Sherlock Holmes The Awakened – Recensione

Sviluppatore: Frogwares Publisher: Frogwares Piattaforma: PS5 Genere: Avventura Giocatori: 1 PEGI: 18 Prezzo: 39,99 € Italiano: Sottotitoli

Tra indagini complesse e inquietanti miti oscuri, ci siamo addentrati nel mondo di Sherlock Holmes The Awakened per realizzare una ricca recensione. Il team di Frogwares è riuscito a completare il travagliato sviluppo del remake dell’avventura dell’investigatore del 221B di Baker Street, riprendendo l’ottimo lavoro svolto nel lontano 2007. Cercate di non perdere il senno, mentre vi addentrate con noi nell’abisso.

Elementare, mio caro Cthulhu

Ci eravamo lasciati più di un anno e mezzo fa dopo aver completato le nostre indagini a Cordona. Sherlock Holmes: Chapter One è stato il titolo di Frogwares che li ha definitivamente svincolati dal rapporto (non sempre idilliaco) con i publisher. Proprio per questo, si è scelto di dare nuova linfa a un personaggio, quello ideato da sir Arthur Conan Doyle, già protagonista di numerosi videogiochi.

Tra The Devil’s Daughter e Chapter One però era stata tentata un’altra via, quella dei miti di Cthulhu: The Sinking City è stato infatti il primo vero open world di Frogwares, che li ha portati verso la direzione degli orrori lovecraftiani. Proprio da qui partiamo per la nostra analisi di Sherlock Holmes The Awakened, titolo che fin da subito mette in chiaro che le atmosfere saranno cupe e le tematiche mature.

Ci ritroviamo ancora una volta nei panni di un giovane Holmes, accompagnato dall’immancabile socio Watson. Proprio quest’ultimo, per liberare il detective dalla noia, gli propone un caso in grado di stuzzicare la sua mente. Il servo nepalese di un ricco abitante di Londra è sparito in circostanze misteriose.

Questo permette di dare il via a una lunga indagine, che porterà i due investigatori in varie parti d’Europa. Le differenze rispetto al gioco originale, uscito ormai quasi quindici anni fa, sono sensibili. Resta però la sostanza di un investigativo duro e puro.

Viaggiare per scoprire

A differenza di Chapter One, Sherlock Holmes The Awakened è un titolo decisamente più chiuso, che per sua stessa natura ricalca le prime opere di Frogwares su PlayStation. L’avventura è divisa in capitoli, otto in totale, ognuno legato a una specifica zona. Gli spazi ridotti permettono di concentrare le forze e i pensieri di giocatori, evitando eccessive dispersioni.

Abbiamo particolarmente apprezzato questa scelta, ben sapendo che il mondo dei videogiochi è sempre più ricco di open world vuoti e infarciti di fetch quest. Con questo non vogliamo dire che Sherlock Holmes The Awakened sia un titolo lineare: come vedremo esistono numerose storie parallele e soprattutto tanti modi per arrivare alle giuste conclusioni.

Le aree risultano incredibilmente varie: si parte dalla piovosa Londra per spostarsi poi in una zona portuale arrivando perfino in altre parti d’Europa. Senza dare troppe anticipazioni sui viaggio di Sherlock e Watson a chi non l’avesse mai intrapreso, è importante sottolineare che di tanto in tanto si farà anche una capatina in mondo non propriamente “umani”, in pieno stile Lovecraft.

Le prove sono contro di lei

Il vero protagonista di Sherlock Holmes The Awakened sono ovviamente le indagini. Proprio come nei precedenti capitoli della serie, i giocatori sono chiamati ad analizzare meticolosamente delle specifiche aree per raccogliere indizi da connettere tra loro. La struttura scelta è importata da Chapter One: dal menu è possibile consultare le informazioni raccolte. Alcune di queste dovranno essere usate interagendo con vari personaggi o con l’ambiente, così da scoprire nuovi dettagli.

Tornano anche le apprezzate analisi di specifiche aree dell’ambiente, in cui è possibile sfruttare anche il focus dell’investigatore per trovare indizi altrimenti nascosti. Presenti anche le ricostruzioni degli eventi usando immagini create dalla mente di Sherlock, rese più semplici rispetto al passato. In caso di errore, ci verrà infatti segnalato dove stiamo sbagliando, così da correggerci.

L’elemento principe delle indagini resta comunque il Palazzo Mentale, area in cui il nostro detective preferito potrà ricostruire i fatti. Tramite una serie di gangli nervosi collegati tra loro sarà possibile unire gli indizi e scoprire nuove piste. Questa funzione si rivela infatti indispensabile per procedere con l’avventura, combinandola con tutti gli elementi già citati.

Discesa nella follia

A fare ideologicamente da spalla alle indagini troviamo un elemento da poco inserito nel franchise di Sherlock Holmes: stiamo parlando del viaggio nella psiche dell’investigatore. Il costante contatto con il mondo di Lovecraft ha dato infatti al team di Frogwares il gancio ideale per inserire tanti elementi sovrannaturali, come bambole parlanti oppure strani eventi che escono dalla sfera del razionale.

