My Brother Rabbit – Recensione

Sviluppatore: Artifex Mundi Publisher: Artifex Mundi Piattaforma: PS4 (disponibile anche per Mobile) Genere: Punta e Clicca Giocatori: 1 PEGI: 3 Prezzo: 14,99 € Italiano:

In un mondo dominato dalle ansie e dalle preoccupazioni, la possibilità di ritagliarsi un piccolo spazio di tempo per staccare la spina è cosa necessaria. C’è chi decide di guardarsi un bel film, chi di leggere un libro, ma se siete assidui frequentatori delle nostre pagine allora non c’è dubbio che preferiate impugnare un pad e accendere la vostra console. Con le produzioni tripla A obbligate a fare la voce grossa, sono però i titoli indipendenti quelli che nell’ultimo periodo riescono maggiormente a rilassare ed emozionare. Grazie proprio ai loro gameplay basilari e alle trame coraggiose, i ragazzi di Artifex Mundi sono così riusciti a farsi strada, ritagliandosi anche una buona fetta di ammiratori e supporter.

Dopo il recente approdo su PlayStation 4 di Eventide 3: Legacy of Legends, Artifex Mundi ha deciso di abbandonare la mitologia slava per dedicarsi a qualcosa di più concreto. My Brother Rabbit è una storia piena di dolcezza, coraggio e amore fraterno, che nelle poche ore necessarie al suo completamento riesce a fare breccia nel cuore del videogiocatore. Grazie al suo stimolante sistema di enigmi e di caccia all’oggetto, non abbiamo paura nel dire che ci siamo trovati di fronte alla migliore opera targata Artifex Mundi. Perché? Scopritelo nella nostra recensione.

My Brother Rabbit

Una sorellina da salvare

My Brother Rabbit abbandona le complesse e originali dinamiche della serie Eventide per dedicarsi a una tematica più attuale e reale: la malattia. Questa emozionante avventura punta e clicca è ambientata in un magico mondo creato dalla mente fantasiosa di un bambino che, complice la malattia della piccola sorella, cerca in maniera allegorica di curarla e proteggerla. Il protagonista è quindi un piccolo coniglietto di peluche, un giocattolo che i due bambini si sono sempre portati dietro e dal quale anche adesso, nonostante la malattia, difficilmente si separano. Nei cinque capitoli di cui è composta la trama prenderete le redini del pupazzo, che cercherà in tutti i modi di prendersi cura di un fragile germoglio bisognoso di protezione (chiaro riferimento alla sorella).

In un mondo coloratissimo, il peluche si lancerà alla disperata ricerca di qualcuno che possa risolvere i problemi di salute del piccolo vegetale. Tra incontri inaspettati, enigmi e rompicapi, il cammino non sarà affatto facile. Egli dovrà superare con l’astuzia corsi d’acqua, riparare una nave e perfino costruire un elicottero. Per fare tutto ciò, My Brother Rabbit fa affidamento sul collaudato gameplay targato Artifex Mundi.

My Brother Rabbit

Ogni ambientazione è caratterizzata da una serie di schermate fisse ricche di dettagli e oggetti; il vostro compito sarà quello di scovare gli oggetti di interesse e sbloccare enigmi che, una volta risolti, permetteranno di proseguire. Nonostante una certa ripetitività di base, gli enigmi proposti sono riusciti a sorprenderci in maniera più che positiva, grazie soprattutto a una diversificazione tutt’altro che scontata.

Il punto forte però non è costituito dalle meccaniche di gioco, ma dal lato emotivo che riesce a insinuarsi nel giocatore. Il mondo immaginario creato dalla mente del giovane brulica di particolari che contrastano duramente con le scene di intermezzo che raccontano il percorso di guarigione della sorellina. Le vignette disegnate a mano riescono con pochi e semplici frame a far trasparire tutto il dolore e la preoccupazione che qualsiasi famiglia vivrebbe in una situazione del genere, rendendo così impossibile non immedesimarsi nelle situazioni proposte. Abbandonare quindi le atmosfere mitologiche delle produzioni passate è stato il vero asso calato da Artifex Mundi e speriamo che questi sviluppatori decidano di continuare su questa strada.

