World of Warships: Legends – Recensione

Sviluppatore: Wargaming.net, Lesta Studio Publisher: Wargaming.net Piattaforma: PS4 Genere: MMO Giocatori: 1 (Online: 2-18) PEGI: 7 Prezzo: Free-to-play Italiano:

Qualche anno fa, pensando ai free-to-play, venivano in mente giochi mal curati, graficamente scadenti e aggiornati poco frequentemente. A pensarlo oggi ci prenderebbero per pazzi, perché l’offerta di titoli giocabili gratuitamente si è evoluta a dismisura, offrendo prodotti innanzitutto interessanti, con un supporto continuo e una base tecnica al passo con i tempi.

E’ questo il caso di Wargaming.net, azienda che i videogiocatori PC conosceranno bene per World of Tanks (poi arrivato anche su console) e che negli anni ha offerto numerosi free-to-play, tra cui questo World of Warships: Legends, direttamente ispirato alla versione per computer ma ideato esclusivamente per nascere e crescere su console.

World of Warships: Legends recensione

Siete pronti ragazzi? Sì, signor capitano!

L’esordio di World of Warships: Legends soddisfa per la prima volta su console le esigenze degli appassionati delle grandi battaglie navali del XX secolo; la Bismarck, la Vanguard e tante altre navi da guerra provenienti dalle armate di tutto il mondo sono pronte per affrontare decine e decine di battaglie sotto il vostro comando. Il gioco mette a disposizione già oltre sessanta navi appartenenti a Stati Uniti, Regno Unito, Germania, Giappone e Francia fino a voler raggiungere, presumibilmente, il “roster” della controparte PC.

Per farle vostre, però, serviranno olio di gomito e tante, tante ore di gioco. La ricerca delle nuove navi è suddivisa in diversi livelli, o meglio tier, secondo un albero di progressione tecnologica che si espande orizzontalmente e permette di aggiungere uno o più potenziamenti in cambio di esperienza e dobloni d’argento. Una volta acquistati tutti i potenziamenti, sarà possibile passare al ramo successivo dell’albero e acquistare la nave appartenente al tier più avanzato. I tier disponibili sono in tutto sette e rispecchiano diversi periodi storici, dalla fine del XIX secolo fino alle grandi navi della Seconda Guerra Mondiale.

World of Warships: Legends recensione

Come la stragrande maggioranza dei free-to-play, anche questo punta sull’acquisto di moneta in gioco tramite denaro reale; in particolare le microtransazioni si concretizzano nell’ottenimento di dobloni d’oro, che permettono l’acquisto di navi premium e di loot box. Queste ultime possono contenere potenziamenti, punti esperienza, comandanti, dobloni d’argento o addirittura vere e proprie navi (quelle in accesso anticipato). I dobloni d’oro sono comunque ottenibili, seppur in quantità ridotta, giocando normalmente. C’è da dire che il gioco è godibilissimo anche senza spendere un euro, permettendo a chiunque di raggiungere i vertici in cambio di ore e ore di gioco.

Pur ispirandosi alla controparte PC, World of Warships: Legends è, come dichiarato dallo sviluppatore, un’esperienza completamente rivista e confezionata a misura di console. Le battaglie vedono un totale di nove partecipanti (tre in meno rispetto alla versione PC), durano meno tempo e sono concentrate in aree più piccole, traghettando il gioco verso un’impostazione un pizzico più arcade.

Sei un sempliciotto o uno stratega?

La schermata iniziale è quella tipica della casa, con il classico hub in cui abbiamo accesso rapido alle navi di nostra proprietà, pronte per entrare in battaglia. Le tipologie di navi a disposizione per ora sono i cacciatorpedineri, gli incrociatori e le navi da guerra; ognuna di esse ha un ruolo all’interno della squadra, motivo per cui il gioco nasconde una chiara componente strategica. Ogni nave, infatti, dovrebbe adempiere un compito specifico; i cacciatorpedinieri (destroyer) dovrebbero principalmente andare in avanscoperta scovando le navi avversarie e danneggiandole con i siluri, così da permettere alle navi alleate di attaccare dalla distanza. Gli incrociatori (cruiser) dovrebbero supportare i destroyer e allo stesso tempo fare ricognizione. Le navi da guerra (battleship), infine, devono lavorare a stretto contatto con le altre due categorie attaccando dalla distanza e assorbendo la maggior parte di danni possibili. A differenza della versione PC mancano all’appello le portaerei, omesse per i seri problemi di bilanciamento che potrebbero causare, anche se gli sviluppatori non hanno escluso una loro implementazione in futuro.