A causa di questo, risultano anche molto più frequenti i momenti in cui interpreteremo il socio di Holmes, il fido John Watson. Non aspettatevi comunque momenti clamorosamente interattivi, dato che a parte qualche quick time event le sequenze d’azione si contano sulla punta delle dita. Abbandonate infatti le risse e le sparatorie di Cordona, The Awakened torna sui binari di un’esperienza più riflessiva, quasi da avventura grafica.

La scelta, comunque, si rivela vincente: focalizzare l’attenzione dei giocatori su una storia accattivante e su deduzioni logiche restituisce davvero la sensazione di essere nei panni di un detective. L’obiettivo principale del titolo può dirsi quindi decisamente raggiunto, senza contare che tutti gli annessi e connessi sono di altissimo livello.

Il comparto tecnico di Sherlock Holmes The Awakened

A livello tecnico, il titolo di Frogwares propone sostanzialmente invariata la struttura che ha fatto la fortuna di Chapter One. Il nostro Sherlock, ancora più affascinante nonostante i segni sempre più evidenti della follia, fa una magnifica figura sulle nostre PlayStation 5. Decisamente apprezzabile, in questo senso, l’utilizzo della vibrazione per segnalare al giocatore la presenza d’indizi rilevanti. La scelta permette di non perdersi nulla e soprattutto restituisce un senso di “vitalità”. Assente invece, causa mancanza di comandi sui trigger che non siano legati ai menu, altre funzioni che sfruttino il DualSense al suo massimo.

La presenza di numerosi costumi e gadget per personalizzarne l’aspetto contribuisce poi a dare ai giocatori un senso di personalizzazione all’avventura di Sherlock Holmes. Di contro, dobbiamo segnalare che nella nostra prova, senza l’ormai immancabile patch al day one, abbiamo trovato alcune animazioni un po’ legnose e qualche piccolo glitch. Nonostante questo, l’avventura scorre sempre fluida e senza problemi in grado di danneggiare l’esperienza, offrendo peraltro scorci davvero affascinanti (e a volte persino turbanti) ai giocatori.

Ottimo il comparto audio, sia a livello di effetti speciali che di doppiaggio. Quest’ultimo è sfortunatamente solo in inglese e, di tanto in tanto, nella lingua dei Grandi Antichi. A venire in soccorso dei giocatori italiani troviamo però eccellenti sottotitoli, che permettono di comprendere tutto a dovere. La traduzione risulta impeccabile, salvo rarissimi (per non dire quasi nulli) errori di battitura.

Chiudiamo come cdi consueto parlandovi di una longevità assolutamente apprezzabile. Per terminare l’avventura oscura del detective inglese saranno infatti necessarie dalle 10 alle 15 ore. Sfortunatamente però, nonostante la presenza di una selezione capitoli, la storia non si presta a un secondo playthrough, a meno che non abbiate saltato qualche caso secondario.

Il Platino di Sherlock Holmes The Awakened

Eccoci giunti alla fine del nostro viaggio nella follia. Come di consueto, analizziamo anche la lista trofei del gioco, svelandovi che il Platino di Sherlock Holmes The Awakened è tutt’altro che impossibile. Non essendoci scontri a fuoco o altre prove di abilità, sarà sufficiente fare le giuste scelte per non mancare nessun trofeo. I più distratti saranno però obbligati a rifare alcune sezioni: per questo vi suggeriamo di affidarvi alla nostra immancabile guida.

VERDETTO

Dopo l'ottimo lavoro svolto con Chapter One, ci si aspettava un grande salto di qualità da parte di Frogwares, e così è stato. Sherlock Holmes The Awakened non è solo un ottimo remake e una delle trasposizioni più riuscite del personaggio ideato da sir Arthur Conan Doyle, ma anche un piccolo miracolo. Pensare che, come svelato anche non appena avvierete il gioco, tutto sia stato sviluppato con l'infuriare della guerra lascia veramente stupefatti. The Awakened riesce nell'impresa di mischiare miti lovecraftiani agli eventi del detective del 221B di Baker Street, creando un amalgama coinvolgente dal primo all'ultimo minuto. Il gameplay è ben studiato, così come le atmosfere. Certo, qualche animazione va ancora raffinata, ma se amate i videogiochi investigativi non potete farvi scappare quest'avventura. Attenti però a non guardare troppo a lungo nell'Abisso...

Guida ai Voti

Stefano Bongiorno
Nato e cresciuto in cattività, il giovane Stefano è stato svezzato a latte in polvere e Nintendo, cosa che lo ha portato con gli anni a dover frequentare svariati osteopati a causa delle deformazioni alle mani causati dall'uso di pad rettangolari. Oggi ha una certa età e scrive per il Bit, non perché abbia una scelta, ma perché altrimenti il boss Dario lo fustiga con le copie invendute di Digimon All-Star Rumble. Nel tempo libero si dedica occasionalmente al suo lavoro di commesso di telefonia e soprattutto alla caccia al Platino, con scarsi risultati.