Bookbound Brigade – Recensione

Sviluppatore: Digital Tales Publisher: Intragames Piattaforma: PS4 Genere: Metroidvania Giocatori: 1 PEGI: 7 Prezzo: 19,99 € Italiano:

Avete presente il famigerato colpo di fulmine? Essere folgorati a prima vista da qualcuno o qualcosa e sentirsene inspiegabilmente, irresistibilmente attratti, al punto da perdere razionalità e freni inibitori pur di rivederlo, avvicinarlo, toccarlo, entrarne in possesso. Con Bookbound Brigade, titolo dei connazionali di Digital Tales, ci è accaduto qualcosa di simile. Un trailer, qualche screenshot, una rapida lettura della sinossi e già si percepivano le potenzialità per un grande gioco. Di pazzie non ne abbiamo fatte, ma riuscire a distoglierci dal controller dopo aver iniziato l’avventura è stato molto, molto difficile. Scopriamo insieme tutto su uno dei migliori titoli indie di questo inizio anno.

Bookbound Brigade

Un gioco di una certa cultura

Bookbound Brigade ci porta nel Mondo Letterario, un universo che comprende tutti i personaggi e le ambientazioni che sono state partorite dai grandi della letteratura mondiale. L’epicentro di questo luogo è il Tomo dei Tomi, per gli amici Tom, le cui pagine traboccano di storie che prendono vita nel mondo stesso e ne estendono i confini. Così è da sempre e così sempre dovrebbe essere… ma un giorno qualcuno ruba Tom.

L’evento è disastroso. Lontano dalla protezione del Librarium Infinitum, il Tomo dei Tomi inizia a perdere la rilegatura delle pagine, che si disperdono per il mondo. Se il libro dovesse andare completamente distrutto, la stessa sorte toccherebbe presto a tutto il Mondo Letterario. Spetta a noi il gravoso compito di recuperare le pagine smarrite e Tom stesso, ma potremo contare sul supporto di una squadra d’eccezione: la Bookbound Brigade, ossia la Brigata Rilegata.

Lavoro di gruppo

A raccontarci questa interessante premessa è la voce del Narratore, il quale continuerà a seguirci anche nelle fasi tutorial del gioco. In questi primi momenti prenderemo il controllo del nostro party, formato da otto personaggi storici e letterari (alcuni subito disponibili, altri recuperati nel corso dell’avventura) che si muovono in gruppo, come un sol uomo, in risposta ai nostri comandi. Parliamo, nello specifico, di Dracula, re Artù, la regina Vittoria, Nikola Tesla, Cassandra, Dorothy Gale, Sun Wukong (il re scimmia) e Robin Hood.

Bookbound Brigade

Non lasciatevi ingannare né intimorire. Controllare tutti i personaggi simultaneamente non genera alcuna confusione, risultando tanto naturale quanto la gestione di un unico protagonista. C’è un guadagno, anzi, in termini di divertimento, grazie ai siparietti comici che si creano spessissimo tra i membri della Brigata o tra loro e i personaggi incontrati nel corso del gioco. E c’è, soprattutto, un interessante risvolto nel gameplay, grazie alle diverse formazioni che il gruppo può assumere per superare gli ostacoli e grazie alle abilità individuali che ogni protagonista può mettere al servizio degli altri.

Un metroidvania con evidenti richiami

Bookbound Brigade è un metroidvania puro che, giusto per prendere due esempi recenti, strizza l’occhiolino più a un Guacamelee! che a un Hollow Knight. Il richiamo al genere e all’esempio citato è evidente in tutto ciò che riguarda il gameplay: impostazione bidimensionale a scorrimento orizzontale su mappe ampie e ramificate, zone inaccessibili in un primo momento in attesa dell’acquisizione di nuove abilità, fasi platform alternate a sezioni di combattimento, arene estemporanee per momenti di lotta contro orde di nemici o boss, e molto altro.

La sensazione, pad alla mano, è insomma quella di un ambiente famigliare. Indirizzati dall’obiettivo che ci fornisce il narratore, partiamo per il nostro viaggio tra una schermata e l’altra e acquisiamo le meccaniche di base, per poi entrare in contatto con personaggi secondari, sezioni a più alto tasso di sfida, mini-enigmi e boss fight. L’equilibrio tra i diversi momenti e l’assoluta (quasi sempre) precisione dei comandi, che ci fanno sentire padroni della situazione, rendono il gioco irresistibile e assuefacente fin dall’inizio.

Un mondo di insidie

Il mondo di Bookbound Brigade è ricco di insidie. L’esplorazione delle mappe non è quasi mai liscia, sia per la straordinaria ramificazione degli ambienti (passaggi, porte, scorciatoie metteranno a dura prova la nostra memoria, pur con il supporto della minimappa) sia per l’ottima componente platform ideata dagli sviluppatori. Ogni schermata può nascondere piattaforme strette, mobili o instabili, lame, fiamme, scariche elettriche, spuntoni, fughe di gas velenoso.

