Puffi Kart – Recensione

Sviluppatore: Microids Publisher: Microids Piattaforma: PS5 (disponibile anche per PS4) Genere: Corse Giocatori: 1-4 PEGI: 3 Prezzo: 29,99 € Italiano: Sottotitoli

Dopo gli annunci del passato, in cui si era venuti a conoscenza di una nuova serie di giochi su licenza editi da Microids a tema Puffi, e dopo l’uscita del primo episodio action – platform I Puffi Missione Vilfoglia, non potevamo che aspettarci grandi cose. Microids ha quindi prodotto insieme a Eden Games, uno spin off karting dedicato agli amici blu, uscito prima su console Nintendo e ora per tutte le piattaforme. Puffi Kart, protagonista della nostra recensione, ha preso ispirazione dagli altri esempi del recente passato per creare un suo prodotto. Vediamo come è andata.

Accendete il vostro Kart, miei cari Puffi

Contrariamente a quanto ci saremmo aspettati da un soggetto così importante, in Puffi Kart non c’è una storia. Nemmeno una di quelle banali, come era presente ad esempio in Coffin Dodgers, che pur era un prodotto scadente ma simpatico, a modo suo. Il gioco si compone di 3 campionati, spalmati su un totale di 12 piste. Dodici saranno anche i Puffi che prenderanno parte alla competizione, ognuno con la sua abilità speciale e le sue animazioni.

Le modalità di gioco sono tre: Sfida a tempo, Gran Premio e Corsa libera. C’è anche il multiplayer locale, fino a quattro giocatori. Se la Sfida a tempo è piuttosto eloquente nel suo nome, il Gran Premio è in realtà il sopra citato campionato. Prima di poter decidere a quale prendere parte, affrontando quattro gare in ognuno, avremo modo di scegliere la velocità, cioè “Divertimento” per una guida più rilassata e “Supervelocità” per gli amanti del vento tra i capelli.

Questa divisione raddoppia in maniera artificiosa il numero di gare da completare per un eventuale fruizione totale del gioco, ma di fatto si tratta di due modalità fotocopia, eccezion fatta per la velocità dei mezzi. Questa differenza è visibile mediante i record delle prove a tempo, circa 20 – 30 secondi più bassi in “Supervelocità”.

Una buona varietà di personaggi

Sono presenti 12 Puffi totali: Grande Puffo, Puffetta, Forzuto, Burlone, Tempesta, Inventore, Tontolone, Bocciolina, Pufforobot, Astropuffo, Contadino e Cuoco. Ognuno di loro ha un’auto differente sia a livello estetico che di personalizzazione. Infatti ognuno gode di una abilità speciale che è peculiare e utile in certi frangenti.

Ad esempio, Inventore ha una protezione mediante dei droni quadricotteri, i quali creano attorno a lui un’area che lo difende da avversari e ambiente. Astropuffo invece può usare il suo razzo per sopravanzare gli avversari in maniera corposa per diversi secondi, a velocità elevatissima.

Il gameplay di Puffi Kart

Una volta seduti al volante, il gioco si rivela purtroppo deludente. Pur essendo in realtà molto semplice e in linea con quello che il mercato di bassa gamma offre, ci troviamo di fronte a un gioco davvero scarno di contenuti. Se l’assenza di una storia non è un problema, lo è invece la mancanza di un tutorial minimalistico o almeno di una sezione in cui vengono spiegate le abilità di ciascun personaggio. Persino le meccaniche di base non sono illustrate, delegate a delle animazioni durante le schermate di caricamento, in maniera casuale e senza possibilità di passare al consiglio successivo.

In questa maniera si lascia l’esplorazione del gioco al semplice completare competizioni, affinando la propria tecnica e consapevolezza di quello che il titolo offre. Nonostante la sua brevità, a fronte di una IA non proprio corretta (come usuale dei giochi di kart arcade) questo può provocare facilmente frustrazione nell’utente medio. Infatti, vincere una gara diventa molto complicato e gli errori vengono pagati a prezzo carissimo. E se dovessimo essere particolarmente bravi, puntualmente a pochi metri dal traguardo verremo colpiti da una qualche calamità che ci farà inesorabilmente perdere la vittoria. Qualcuno ha detto frustrazione?

