ce lo ha insegnato WRC 10. Sin dai primi anni dei videogiochi un po’ tutti hanno cercato la simulazione più avanzata possibile, sia da un punto di vista fisico che estetico. Ormai si rincorre la perfezione poligonale dello stelo d’erba o della roccia a bordo strada. Ma se invece lasciassimo tutti questi dettagli da parte? Se diffondessimo un messaggio di eterea serenità? Minimalismo, via, che sta sempre bene. Abbiamo guidato molto in art of rally per questa recensione. E mai come ora occorre andare in modalità “keep calm and drive”. Chi ha provato Absolute Drift sa esattamente di cosa stiamo parlando.

Una lettera d’amore grande così

Inutile nasconderlo, art of rally è una celebrazione carica d’amore e di occhi a cuoricino verso le corse. Le corse sporche, quelle fangose, polverose e in cui ci si può anche fare male. Funselektor ha creato un piccolo grande elogio alla storia dell’automobilismo fuori strada e mettersi a giocarlo è davvero un grande piacere.

La semplicità e il minimalismo di stampo quasi giapponese, zen per l’appunto, è evidentissimo sin dalla prima schermata di gioco. Il titolo, “premi un tasto per iniziare”. Un tutorial piccolo, semplice, garbato e via, subito in esplorazione. Sarà possibile prendere e girovagare nelle aree aperte della Finlandia per capire un po’ come funziona la fisica di gioco mentre raccogliamo fotocamere rosa shocking, musicassette e le cinque lettere che compongono la parola rally.

La storia vissuta un passo alla volta

Il fulcro dell’esperienza di art of rally è la carriera, la quale avrà due funzioni: la prima, portarci in giro per il mondo e mostrarci come affrontare diversi tipi di fondi stradali. La seconda, soddisfacendo i requisiti richiesti, sbloccare auto migliori e livree bonus. Sin dall’inizio avremo delle buone auto ma partendo dai primi anni Settanta, con una sola Mini Cooper, una Escort 1600, una Fulvia HF e poco altro, non potremo ambire a chissà quali risultati. Sia chiaro, non ci sono vincoli sulla difficoltà, ma è più difficile recuperare un errore su un’auto che va piano. Mano a mano che procederemo negli anni avremo modo di trovare auto sempre migliori, fino ad arrivare al famoso e temuto Gruppo B. Audi Sport Quattro. Lancia Delta S4. Ford RS 200. Bare volanti, auto per uomini veri. Pelo sullo stomaco richiesto per guidare.

art of rally - Recensione

Derapa, salta, fai una giravolta

La fisica di gioco è un po’ particolare perchè sembra essere immediata e user friendly, ma nel momento in cui si cerca di andare a forzare vengono mostrati degli spigoli un po’ fastidiosi. L’impianto simulativo sicuramente c’è ed è da notare con attenzione, ma alcune volte sembra che i comportamenti siano un po’ indecifrabili e ritardati rispetto a quanto altri modelli fisici riescono a trasmettere. È anche vero che non ci sono regolazioni quasi di nessun tipo, almeno sull’auto, ma potremo andare ad agire di fino sia sui controlli di stabilità, trazione e anti bloccaggio, sia sulla sensibilità del pad. In ogni caso, con la dovuta pazienza, il modello di art of rally si fa apprezzare, anche se non scoppia mai l’amore che forse avrebbe dovuto esserci.

art of rally - Recensione

Come l’amica bella ma un po’ svampita

art of rally punta tutto, ma proprio tutto, sull’estetica. Se una persona compra art of rally per un motivo che non sia principalmente rimanere estasiato dalle combinazioni grafiche, allora ha sbagliato gioco. art of rally è una celebrazione delle corse su sterrato, è ovvio, ma lo fa con un tale trasporto e con queste scelte di colori che lasciano costantemente a bocca aperta. Mai in vita mia avrei pensato di fermarmi lungo una tappa e guardare il panorama circostante totalmente ammaliato dalla bellezza. E parliamo di uno stile così unico che è davvero impossibile trovarlo altrove. Si chiama low poly, se voleste fare i bulli con i vostri amici, ed è il motivo per cui art of rally è così tanto amato. Certo, è bello anche andare in giro derapando sull’Audi Quattro, ma non è qui che avrete il miglior esempio di guida possibile.

Infatti pur possedendo una solida carriera, qualche modalità come la gara rapida e la prova a tempo, sia locale che online, art of rally è oggettivamente un titolo scarso da un punto di vista prettamente di contenuto. Mai si è sentito di un gioco di rally senza navigatore nè tantomeno senza almeno le frecce direzionali. Non che sia un effettivo problema, data la natura arcade del titolo, ma lo sforzo di metterle non doveva essere così grande.

art of rally - Recensione

Meglio la musica che l’antilag

La magia che risalta agli occhi è fortemente supportata da una colonna sonora in stile lounge minimalista di stampo elettronico che dà veramente i brividi, in certe situazioni. Brividi buoni, si intende. La cura e la fusione tra vista e udito è una delle esperienze sensoriali più belle e appaganti che si possano provare tra i titoli indipendenti.

Purtroppo, ma non c’era nemmeno da aspetterselo, i suoni delle auto sono scarsi per non dire insufficienti. Si tratta sostanzialmente di due o poco più campionamenti che vengono ripetuti senza tanti complimenti. Un orecchio debitamente allenato sa riconoscere al volo un motore boxer sei cilindri Porsche e lo sa distinguere dal 5 cilindri Audi Quattro e dal quattro cilindri Delta S4. Ma in art of rally non è così, i suoni sono tutti similari e si va a perdere molta di quella componente storica che piace agli appassionati. Peccato.

Trofeisticamente parlando: lunga vita a chi guida di traverso

La lista trofei di art of rally è abbastanza corposa, con quarantaquattro coppe. Alcune di queste saranno abbastanza regalate e verranno ottenute senza nemmeno accorgersi, ma se volessimo completarne l’intera collezione e ottenere il platino allora servirà impegno e pazienza. Per esempio, dovremo completare tutta la carriera e continuare a correre fino a raggiungere il mirabolante numero di 1000 prove. Inoltre, dovremo guidare per ben 500 km con un singolo veicolo. E dovremo anche trovare tutti i collezionabili delle varie zone. Niente di particolarmente complicato, ma servirà tempo.

VERDETTO

art of rally è un gioco che scrive a caratteri cubitali "io amo i rally" e non si vergogna nel farlo. La direzione artistica è di un livello così alto che è impossibile trovare un titolo che si possa avvicinare a tale bellezza minimalista. Ma i passi falsi ci sono, sia sul lato gameplay che contenutistico. Il nostro voto è quindi una via di mezzo tra quello meriterebbe senza tener conto della grafica e senza tener conto dei difetti di gioco. In ogni caso, art of rally è uno di quei giochi che una volta provati riescono davvero a togliere il fiato.

Guida ai Voti

Andrea Pasqualin
Classe '90, nato e cresciuto tra benzina e gasolio, è il classico "petrolhead". Si è umilmente autoproclamato "Re dell'Universo Racing presso PlayStationBit". Platinatore incallito, attualmente è il redattore della rubrica "Racconti di Caccia", si dedica inoltre a ricerche su Platini facili e/o ultra rari, per bullarsi con gli amici. Appassionato di tutto quello che corre e vola, sta vivendo il suo sogno scrivendo di videogiochi e pensandoci dalla mattina alla sera. Nei momenti liberi guida la sua moto supersportiva e si diverte a spaventare le vecchiette ai semafori.