A volte bastano abilità e attenzione, in altri casi si arriva invece a veri e propri mini-enigmi. Troviamo così piastre che, se premute, aprono un passaggio, fanno comparire piattaforme o coprono gli spuntoni con un ponte. Per attivarle, però, può essere necessario assumere una formazione particolare, oppure trovare la giusta sequenza di pressione nel caso ci siano più piastre. Talora possiamo trovare una piastra disposta in verticale lungo una parete sospesa nel vuoto e dobbiamo disporci in riga formando una sorta di catena umana per raggiungerla.

Discorso analogo per le leve, che possono aprire passaggi prima bloccati. Ci sono situazioni in cui ne attiviamo una singolarmente, altre in cui dobbiamo trovare il corretto ordine di attivazione e altre ancora che richiedono velocità e coordinazione perché l’effetto dura solo pochi secondi. Non solo, ma alcune sezioni più articolate richiedono un vero e proprio studio dell’ambiente e dell’effetto di ogni leva per arrivare, anche con un ampio ricorso al backtracking, ad aprirsi un passaggio verso la nuova schermata.

Bookbound Brigade

Un mondo ostile

Va da sé che le mappe del gioco sono popolate da fastidiosi nemici. Questo aspetto è uno di quelli su cui si potrebbe fare qualche critica al titolo, nel senso che la varietà è più a livello visivo (e neanche troppo, a dire il vero) che a livello di meccaniche. Che si tratti di combattere con orchetti o strani troll, mummie o insidiosi esseri volanti sputafuoco, ci limiteremo quasi sempre a premere come forsennati il tasto Quadrato. Qualche piccola variazione sul tema è possibile grazie ad alcune “mosse” legate a specifiche conformazioni, come quella in linea che permette di scagliare i nemici più piccoli contro i grossi per stordirli, o grazie ad abilità sbloccate nel menù della brigata, ma sarà sempre molto più comodo affidarsi al fedele tasto reso celebre dai primi God of War.

A scandire la progressione ci saranno ovviamente anche boss più impegnativi. Il livello di sfida si alza notevolmente in queste fasi, che fortunatamente potremo riprovare a piacimento grazie a checkpoint nelle immediate vicinanze. Dovremo prendere confidenza con i pattern di attacco dei nemici, ben definiti e riconoscibili, e scegliere l’approccio più adatto e/o le abilità più efficaci, sempre con un occhio agli scagnozzi di disturbo e all’energia della brigata che si consuma con ogni mossa speciale. Tra la Sfinge, il mostro di Frankenstein, Cthulhu e altri nomi celebri, sarà comunque uno spasso darsele di santa ragione.

Un mondo di volti noti

Muovendoci nel Mondo Letterario non incontreremo solo ostacoli e nemici. Moltissimi saranno infatti i personaggi secondari, anch’essi presi dalla letteratura e dalla storia, nascosti nelle diverse aree. La loro presenza ha un duplice scopo: da una parte si prestano a scambi di battute molte volte esilaranti, giocati sulle caratteristiche o sulla storia del personaggio stesso (Giovanna d’Arco verrà tartassata con battute sul fuoco, per esempio), dall’altra sono l’artificio con cui il gioco giustifica l’acquisizione di nuove abilità, di nuovi stili di combattimento o di nuove formazioni da parte del gruppo.

Ma i PNG sono anche fonte di missioni secondarie. Dopo aver incontrato e parlato con i vari Giulio Cesare, don Chisciotte, Circe e chi più ne ha più ne metta, potremo ritrovarli nella biblioteca, una sorta di area centrale del gioco. Parlando ancora con loro otterremo una missione secondaria, che tipicamente consiste nel reperire un oggetto in qualche cassa. Niente di speciale, ma una simpatica aggiunta che arriverà a completamento in modo naturale.

Abilità individuali e di gruppo

A dare spessore e varietà al gameplay ci sono tutte le dirette conseguenze della scelta di avere otto protagonisti simultaneamente. Grazie alle diverse formazioni che si possono assumere, infatti, potremo scegliere come affrontare ogni singola sezione platform e ogni singola battaglia in modo da adeguare il gioco alle nostre preferenze, o da sfruttare al meglio le caratteristiche della brigata.

Così, per saltare su strette piattaforme sospese, è d’obbligo formare una colonna verticale, per superare un lungo corridoio minacciato da lingue di fuoco o scariche elettriche è meglio disporsi a cerchio e rotolare al massimo della velocità, mentre per passare sotto a un passaggio basso l’unica soluzione è stare in riga. Se la scelta è quasi obbligata per superare gli ostacoli ambientali, in fase di combattimento possiamo invece alternare liberamente le conformazioni, ben consapevoli che ognuna è associata anche a diverse possibilità.