Come se non bastasse, le meccaniche di derapata, pensate per sfruttare ampi curvoni e piste di largo respiro, vanno a cozzare con la curiosa tortuosità e angustia dei circuiti presenti nel gioco. Spesso risulta molto complicato coniugare velocità e precisione, mentre l’IA sembra dotata di una capacità incredibile di non sbagliare. Premendo i tasti relativi alla derapata, il kart si metterà di traverso e produrrà dalle ruote le classiche colorazioni per dare indicazione del successivo effetto turbo guadagnato: prima blu, poi violetto e infine oro, quasi un miraggio per quanto spazio sia necessario.

Tecnicamente deludente, si poteva fare meglio

Seppur artisticamente ispirato, come visibile dal trailer, il gioco è tecnicamente scarso per essere uscito nel 2023 su PS5. La cura nella ricerca di ambientazioni originali va assolutamente premiata e riconosciuta, infatti sia la casa di Gargamella che il Villaggio, ma anche la Diga e molto altro hanno una chiara fattura di pregio, ma le texture urlano pietà. Puffi Kart non avrebbe fatto fatica a girare su PS3, e probabilmente F1 Race Stars, uscito nel 2012, è forse addirittura migliore.

Le hitbox necessitano inoltre di un’accurata revisione: più di una volta siamo passati attraverso oggetti che sarebbero dovuti essere solidi e viceversa, con incidenti apparentemente immotivati addosso al nulla. Non migliora la situazione il comparto audio del titolo, con una colonna sonora ripetitiva e fastidiosa dopo poche decine di minuti.

Sfortunatamente, c’è davvero poco da salvare in Puffi Kart. Si tratta del primo kart racer (e racer in generale) a tema Puffi, che è sicuramente un pregio, infatti i simpatici amici blu hanno avuto ben poca risonanza nel mondo videoludico. È un gioco ideale per la famiglia, divertente se giocato a due o più persone in locale (l’online non è presente) ma in singole player termina la sua fruibilità in poche ore, se non addirittura meno, giusto il tempo di provare tutte le piste.

Per gli amanti del completismo sono stati inseriti una serie di 110 adesivi da collezionare, i quali sono vincolati a una serie di requisiti da ottenere correndo, ad esempio basati sulla raccolta di puffbacche, al terminare un preciso numero di gare con ciascun personaggio o legate alla conquista di certe medaglie. Una bella idea in teoria, ma di fatto una proposta un po’ debole per favorire la rigiocabilità.

Il Platino di Puffi Kart

La lista trofei di Puffi Kart comprende 34 coppe, divise in undici di bronzo, diciannove d’argento, tre d’oro e uno scintillante Platino. La conquista di quest’ultimo sarà vincolata al completamento di diverse attività del gioco, come le prove a tempo d’oro, l raccolta di tutti gli adesivi del gioco, per un totale di 110, e la consegna di 250 torte da parte di Cuoco, oltre che 250 altre abilità da parte di altri personaggi. Insomma, non si tratta di un Platino facilissimo (per le prove oro) e nemmeno breve, data la richiesta di usare 250 oggetti. Nonostante questo, siamo certi che amanti dei Puffi e dei Platini non si tireranno indietro.

VERDETTO

Puffi Kart è un titolo imperfetto, che ci ha deluso sotto vari aspetti. Si tratta di un gioco con scarsi contenuti, solo 12 personaggi e sole 12 piste. La qualità del gameplay è discutibile e le modalità troppo uguali tra loro per incentivare il giocatore. Come se non bastasse, la mancanza di una storia in grado d'intrattenere gli appassionati fa perdere rapidamente d'interesse in un gioco che appare fin troppo pigro. L'originale Crash Team Racing del 1999 fa scuola ancora oggi, e F1 Race Stars del 2012 anche. Puffi Kart si rivela quindi una grande occasione sprecata.

Guida ai Voti

Andrea Pasqualin
Classe '90, nato e cresciuto tra benzina e gasolio, è il classico "petrolhead". Si è umilmente autoproclamato "Re dell'Universo Racing presso PlayStationBit". Platinatore incallito, attualmente è il redattore della rubrica "Racconti di Caccia", si dedica inoltre a ricerche su Platini facili e/o ultra rari, per bullarsi con gli amici. Appassionato di tutto quello che corre e vola, sta vivendo il suo sogno scrivendo di videogiochi e pensandoci dalla mattina alla sera. Nei momenti liberi guida la sua moto supersportiva e si diverte a spaventare le vecchiette ai semafori.