Per un gioco veloce e frenetico come Risk System è doverosa una recensione Speedrun. Il titolo di Newt Industries e Hidden Trap è il più classico degli shoot’em up a scorrimento orizzontale che nasconde qualche piccolo segreto.
Spara che ti passa
Per iniziare questa recensione vogliamo fare un piccolo gioco. Chiudete gli occhi, e pensate a uno sparatutto arcade a scorrimento. Uno di quelli che si vedevano tanti anni fa nei cabinati mangia monete delle sale giochi. Siamo sicuri che le immagini che vi sono balenate in mente sono di navette spaziali che volano attraverso nugoli di proiettili, abbattendo nemici robotici.
Vi sorprenderà sapere che quella fatta in maniera scherzosa è esattamente la descrizione di Risk System, uno sparatutto arcade in cui, ai comandi di una navetta, si abbattono nemici a raffica. La trama è in realtà sufficientemente intrigante: in un lontano futuro l’umanità ha scoperto un modo per replicare la materia usando una Porta Dimensionale.
A ogni azione corrisponde sempre una reazione uguale e contraria, dunque non stupisce che dal portale escano degli alieni. Questi parassiti energetici sono pronti a soggiogare l’umanità, ma non hanno fatto i conti con Alys. Uno dei migliori piloti della Terra, apparentemente immune agli alieni, viene messo ai comandi della nave RSK9 per combattere gli invasori. L’intera trama del gioco viene narrata per mezzo di scambi di dialogo, simili a quelli delle visual novel, tra i personaggi. Sorprende in questo senso la presenza di un doppiaggio in inglese, mentre la grafica in stile cartone animato alla Cowboy Bebop appaga l’occhio a dovere.
Assi del volo
Dietro alla trama a tratti intricata di Risk System si nasconde un gameplay piuttosto semplice. La levetta analogica è dedicata al movimento, due tasti alle schivate (verso l’alto e verso il basso) e un terzo all’attivazione di un Barrier Break che rende temporaneamente invincibili. Il fuoco è automatico, a differenza di opere come DariusBurst, e si intensifica più si è vicini a nemici e minacce.
Questa scelta dà vita a un gioco frenetico, fatto di avvicinamenti e allontanamenti mentre si cerca di schivare i colpi. Il tutto è amplificato in battaglie contro i boss che spesso si trasformano in mini rompicapo. Alcuni infatti richiedono di eseguire specifiche azioni e memorizzare dei pattern di attacco per essere abbattuti. Se da un lato questa variabilità offre stimoli al giocatore, dall’altro la difficoltà risulta purtroppo mal calibrata, rendendo spesso frustrante l’esperienza di gioco.
Nonostante questo, complice anche una grafica colorata e accattivante ed effetti sonori piacevoli, la campagna scorre via senza troppi patemi. Proprio qui subentra però uno dei più grandi limiti di Risk System, ossia la pochezza dei contenuti offerti. Tolta la storia principale c’è infatti ben poco da fare, se non giocare per vedere il finale alternativo e migliorare il proprio punteggio oppure affrontare la modalità Trophaeum. Una scelta che va di pari passo con un prezzo contenuto ma che potrebbe far storcere il naso a chi ama prodotti più longevi.
Trofeisticamente parlando: parassiti delle coppe
La lista trofei di Risk System è decisamente restia a regalare soddisfazioni ai giocatori. Completare la campagna permette infatti di sbloccare solo una piccola parte delle coppe disponibili: la maggior parte richiede di ottenere S nei vari livelli o raggiungete determinate soglie di moltiplicatore. Chi è completamente digiuno di shoot’em up potrebbe quindi trovarsi davanti a uno scoglio decisamente difficile da sormontare.