Nei fatti, la tattica, soprattutto ad alti livelli, diventa una componente fondamentale del gioco; ogni giocatore deve tirare fuori il massimo dalla nave che comanda e mettersi al servizio della squadra svolgendo nel miglior modo possibile il suo compito. Ritrovare questi principi base durante una delle prime partite è assai difficile, anche a causa della mancanza di veri e propri tutorial che costringono i videogiocatori più appassionati a informarsi altrove.

World of Warships: Legends recensione

L’inizio di una grande carriera

Pronti a distruggere le navi nemiche, saremo costretti a sparare i nostri primi colpi di cannone contro navi controllate dall’intelligenza artificiale, almeno fino al raggiungimento di un rango sufficientemente alto per affrontare battaglie contro giocatori umani, tramite un sistema di matchmaking che sceglierà opportunamente avversari di livello inferiore o superiore al nostro di al massimo una unità. L’esperienza di gioco si espande ulteriormente con le divisioni, che consentono a gruppi di amici di costituire un team e giocare nella stessa partita. Guadagnando esperienza e salendo di rango si avrà l’opportunità di aggiungere a ogni nave un comandante in grado di apportare, tramite abilità uniche, diversi modificatori o potenziamenti di statistiche. Ogni giocatore può lavorare sulla sua personalissima strategia, impiegando un comandante con le abilità desiderate e potenziando a dovere la nave, grazie alle diverse possibilità messe a disposizione.

World of Warships: Legends recensione

Come ogni free-to-play moderno, World of Warships: Legends cerca di fidelizzare l’utente e invogliarlo a ritornare a giocare, giorno dopo giorno, per sbloccare gli ormai classici obiettivi giornalieri e per completare missioni e condurre campagne che, al contrario di quanto si possa pensare, costituiscono soltanto una serie di obiettivi da raggiungere in partita per conquistare laute ricompense. In generale il gioco offre già molti contenuti ma ha mancanze abbastanza importanti, come l’assenza di un modo per imparare le strategie base per ogni classe disponibile e lo scarso assortimento di scenari per le battaglie, che da questo punto di vista sembrano tutte molto simili. La resa grafica di World of Warships: Legends su PlayStation 4 Pro è molto soddisfacente, l’interfaccia è stata infatti completamente rinnovata per garantire un’esperienza su console ancora più spettacolare. Il comparto sonoro risulta coinvolgente al punto giusto, miscelando i suoni tipici della battaglia a quelli della cabina di comando. Una nota di demerito va fatta per la mancata traduzione dei testi in italiano, che risulterebbe assai utile per comprendere i menù più intricati.

Trofeisticamente parlando: gioco gratuito, Platino un po’ meno

Con un totale di trentanove trofei, World of Warships: Legends vi costringerà a spolpare l’intero gioco da cima a fondo. I trofei bronzo sono basati principalmente sulla progressione e su diversi obiettivi da raggiungere in partita, non troppo complicati. I trofei argento e oro, invece, riguardano la progressione nel lungo periodo come l’acquisto di navi Tier VII o la crescita dei comandanti verso i ranghi più alti della carriera. Insomma, un Platino davvero impegnativo! Per saperne di più potete consultare l’elenco trofei sul forum di PlayStationBit.

VERDETTO

World of Warships: Legends è un free-to-play curato ma con ampi margini di miglioramento, motivo per cui non raggiunge l'otto pieno che avremmo voluto dargli inizialmente. E' forse uno dei pochi esponenti nel suo genere su PlayStation 4 ed è in grado di soddisfare le esigenze degli appassionati di battaglie navali, mettendo a disposizione un parco navi già sufficientemente ampio che verrà incrementato sempre di più con il passare del tempo. Ci è piaciuto meno per la poca varietà di scenari, l'assenza di tutorial sulle strategie di base e la mancata localizzazione in italiano. Buona invece la gestione delle microtransazioni, mai troppo determinanti.

Guida ai Voti

Salvatore Terlizzi
Scopre i videogiochi con Monkey Island e Indiana Jones, per poi rimanere legato a vita al genere delle avventure grafiche. Grazie a PlayStationBit scopre, quasi per caso, la serie Yakuza e finisce per innamorarsene. Ha ancora l'immenso piacere di farsi sorprendere da un settore in continua evoluzione. Ehi guarda laggiù! Sisi, c'è una scimmia a tre teste...

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