Pathfinder: Wrath of the Righteous – Recensione

Sviluppatore: Owlcat Games Publisher: Postmeta Games Limited Piattaforma: PS4 Genere: Gioco di Ruolo Giocatori: 1 PEGI: 16 Prezzo: 49,99€ Italiano:

I giochi di ruolo hanno sempre affascinato tantissimi giocatori. La trasposizione di quelli classici dalla “carta e penna”, come Dungeons & Dragons, verso il mondo elettronico non è certo mancata. I più famosi sono i titoli della saga di Baldur’s Gate, ma si possono di certo contare altre opere degne di nota. Tra queste sta cercando di ritagliarsi uno spazio importante lo studio di sviluppo Owlcat Games. Dopo la loro prima opera Pathfinder: Kingmaker, buona ma con alcuni problemi tecnici, i ragazzi di Cipro ci riprovano con l’ambizioso Pathfinder: Wrath of the Righteous. Saranno riusciti a fare il balzo di qualità che ci si aspettava? Scopritelo nella nostra recensione.

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Il mondo è in pericolo, lo salverai o distruggerai?

Il mondo in cui è ambientato Pathfinder: Wrath of the Righteous è lo stesso di Kingmaker. Ma le vicende narrate sono completamente scollegate, in pratica rappresenta un sequel. In questo capitolo si affrontano le peripezie della regione di Golarion, un luogo continuamente flagellato da attacchi di demoni maligni. Questi esseri infernali fuoriescono da una breccia creata dalla magia nera di un mago oscuro. Per quasi cent’anni si sono combattute feroci battaglie tra uomini e demoni.

Questo fino a quando, durante una festa nella città di Kenabres, il nostro protagonista non sarà portato in barella al centro della piazza. Scopriremo di essere stati feriti da alcuni demoni, e avviseremo i cittadini della presenza di questi esseri terrificanti vicino alle mura. Riceveremo prontamente delle cure magiche nientemeno che da Terendelev. La protettrice della città in persona sarà in grado di rimetterci subito in sesto. Purtroppo questo è solo il preludio per la catastrofe che sta per accadere.

La città viene immediatamente attaccata da uno dei demoni maggiori, Lord Deskari. Questo riesce a sopraffare anche la potente Terendelev e a far piombare tutti gli abitanti nel caos. In tutta quest’agitazione noi cadremo in una faglia nel terreno apertasi improvvisamente sotto i nostri piedi. Ci ritroveremo così di colpo nella parte sotterranea di Kenabres. Si tratta del punto di partenza della nostra lunga storia, in cui capiremo di non essere dei semplici avventurieri ma bensì i prescelti.

Dopo un breve tutorial sul movimento e il combattimento, incontreremo delle strane creature che abitano questa zona. Grazie a loro entreremo in contatto con un manufatto ultraterreno. Toccando questo oggetto, otterremo dei poteri divini e potremo scegliere se seguire la strada del bene o del male. Tante sono le scelte che dovremo fare e tutte influenzeranno il nostro cammino.


Seguirai il sentiero illuminato o quello della perdizione?

Essere gli artefici del proprio destino è ciò che un buon gioco di ruolo dovrebbe permetterci di fare. Pathfinder: Wrath of the Righteous sicuramente ci dà la possibilità di forgiare il nostro futuro durante tutto il gioco. Ma queste possibilità iniziano con la creazione del personaggio.

Gli amanti del genere avranno sicuramente un sussulto di gioia vedendo le quasi infinite combinazioni presenti nel menù dedicato. Siamo sicuri che perderanno parecchio tempo a scandagliare tutte le opzioni e a studiare come partorire l’eroe perfetto. Pensate che ci sono venticinque classi tra cui scegliere: ognuna presenta cinque o sei archetipi. A queste si aggiungono tredici classi di prestigio che si sbloccheranno durante il gioco e ben dodici razze di base. Insomma il paradiso o quasi.

Per i meno avvezzi a questo tipo di approfondimenti, c’è un salvagente. Gli sviluppatori sono venuti in aiuto creando una serie di classi precostituite e ben bilanciate tra cui poter scegliere. Ma non dimentichiamoci che oltre tutte queste opzioni iniziali avremo durante il gioco tantissime ramificazioni da poter seguire, sia riguardo la storia che la crescita del nostro personaggio. Inoltre in questo nuovo capitolo è stato introdotta anche una novità interessante chiamata Mythic Path. Questo percorso ci permetterà d’intraprendere la via per diventare dei semidei. Potremo essere simili a un angelo o a un demone: la direzione dell’evoluzione dipenderà solo da noi e dalle nostre azioni. In entrambi i casi avremo a nostra disposizione poteri incredibili e abilità devastanti.

