Overloop – Recensione

Sviluppatore: Charge Games Publisher: Digerati Piattaforma: PS5 (disponibile anche per PS4) Genere: Platform Giocatori: 1 PEGI: 12 Prezzo: 14,99 € Italiano: No

La capacità di clonarsi è alla base di Overloop, titolo di Charge Games e Digerati protagonista della nostra recensione. Tanti puzzle e una spruzzata di azione sono gli elementi su cui lo studio ha puntato per rendere unico il suo prodotto. Scoprite con noi se il gioco ha davvero una sua identità o si tratta dell’ennesima copia.

La trama di Overloop

La maggior parte dei puzzle platform di sviluppo indipendente non vantano grandi trame. Solitamente la storia è un semplice pretesto per lanciare il giocatore da una piattaforma all’altra, schivando ostacoli e nemici. Del resto, Super Mario non ha bisogno di grandi narrazioni per andare a salvare la principessa, per quanto ci siano le immancabili eccezioni.

Tra queste annoveriamo con piacere proprio Overloop, gioco che non è di primo pelo (su PC è stato pubblicato quasi un anno fa) ma che sbarca anche su PlayStation, per la gioia degli appassionati del genere. A differenza dei “colleghi”, il titolo di Charge Games tenta fin da subito di raccontare una storia coinvolgente, con tanto di malvagio antagonista ed eroe pronto a tutto.

Ci troviamo in un non lontano futuro distopico, nel quale un brillante inventore riesce a progettare un fucile in grado di clonare chi lo impugna. Quello che potrebbe essere uno strumento in grado di rivoluzionare l’umanità si trasforma però in una sorta di catastrofe, gettando il mondo sulla soglia della distruzione. Il baffuto protagonista, ossia l’inventore dell’arma, si lancerà quindi in missione per fermare il malvagio Douglas Infinity in un puzzle platformer di stampo classico.

CTRL+C e CTRL+V

Detto delle motivazioni che spingono il protagonista del gioco a lanciarsi in una grande avventura contro il suo malvagio ex capo, dobbiamo addentrarci più approfonditamente nelle meccaniche di Overloop. Tutto il gioco ruota intorno alla possibilità di sfruttare l’invenzione del protagonista per clonarsi. I duplicati vanno infatti utilizzati per risolvere dei puzzle ambientali in un mondo bidimensionale.

A dispetto di quanto si possa immaginare, però, il titolo di Charge Games non è carino e coccoloso come potrebbe essere un Fluffy Cubed o simili. Si tratta infatti di un gioco con spiccate punte di gore, in cui i nostri cloni verranno fatti esplodere, recisi a metà e sventrati da affilatissime lame.

Proprio la morte di queste copie permette di superare le sezioni puzzle platform ideate dagli sviluppatori: potrebbe infatti essere necessario che un nostro alter ego si lanci su una trappola oppure attivi un bottone pur sapendo di andare incontro a fine certa. Fortunatamente, la nostra pisola consente di fare copie illimitate, con un limite numerico di quante potranno stare con noi contemporaneamente a schermo.

Il gameplay di Overloop

In cosa consistono quindi nello specifico i puzzle di Overloop? Ebbene, in quanto gioco con elementi platform è facile dedurre che il grosso degli enigmi si basa sulla giusta attivazione di pedane e interruttori per aprirci il percorso. Ogni porta rappresenta un checkpoint: in caso di morte dovremo rifare la stanza corrente da zero, salvo rari casi.

La necessità di sacrificare dei cloni aggiunge ovviamente un po’ di pepe alle sfide, dato che il nostro cervello sarà spinto a ragionare in maniera diversa rispetto a quanto fatto in altri giochi con enigmi ambientali. Molto spesso infatti la soluzione potrebbe essere generare una o più copie per farci da scaletta oppure per andare in avanscoperta, evitando un game over.

Non aspettatevi comunque sfide cerebralmente complesse: per tutta la sua durata (non troppo elevata), Overloop non arriva mai a rendere la nostra vita impossibile. Solitamente sono necessari un paio di minuti per comprendere il giusto percorso da fare, facendo sì che la longevità generale si attesti sulle due ore. Raccogliere tutti i collezionabili, rappresentati da gemme azzurre nascoste nei livelli, allunga leggermente l’esperienza, senza però esagerare.

Cloni di pixel

Detto del gameplay di Overloop, è necessario parlare anche del comparto tecnico. Chi è familiare con opere come Super Meat Boy si sentirà subito a casa avviando il titolo di Charge Games per la prima volta. Personaggi in pixel art si muovono a schermo in paesaggi realizzati con lo stesso stile. Belle e varie le ambientazioni scelte, anche se qualcosa in più sugli effetti speciali poteva essere fatto.

La parte più intrigante è sicuramente il lato gore di Overloop, con scie di sangue che appariranno in ogni dove, lame circolari che si tingeranno di rosso e pezzi di cadaveri che cadranno a tocchi dal soffitto. Sotto questo aspetto il team si è davvero impegnato, creando un gioco che riesce a svincolarsi da un’eccessiva banalità risultando sempre interessante all’occhio.

Altrettanto piacevole la colonna sonora, che vanta tracce relativamente rilassate, in grado di accompagnare i giocatori nei ragionamenti. Simpatica la scelta di inserire versi alla The Sims per i dialoghi con i personaggi, meno apprezzata invece la decisione di non localizzare il gioco italiano. Considerata la ridottissima quantità di testo a schermo, sarebbe stato un piccolo sforzo in grado di valorizzare ancora di più questa interessante produzione.

Il Platino di Overloop

La simpatia di Overloop traspare anche da una lista trofei tutt’altro che complessa da completare. Per ottenere il Platino è infatti necessario, oltre a terminare il gioco, raccogliere tutti i collezionabili. Una comoda modalità di selezione livello permette di recuperarli anche dopo aver terminato il gioco in una manciata di minuti. Molto più divertente invece sbloccare tutte le coppe che ci chiedono di morire nei modi più disparati. Un paio d’ore comunque saranno sufficienti a qualsiasi cacciatore per aggiudicarsi questa coppa blu.

VERDETTO

Pur parlando di clonazione, Overloop non si è limitato a fare copia e incolla di altri prodotti simili a lui ma ha portato un pizzico di novità nel genere. L'idea sviluppata da Charge Games risulta intrigante e coinvolgente, tanto da far volare le ore richieste per arrivare alla fine dell'avventura di questo baffuto protagonista. La necessità di sfruttare i propri cloni come carne da macello per risolvere i puzzle ambientali è un valore aggiunto di un titolo che diverte dall'inizio alla fine. Peccato che questa però giunga forse troppo presto, nel momento in cui Overloop sembra in rampa di lancio. Nonostante questo, se amate i puzzle platform in due dimensioni e state cercando un'esperienza intensa ma mai frustrante, non esitate a sperimentare le gioie della clonazione.

Guida ai Voti

Stefano Bongiorno
Nato e cresciuto in cattività, il giovane Stefano è stato svezzato a latte in polvere e Nintendo, cosa che lo ha portato con gli anni a dover frequentare svariati osteopati a causa delle deformazioni alle mani causati dall'uso di pad rettangolari. Oggi ha una certa età e scrive per il Bit, non perché abbia una scelta, ma perché altrimenti il boss Dario lo fustiga con le copie invendute di Digimon All-Star Rumble. Nel tempo libero si dedica occasionalmente al suo lavoro di commesso di telefonia e soprattutto alla caccia al Platino, con scarsi risultati.