Going Under – Recensione

Sviluppatore: Aggro Crab Publisher: Team17 Piattaforma: PS4 Genere: Roguelike Giocatori: 1 PEGI: 12 Prezzo: 19,99 € Italiano:

Going Under è stato il primo gioco sviluppato da Aggro Crab, un piccolo gruppo indipendente che ha catturato in breve tempo l’attenzione del ben più noto publisher Team17, editore che vanta titoli quali Overcooked, Worms e Neon Abyss. Quest’ultimo è stato uno degli ultimi esponenti in ordine cronologico a portare nel mondo videoludico tematiche inerenti alla società moderna, come ad esempio la dipendenza delle persone dai cellulari e dai computer. Going Under, attraverso una satira diretta e con scene comiche disseminate in un gameplay action, si prefigge un obiettivo molto simile, cioè quello di parlare con critica costruttiva del complesso meccanismo che sta alla base del rapporto tra grandi e piccole aziende lavorative.

Going Under

Un primo giorno di lavoro del tutto inaspettato

Le vicende di Going Under sono ambientate nella coloratissima città di Neo Cascadia e raccontano l’avventura di Jacqueline, una giovane stagista neoassunta alla Fizzle, una startup che produce una speciale bibita che sostituisce completamente i pasti e che fa capo a una società mastodontica chiamata Cubicle. La protagonista dimostra di essere piena di orgoglio e voglia di fare per il suo nuovo lavoro nell’ambito del marketing, ma i suoi sogni vengono stroncati fin da subito dal responsabile dell’ufficio; infatti, le viene richiesto non di mettersi all’opera con compiti inerenti al suo stage, bensì di scendere da uno scivolo situato all’interno di una delle pareti e di raggiungere un dungeon così da annientare il boss che incontrerà alla fine del suo percorso. Nonostante il tentativo di far prevalere le sue idee, la ragazza viene ricattata e minacciata di licenziamento, quindi non le rimane altro da fare che eseguire gli ordini del suo superiore.

Questa è solamente la prima delle numerose richieste assurde a cui Jacqueline dovrà sottostare. Il suo viaggio descrive nel dettaglio la figura dello stagista, costretto a ubbidire e sopportare ogni sorta di pressione senza la possibilità apparente di poter cambiare le cose. La ragazza scopre fin da subito che il suo compito non è quello di annientare minacciosi goblin o diavoli, come sembra nelle prime fasi di gioco, bensì distruggere piccole startup per rubare le loro tre reliquie (la prima è una macchinetta del caffè!) e migliorare la produttività della Fizzle. Ma le tematiche sociali su cui il team di sviluppo ha voluto incentrare la trama non finiscono qua; i ragazzi di Aggro Crab hanno voluto sottolineare anche il duro rapporto che può instaurarsi tra i lavoratori e le nuove tecnologie che, se non supportate a dovere, creano solamente disagio all’interno degli uffici sia all’umore dei lavoratori sia alla produttività.

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Più sono grossi, più fanno rumore quando cadono

Si può facilmente intuire dopo le prime fasi che l’obiettivo finale non sarà quello di distruggere le startup satellite, bensì quello di ottenere i loro consensi e collaborare per annientare la Cubicle, la madre di ogni problema. Per fare ciò, Jacqueline si dovrà avventurare in mappe generate casualmente in difficoltà e in grandezza a ogni discesa. La ragazza potrà avanzare nei dungeon solamente dopo aver eliminato i nemici presenti, che non sono altro che lavoratori assorbiti completamente dalle fatiche degli uffici, sfruttando la capacità di rotolata e utilizzando i numerosi oggetti che potrà raccogliere in ogni stanza. Ogni arma è dotata di un valore d’attacco (visibile a schermo) e uno di resistenza (quando un oggetto starà per rompersi l’icona corrispondente inizierà a lampeggiare), se ne potrà possedere al massimo tre in contemporanea nell’inventario e potrà essere utilizzata sia nel combattimento corpo a corpo sia in quello a distanza.

Inizialmente sarà quasi impossibile raggiungere il boss finale del dungeon, ma dopo alcuni fallimenti si sbloccheranno progressivamente nuove meccaniche che rendono il gameplay più vario e appagante, come la possibilità di acquistare abilità. Queste permetteranno ai videogiocatori di aumentare i cuori posseduti da Jacqueline, congelare o bruciare gli avversari, generare scudi difensivi e di far proprie moltissime altre capacità. Nei labirinti si genereranno inoltre negozi e stanze speciali in cui sarà possibile acquistare armi, abilità e nutrimenti che cureranno la protagonista.