Oltre al nostro personaggio questo percorso condizionerà anche la trama dell’intera campagna. Fondamentale scegliere con attenzione da che parte volete schierarvi. Un’altra cosa interessante è che sia i combattimenti che la difficoltà del titolo saranno sotto il nostro diretto controllo. Potremo scegliere se gli scontri si svolgeranno in tempo reale oppure a turni, a seconda delle nostre preferenze. Anche la difficoltà generale potrà essere gestita con millimetrica precisione, grazie a un lungo elenco di opzioni per modificare il livello di sfida del titolo.

Come in Pathfinder: Kingmaker, anche in questa saga il gameplay non sarà unico, ma unirà due tipologie di giochi: i giochi di ruolo e gli strategici. Durante lo svolgimento della campagna principale di Wrath of the Righteous saremo chiamati a gestire la guerra contro i demoni. Per farlo dovremo costruire fortezze, reclutare soldati e occuparci di tutto ciò che necessita il nostro esercito. Battaglie campali si svolgeranno a turni con enormi schieramenti in campo. Ma se non ci piace questo tipo di gioco potremo anche automatizzare il tutto e lasciare all’IA del gioco il compito di gestire questa parte, mentre noi ci concentriamo sulla storia del nostro gruppo di avventurieri.

Il salto di qualità tecnica è avvenuto?

Sicuramente lo studio Owlcat Games ha imparato dal passato e ha cercato di rimediare ai problemi che il primo Pathfinder presentava. La grafica è nettamente migliorata e appare più fluida del predecessore, con una dovizia di particolari veramente ottima. Tutti gli ambienti che visiteremo infatti saranno colmi di dettagli e sarà un piacere per gli occhi esplorare tutto il mondo di gioco. Anche il reparto audio è molto curato: le musiche risultano sempre calzanti all’atmosfera del momento, oltre che piacevoli da ascoltare. Per i più curiosi, lasciamo in calce alla recensione un video con l’intera colonna sonora, da sentire tutta d’un fiato. L’unica pecca del gioco è che dovrete prepararvi a leggere davvero tanto testo in inglese. Se non siete avvezzi alla lingua anglosassone sarà un enorme scoglio da superare.

La longevità è ovviamente il fiore all’occhiello del gioco. Pensate che serviranno circa centoventi ore per finire la campagna principale, una mole di tempo molto importante. Per questo non stupisce che al lancio il gioco infatti presentasse svariati bug, alcuni anche gravi che impedivano il proseguo della storia. State tranquilli però: le patch correttive hanno già posto rimedio alla maggior parte dei problemi. Ora si presentano solo bug minori su cui si chiude tranquillamente un occhio. In conclusione, il team di Owlcat è riuscito a migliorare sotto quasi tutti i punti di vista la sua produzione. Un vero e proprio sequel coi fiocchi, che trasuda impegno e dedizione.

Trofeisticamente parlando: un’avventurosa epopea

I trofei di Pathfinder: Wrath of the Righteous, nonostante la mole di contenuti, non sono tantissimi. Racimolarli tutti e quarantadue sarà davvero un’impresa titanica. Raggiungere il Platino sarà poi una vera soddisfazione per gli amanti dei giochi di ruolo. Oltre a finire la lunga campagna principale, da giocare a difficoltà massima, dovrete anche riempire tutte le voci dell’enciclopedia presente. Inutile dirvelo: scrivere un’intera enciclopedia non è certamente facile! Se ciò non vi bastasse, sappiate che alcune scelte che effettuerete nel gioco precluderanno il raggiungimento di certi trofei modificando la trama. Se puntate al Platino, salvate spesso e leggete bene il nostro elenco trofei.

VERDETTO

Pathfinder: Wrath of the Righteous è un salto in avanti dei ragazzi di Owlcat rispetto al precedente capitolo sotto ogni aspetto. La trama è molto intrigante, mentre il sistema di combattimento modulabile permette a chiunque di godere dell'avventura. La presenza di due percorsi distinti, tantissime scelte e una tonnellata di opzioni lo rendono un prodotto davvero vario e di qualità. Se i giochi di ruolo sono nelle vostre corde non fatevi assolutamente scappare questa epica avventura, con l'unica avvertenza legata all'assenza di localizzazione in italiano.

Guida ai Voti

Daniele Citerio
Lo zio "citte", avete presente quello zio strano che fa cose strane in posti strani? Arrampica pareti di roccia su alte montagne, scala le cascate di ghiaccio, fa yoga in mezzo alla spiaggia e poi, ve lo trovate in salotto attaccato alla play a giocare senza manco considerarvi? Ecco, sono io!