Come se non bastasse, ogni singolo personaggio ha abilità e bonus che può mettere al servizio di tutti. Perciò, sin dalle prime fasi, acquisiremo il doppio salto grazie al battito d’ali di Dracula, la possibilità di interagire con particolari totem grazie a un’abilità di Dorothy Gale, mentre procedendo potremo planare, scattare in avanti, stordire i nemici con una canzone o attivare una modalità Berserk per colpi più potenti. I bonus di ogni personaggio, sbloccabili spendendo pagine, aumentano salute, energia e tempo di ricarica del gruppo, aggiungono nuove possibilità di combattimento e alzano il tasso di probabilità di eseguire colpi critici. Le modulazioni sono moltissime e si ha un costante senso di progressione e miglioramento.

Bookbound Brigade

Un piccolo capolavoro

Bookbound Brigade ci ha stregato, si sarà ormai capito. La sensazione è di avere tra le mani un metroidvania con tutti i crismi, arricchito da una quantità spropositata di abilità da sbloccare e di cui servirsi per migliorare l’esplorazione, da qualche meccanica interessante e innovativa soprattutto legata alla gestione della brigata in combattimento e nelle fasi platform e da uno stile fresco e divertente che non si può non amare. Se aggiungiamo che la longevità è più che buona, con un tempo di completamento che per i completisti può arrivare anche sulle venticinque/trenta ore, e che la struttura delle mappe riserva sorprese in ogni schermata che allontanano lo spettro della ripetitività, non possiamo che spendere parole di elogio per il gioco.

Una piccola critica che ci sentiamo di muovere riguarda il comando per modificare la formazione della brigata, che richiede di premere L1 insieme a un altro tasto. Non sempre, infatti, la risposta di questa combinazione è immediata, il che diventa disastroso in alcuni combattimenti e soprattutto nelle fasi platform che richiedono di cambiare velocemente disposizione. E’ però un limite più che perdonabile e ampiamente controbilanciato da tutto ciò che il gioco ha di buono da offrire. Altro possibile problema per qualcuno potrebbe essere la gestione della mappa, poco più di uno schema indicativo che lascia a noi il compito di trovare la strada verso la meta e che allunga il già importante backtracking.

Niente da dire sul tasso di difficoltà, tarato alla perfezione per risultare dal semplice allo sfidante, fermandosi appena prima di condurci alla frustrazione. Con la giusta attenzione e dedizione ogni sezione è superabile, a patto di usare l’abilità corretta, di avere tempismo e buoni riflessi e soprattutto di non aspettarsi un gameplay guidato e accomodante.

Tornando al colpo di fulmine iniziale, una grande responsabilità in tal senso è da attribuire alle scelte stilistiche di Bookbound Brigade. Il gioco si vanta di uno stacco netto dalla classica pixel art di molti esponenti del genere e ne ha ben d’onde! La realizzazione a mano dei personaggi e delle mappe rapisce e conquista, contribuendo alla leggerezza di fondo che rende il titolo divertimento allo stato puro. L’accompagnamento musicale è la ciliegina sulla torta, grazie a brani perfettamente inseriti nel contesto e mai invadenti né fastidiosi. I testi, ovviamente, sono in italiano.

Trofeisticamente parlando: un passo alla volta

I quarantasei trofei di Bookbound Brigade, che includono un interessante Platino, possono sembrare complessi a prima vista. In realtà, mettendo mano al gioco, si scopre che la lista è stata stilata con saggezza, in modo da garantire un completamento lineare ed equilibrato nel corso della storia, andando a premiare con la massima onorificenza virtuale solo i completisti che sviscereranno al 100% ogni mappa. Un Platino di costanza e pazienza, ma non difficile né frustrante, che prevede l’eliminazione dei boss e la rottura di casse, il completamento di missioni secondarie e la raccolta di collezionabili, nonché il ricorso ripetuto alle abilità della brigata.

VERDETTO

Non abbiamo timore a sbilanciarci, ben consci che gusti e predisposizioni personali potrebbero farvi trovare in disaccordo con la nostra opinione. Bookbound Brigade è uno dei metroidvania migliori del recente passato. L'innovativa e divertente gestione di otto personaggi contemporaneamente, le diverse formazioni che si possono assumere, le moltissime abilità da sbloccare e la varietà di situazioni che intralciano il nostro cammino in ogni stanza delle labirintiche mappe sono droga pura per gli amanti del genere e rendono il titolo un must-buy senza se e senza ma. Di sicuro è poco pubblicizzato, ma speriamo di rendergli onore e merito con il nostro voto entusiasta.

Guida ai Voti

Jury Livorati
Classe ’85, divido il tempo tra la moglie e i tre figli e le più svariate passioni. Amo la lettura, la scrittura e i videogiochi e recito dal 2004 con l'Associazione Culturale VecchioBorgo. Eterno bambino, amo la vita e guardo sempre allo step successivo, soprattutto se è più in alto del precedente. Sono grato a PlayStationBit per avermi fatto scoprire la (sana) caccia ai trofei e i Metroidvania.