La stagista potrà aumentare ulteriormente le sue strategie offensive sfruttando le app, consumabili che attiveranno effetti straordinari, e accettando maledizioni con malus temporanei in cambio di ricche ricompense. Un’ennesima fase fondamentale per lo sviluppo del personaggio è la vita all’interno dell’ufficio della Fizzle, l’hub principale in cui sarà possibile accettare le missioni per ottenere un mentore. Completando le richieste dei colleghi di lavoro, Jacqueline potrà ottenere ulteriori bonus attivi e passivi che la aiuteranno durante le sue avventure per raggiungere il consiglio d’amministrazione della Cubicle.

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Strano non vuol dire mal riuscito

Anche se inizialmente elevato, il livello di difficoltà di Going Under progressivamente si abbassa, mantenendosi su uno standard leggermente più facile dei classici roguelike grazie al gran numero di meccaniche che permettono di sconfiggere i nemici in svariati modi. Senza attivare la modalità Assistita, che permette di modificare alcune variabili come i danni eseguiti e subiti, e svolgendo quasi tutte le missioni Mentore, l’avventura può essere completata in circa dieci o dodici ore. A differenza degli altri esponenti del suo genere, Going Under difetta nella rigiocabilità, concentrandosi per l’appunto sulla trama e sulle tematiche affrontate. Una volta terminato, il videogioco non presenta un endgame interessante, risultando utile solamente per portare a termine i compiti affidati dai colleghi dell’ufficio.

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Dal punto di vista grafico il team Aggro Crab ha svolto un piccolo miracolo. Attraverso colori sgargianti e a prima vista inadatti, gli sviluppatori hanno dato vita a personaggi unici e ben caratterizzati; l’ambiente, soprattutto per quanto riguarda i dungeon e le armi impugnabili da Jacqueline, è stato reso con idee stilistiche originali e ben congegnate. Anche la colonna sonora è riuscita e accompagna le avventure della protagonista con un buon ritmo. Sfortunatamente c’è qualche imprecisione nella localizzazione italiana che traduce in tedesco l’effetto di alcune abilità quando vengono acquistate, ma nulla di compromettente.

Trofeisticamente parlando: una scalata verso il successo

Going Under potrebbe essere una preda ambita dai cacciatori di trofei poichè rappresenta il giusto connubio tra una trama ben riuscita e un elenco di obiettivi raggiungibili in circa quattordici ore o meno se si utilizza la modalità Assistita. L’unico ostacolo che potrebbe insorgere nella corsa al Platino è il trofeo correlato al completamento delle missioni di uno dei mentori dell’ufficio, in particolare la richiesta di “sconfiggere dieci nemici con telefoni bloccati” che risulta di difficile comprensione prima ancora di essere attuata.

VERDETTO

Going Under inizialmente potrebbe sembrare un gioco effimero, simile a tanti altri esponenti del suo genere, ma dopo pochi minuti dal suo avvio si mostra per quello che è, cioè un ottimo prodotto ideato non solo per fornire un passatempo, bensì per trasmettere dei messaggi sociali forti e chiari. Fa ciò attraverso una satira diretta, ma mai sopra le righe, inserita in un contesto appagante e ben strutturato. L'unica nota dolente, del tutto trascurabile, è la localizzazione in lingua italiana che salta completamente allo sbloccare di alcune abilità. Questo titolo è altamente consigliato, non solo per il suo gameplay, ma soprattutto per le tematiche affrontate. Va fatto un grande complimento ai ragazzi di Aggro Crab che, probabilmente mettendo qualcosa delle loro esperienze personali nell'ambito lavorativo, hanno sviluppato un videogioco di tutto rispetto.

Guida ai Voti

Paschal Fenderico
Avvicinatosi per la prima volta al mondo PlayStation con l'intramontabile Fifa 2000, il non più giovane Paschal ha ampliato i suoi interessi, spostando la sua attenzione verso molti altri generi videoludici. Tra i suoi preferiti possiamo trovare i platform, gli action ed i GDR. Solamente negli ultimi anni ha dedicato ogni briciolo della sua forza vitale a quasi tutti i videogiochi che potessero anche solo lontanamente assomigliare ad un ''Soulslike''.