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Max Payne 3 – Recensione

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Publisher: Rockstar Games Developer: Rockstar Vancouver
Piattaforma: PS3 Genere: Third Person Shooter Cover-Based Giocatori: 1 (2-16 Online) PEGI: 18

Il neonato è morto tra le braccia della madre.
Art Keller deduce dalla posizione dei cadaveri – lei sopra, il bimbo sotto – che la donna ha cercato d fargli da scudo. Di certo sapeva, riflette Art, che la sua morbida carne non poteva fermare le pallottole – non quelle di un fucile automatico, non da quella distanza – ma doveva aver agito per istinto. Una madre cerca sempre di proteggere con il proprio corpo il figlio. Così si è voltata, girando su se stessa mentre il proiettile la colpiva, e poi è caduta sul piccolo.
Credeva davvero di poter salvare il bambino? Forse no, pensa Art. Forse non voleva che il piccolo vedesse la morte fiammeggiare dalla canna del fucile. Forse voleva che l’ultima sensazione provata dal bimbo in questo mondo fosse il contatto con il suo seno. Tra le braccia dell’amore.

Don Winslow, Il Potere Del Cane

Intercettazione telefonica registrata martedì, ore 12:18

Max Payne: Chi è?
Dario Caprai: Chiamami Gola Profonda.
MP: Chi cavolo è, scusa? Ma sei idiota?
DC: Gola Profonda. Ehi, Snake, non mi riconosci più?
MP: Cosa?! Se ti trovo sei morto, poco ma sicuro. Poco ma sicuro. Tu e i tuoi scherzi telefonici.
DC: Mi scusi, non sto parlando con il signor Snake? Solid Snake?
MP: No, bello, stai parlando con Payne. Max Payne.
DC: Ho sbagliato numero, cavolo! Mi scusi signor Payne, mi scusi davvero!
MP: Lascia perdere. L’importante è che tu non mi faccia più perdere tempo.
DC: Certo, certo. Sa, prima di lasciarci, glielo devo proprio dire però: per me lei è un specie di idolo. Ho giocato la sua ultima avventura, mi è piaciuta molto. Complimenti, davvero.
MP: Beh, grazie. A me non è piaciuta così tanto vista la situazione in cui mi trovavo, praticamente sempre e comunque con un piede nella fossa, ma mi piace sapere che qualcuno abbia apprezzato. Non è stata fatica sprecata.
DC: Può dirlo forte! Ho vissuto grandi momenti per merito suo. Sa, sia la vicenda a San Paolo, dove ha dovuto proteggere la famiglia Branco dall’attacco dei Commando Sombra, sia quella a New York, svelata attraverso i diversi flashback sparsi per un po’ tutta la campagna principale… tanta roba!
MP: Ne ho viste veramente di tutti i colori…
DC: Già, già. E c’è sempre il suo fedele Bullet Time, stavolta all’ennesima potenza, più spettacolare che mai.
MP: In effetti non mi ci è voluto molto per abituarmi. Le meccaniche di base sono quelle di un classico sparatutto cover-based con, appunto, il Bullet Time in aggiunta. Altro che i soliti Quick Time Event del cavolo.
DC: Però rispetto al passato questo Bullet Time si attiverà automaticamente in certi frangenti, se non sbaglio…
MP: Dici bene. In certe sequenze particolarmente scenografiche, come quella volta in cui mi sono trovato sul motoscafo, partirà il “moviolone”, tipo quello di Biscardi, solo senza il commento di gente uscita da Villa Arzilla. Questo però per incrementare lo spettacolo generale, casomai ce ne fosse bisogno.

Io mi chiamo Max. Tu?

DC: Se la sta tirando?
MP: Un po’.
DC: Va bene, continui. Se lo può permettere.
MP: Altre volte, come ti stavo dicendo, l’attivazione del Bullet Time avrà un valore più pratico. Ad esempio, capiterà che sarò lì lì per passare all’altro mondo.
DC: Spesso, direi. Non è un gioco per dilettanti. E questo mi piace. Va detto però che mi sono ritrovato morto “per sbaglio”, nel senso che l’interfaccia, con i dati relativi a vita e Bullet Time, non è così chiara da farti capire quando stai per schiattare.
MP: E’ proprio per questo che se muori ma hai a disposizione un “antidolorifico”, ti è concessa un’ultima possibilità. Se riesci a sparare un colpo al tuo (potenziale) assassino, ti salvi e ti rimetti in gioco. Semplice, no?
DC: Sì, in un certo senso. Queste attivazioni del Bullet Time, me lo lasci aggiungere, sono una vera figata! Si attiva la Bullet Cam, rallentabile a proprio piacimento, che ti permette di seguire il proiettile sparato, ovunque sia andato a finire. Headshot o Maronshot, poco cambia. Ho finito il gioco tutto d’un fiato, e mica dura poco, 14 capitoli per un totale di 10 ore circa. Come se non bastasse poi i colpi di scena non sono tantissimi, ma sono davvero pensati bene. Eviterò di entrare troppo nel dettaglio, casomai qualcuno ci stesse intercettando, però in linea di massima posso dire che le sue peripezie mi hanno intrigato parecchio, anche se non sono veramente geniali. Direi piuttosto… Avvincenti?
MP: Stai dicendo che sono un tipo palloso? No perché se è così io…
DC: No, Max… posso darti del tu?
MP: Tanto ormai…