Chi cerca trova!

Dopo aver scandagliato un comparto narrativo ricco di emotività, è arrivato il momento di fare “di nuovo” conoscenza del semplice gameplay tipico delle produzioni Artifex Mundi. Il tutto si basa ancora una volta sull’esplorazione delle ambientazioni alla ricerca di oggetti utili per proseguire. Per fare ciò, potrete utilizzare l’analogico sinistro per guidare un puntatore a schermo e selezionare, con i relativi tasti, gli oggetti di vostro interesse. Una volta aguzzata la vista e aver trovato tutto quello che vi serve per creare un oggetto “complesso” o per sbloccare un particolare meccanismo, avrete accesso a un rompicapo. Tra puzzle da ricomporre, tubi da riordinare e serrature da scardinare, la varietà di situazioni che dovrete affrontare sarà soddisfacente, rendendo il tutto ancora più stimolante.

My Brother Rabbit

Viene da sé quindi che la longevità dipenda esclusivamente dalla vostra abilità. Noi abbiamo completato il tutto, Platino compreso, in circa tre ore abbondanti, ma siamo sicuri che i più svegli di voi potrebbero rompere facilmente il muro delle due ore. Se non siete invece amanti dei rompicapi, ma siete comunque curiosi di saperne di più sul comparto narrativo, buttatevi senza timore; gli sviluppatori hanno inserito alcuni indizi che renderanno la risoluzione degli enigmi più complessi più intuitiva. Al di là del fattore durata, una particolare menzione la merita il lato artistico che, grazie ai suoi colori e alla sua ricchezza, riesce a convincere, soprattutto se si considera il fatto che è tutto frutto dell’immaginazione di un bambino.

Sotto l’aspetto tecnico c’è poco da dire. La limitata complessità di un progetto del genere non lascia spazio a imprecisioni o imperfezioni. Il tutto gira nel migliore dei modi, permettendo così a tutti di godersi una bella storia senza le preoccupazioni di problemi tecnici che avrebbero potuto minare l’emotività trasmessa. Eccellente anche la colonna sonora selezionata che, malgrado le poche tracce presenti, riesce a fare da perfetto collante tra le emozionanti scene di intermezzo e le tonalità più allegre delle ambientazioni. Detto ciò, non possiamo che elogiare il lavoro svolto dai ragazzi di Artifex Mundi e augurarci che mantengano la stessa direzione artistica per il futuro. Con My Brother Rabbit, questa software house polacca sembra aver fatto finalmente centro.

Trofeisticamente parlando: un Platino regalato

Artifex Mundi ha deciso di regalarvi un nuovo trofeo Platino da aggiungere alla vostra collezione. Come consuetudine, i passaggi per raggiungere il trofeo più ambito saranno pressoché automatici. Scrutando infatti l’elenco trofei disponibile sul forum, la maggior parte degli obiettivi richiederà di completare le ambientazioni della storia. Tolti questi, gli altri potranno sì essere mancati, ma grazie all’inserimento della selezione dei capitoli, potranno essere recuperati in un secondo momento. Munitevi di una video-guida se vorrete limitarvi a completare il tutto in una run sola. Buona caccia!

VERDETTO

My Brother Rabbit si candida a mani basse come miglior titolo targato Artifex Mundi. Con una trama semplice ma profonda e un sistema di enigmi stimolante e mai banale, questa software house polacca sembra finalmente aver fatto centro. Malgrado le poche ore necessarie per il completamento dell’avventura, ogni singolo frame vi entrerà letteralmente sottopelle grazie all’amore familiare trasmesso, coadiuvato anche dalla tanto semplice quanto perfetta colonna sonora. L’abbandono delle tematiche mitologiche ha giovato e speriamo che questa strada sia mantenuta in futuro.

Guida ai Voti

Ivan Presutto
Ivan, tra studio e basket, riesce a ritagliarsi il suo angolo della giornata per immergersi nel magico mondo dei videogiochi. Gioca un po' di tutto ma i generi preferiti sono: gli shooter (TPS e FPS) e gli action (in particolar modo quelli con una forte componente stealth). Se gli date un controller... sogna!