Questione di stile

DC: Non sto dicendo questo, tutt’altro. Dico solo che i meriti della narrazione, più che al “cosa”, vanno al “come”. La regia, le inquadrature, i dialoghi. Cavolo, i dialoghi mai banali, ironici e malinconici al tempo stesso… il passaggio da una sequenza all’altra in stile “fumetto” sono ciò che contraddistingue veramente i video e il filo narrativo, che comunque presenta tematiche decisamente mature…
MP: Non sai quanto hai ragione. Passare dalle feste delle persone che devo proteggere, tanto ricche quanto vuote… Feste piene di droga e prostitute siliconate che di persone perbene hanno giusto la parvenza, tra l’altro… Passare da questa roba all’essere buttato in strada, in mezzo alle Favelas, è stato… assurdo. Non inutile però. Ci sono certe cose che ti fanno pensare, ma non le puoi capire fino al momento in cui non le vedi. Questa è una di quelle cose. Due mondi che si incontrano, uno sprecone e ipocrita, l’altro povero, ma dannatamente autentico.
DC: Non per niente il PEGI ha toccato il 18. C’è anche una certa critica sociale di fondo.
MP: Già. Sicuramente te lo ricordi, ma quando sono dovuto passare attraverso il bordello… Quella è stata la sintesi. Quei due opposti che si incontravano, il ricco che compra il povero. O meglio, le figlie dei poveri, anche se minorenni.
DC: Immagino… Ti sento un po’ giù di corda Max, tutto bene?
MP: Stavo pensando al fatto che 8 anni fa, 8 anni prima che iniziasse quest’altra storia, mia figlia e mia moglie Michelle c’erano ancora. Da quel momento in poi non ho più rialzato la testa, ho passato il tempo nell’unico modo che conoscevo: ubriacandomi. E’ venuto però il tempo di riprendermi la rivincita su tutto e tutti.

Intercettazione telefonica registrata mercoledì, ore 19:19 (PB sta per PlayStation Bit, MP per Max Payne)

DC: Ehi Max!
MP: Oh Cristo, ancora tu.
DC: Il piacere è tutto mio, Max. Che ne dici di finire la nostra chiaccherata?
MP: Che vuoi che ti dica…io non ho nient’altro da dire.
DC: Io sì, però.
MP: Spara.
DC: Più che a te, stavolta, i complimenti li volevo fare ai tuoi creatori, quelli di Rockstar. La cura certosina con cui hanno programmato te e il tuo mondo di gioco, è qualcosa di devastante. Impressionante. Non è tanto l’impatto generale che stupisce, piuttosto sono i dettagli. La San Paolo e la New York che ho visto erano anche più credibili di quelle vere. Erano vive. Parlo dei bambini che giocano a pallone, della scritta sul muro riferita all’idolo calcistico locale, parlo anche del personaggio secondario che, malgrado il ruolo minore, è caratterizzato ottimamente… Poi, oh, tutto, ma proprio tutto quello a cui ho sparato ha avuto una reazione audio-visiva differente. Bicchieri, palloni, vasi, gomme dei veicoli. Mostruoso, davvero.
MP: Aspetta aspetta aspetta. Mentre io ho rischiato il culo tu ti sei messo a giocare al tiro al bersaglio con dei fottuti bicchieri, per vedere che fine facevano?!

La sensazione di riparo proveniente da una copertura è semplicemente... divina!

DC: Più o meno. Ma Max, capisci, è per lavoro…
MP: Per lavoro?! Tu spari ai bicchieri per lavoro?
DC: Non è che sparo ai bicchieri per lavoro, semplicemente il mio lavoro comprende di fare anche questo.
MP: Ah beh, allora tutto ok, immagino. Cosa altro devi fare poi, drizzare banane?
DC: Non vorrei dire, ma colgo un leggerissimo sarcasmo…Passiamo invece ad un altro punto forte: la colonna sonora. La colonna sonora, Max. Di atmosfera. Efficace. Convincente. Mi vengono in mente una mezza miriade di aggettivi per descriverla, e nemmeno uno di questi è negativo. Si tratta senz’altro di una delle cose più riuscite dell’intero gioco.
MP: Su questo, niente da dire. La penso allo stesso modo. Consiglierei a tutti di giocarsi Max Payne 3 al buio, in totale tranquillità, e con un bel paio di cuffie isolanti sulle orecchie. Diventa tutto più bello.
DC: Sicuramente. Un bene, considerata anche la grande rigiocabilità. Ci sono un mucchio di livelli di difficoltà differenti da sbloccare mano a mano, e poi ci sono anche due modalità extra, la modalità Arcade e quella Ultimo Respiro.
MP: Invogliano parecchio a giocare, giocare e giocare ancora, senza dubbio. La cosa bella è che in base alla modalità devi dare un approccio differente ai livelli già affrontati. Se scegli la modalità Arcade devi puntare tutto sulla precisione per fare il maggior numero di colpi consecutivi e dunque inanellare bonus via via sempre più grandi, prendendoti tutto il tempo del caso. Se invece scegli la modalità Ultimo Respiro, devi combatterlo, il tempo. Guadagnare secondi preziosi per fare in modo che il cronometro non arrivi allo zero.
DC: E non scordiamoci il gioco online.
MP: Assolutamente.
DC: E’ vero che le modalità non sono tantissime. Ci sono i classici Deathmatch e Deathmatch a Squadre, ma l’enfasi è posta sulla modalità Payne Killer e quella Guerriglia. In Payne Killer il primo ad uccidere ed il primo ucciso prendono le sembianze di te e del tuo amico Passos, con il compito di uccidere tutti gli altri. In Guerriglia invece è riproposta la modalità deathmatch a squadre ma in relazione alla storia, con tanto di mini-trama, obiettivi dinamici ed intensi scontri a fuoco. Si vede che c’è del lavoro dietro, perché il multiplayer è davvero divertente. Non era facile implementare il Bullet Time anche online, ma Rockstar ce l’ha fatta, e anche ottimamente. Hanno pensata bene di coinvolgere solo chi rientra nel campo visivo del giocatore che lo usa, così il ritmo non ne risente e uno dei marchi di fabbrica non va a farsi benedire, ottimo davvero.
MP: Tutte cose sensate. Senti, io non so come ti chiami, ma non ho più tempo. Tutto sommato, non è stata una brutta chiaccherata. Ne è valsa la pena. Il problema è che un compagno di Cricca, le community virtuali messe su da Rockstar, mi sta chiamando, ha bisogno del mio aiuto. Non vorrei che le statistiche crollassero, sai… E poi completare qualche “sgobbata”, ossia gli obiettivi secondari con cui guadagnare qualche punto esperienza, beh, non mi dispiacerebbe.
DC: Ti capisco, Max, ti capisco. Ci becchiamo in qualche deathmatch classificato, allora. Grazie del tempo concesso. Ci sentiamo!

httpvh://www.youtube.com/watch?v=EOqdtiBlhB8

Commento finale

Io e Max da quel giorno non ci siamo più sentiti. Quello che importa è che Max Payne 3 è un grandissimo gioco. Narrazione ottima, colonna sonora eccellente, amore per il dettaglio, gameplay solido, trama azzeccata, atmosfera superba. Atmosfera che ho tentato di esprimere al meglio citando ad inizio articolo quel mostro letterario quale è Don Winslow.
Non c’è nulla di veramente sbagliato. Dal momento che però la recensione chiede una visione a trecentosessanta gradi, non possiamo non ignorare una manciata di bug che portano a qualche sporadico freeze e alla scomparsa della traccia audio, al doppiaggio solo in lingua inglese (anche se ovviamente non mancano i sottotitoli in italiano) e al fatto che altri titoli appartenenti al genere offrono un pochino più di intuitività, almeno a livello di gameplay. Questi (come il voto qui sotto) sono però discorsi per chi vende lavatrici, perché se fossimo al bar e stessimo chiaccherando davanti ad una birra, possibilmente rossa, vi consiglierei di andarvi a comprare il gioco, non subito. Prima, di subito.

8/10

4 Commenti

  1. Complimenti Dario x la particolare recensione 🙂 dalle tue parole avrei scommesso su un 9/10, ma questa e’ la cosa meno importante, e’ la recensione quella che conta!! preso al day one pur avendo la play rotta, aspetto solo di poter comprare quella nuova.

    • Grazie infinite per i complimenti godofpersia93, sono sempre e comunque ben accetti. 😀

      Ti sei già risposto da solo per quello che riguarda il voto, la penso esattamente come te: l’importante è la recensione. Sicuramente sarebbe potuto essere un 9/10, ma non mi sento di avere “sbagliato”, dal momento che il punto in meno è stato argomentato nel paragrafo relativo al commento finale. 😉

      Spero tu possa comprare il prima possibile la nuova console per potere toccare “con mano” questo grande titolo: poi dimmi se sei d’accordo con quanto ho scritto!

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