Primo PianoSoul Calibur V - Recensione

Soul Calibur V – Recensione

Publisher: Namco Bandai Developer: Project Soul
Piattaforma: PS3 Genere: Picchiaduro Giocatori: 1-2 (Online: 2) PEGI: 16

Namco Bandai torna alla carica lanciando il nuovo capitolo di una delle saghe storiche del mondo dei picchiaduro: stiamo parlando dell’attesissimo Soul Calibur V, atteso in tutti negozi italiani da giorno 3 Febbraio. Lo abbiamo giocato in anticipo per un paio di settimane, in modo da poterne parlare in modo approfondito. Curiosi di sapere se vale la pena acquistarlo?

Anime dannate

Con l’obiettivo di rinfrescare un po’ la saga – ormai ferma da diversi anni attorno agli stessi eventi – Namco Bandai ha deciso di ambientare Soul Calibur V esattamente 17 anni dopo gli eventi narrati nel quarto episodio, uscito nell’estate del 2008. La trama è tutta incentrata su Patroklos, nuovo personaggio della serie nonchè figlio di Sophitia, personaggio storico del picchiaduro Namco. Il giovanissimo guerriero è alla ricerca di sua sorella, Pyrrha, in un mondo sconvolto dall’avvento degli Infestati, uomini che hanno perso la ragione e portano chaos e distruzione.

La modalità Storia mette il giocatore nei panni di Patroklos stesso, in questo suo lungo viaggio ambientato nel 17esimo secolo che lo porterà ad affrontare uno dopo l’altro tutti i combattenti della saga: la longevità di questa modalità di gioco si assesta intorno alle 4 ore, e gli eventi verranno narrati tramite delle bellissime illustrazioni a fare da cutscene tra un combattimento e l’altro. Se da un lato la qualità delle immagini è innegabile, dall’altro la narrazione risulta piuttosto banale ed in certi casi davvero scontata. Certo, stiamo pur sempre parlando di un picchiaduro, ma se vogliamo fare uno stretto paragone, siamo davvero indietro rispetto alla complessità delle Cronistorie di Soul Calibur III. Le 20 missioni possono essere completate anche in un’unica sessione di gioco, ma per fortuna a colmare questo gap ci pensano le altre modalità i gioco.

Patroklos è il nuovo eroe introdotto dal team Project Soul

Soul Calibur V offre un vasto roster di combattenti, composto da 28 personaggi diversi, tra cui Ezio Auditore a fare da guest star. In questo quinto capitolo ci abbandonano diversi lottatori importanti della serie, come Talim, Zasalamel e Taki, ed entrano in scena volti nuovi come Z.W.E.I., Natsu e Viola. Questa decisione potrebbe far storcere il naso ai fan della serie, ma grazie al mantenimento dei relativi stili di combattimento, il gioco fa sentire sempre a proprio agio chi utilizzava un combattente ormai non più presente nel roster.

Grazie all’impressionante Editor, ogni giocatore è libero di sprigionare la propria fantasia per creare il proprio guerriero preferito: incredibile ma vero, il Team Soul è riuscito ad approfondire notevolmente quanto offerto da Soul Calibur IV, permettendo addirittura di applicare diversi pattern grafici ai vari capi di abigliamento. In questo modo diventa quasi del tutto impossibile vedere due combattenti dello stesso tipo, e si apre la strada ad una libertà creativa senza precedenti.

 

Le modalità di gioco

Si comincia dalla classica modalità Arcade che permette di affrontare sei avversari consecutivamente, selezionando diversi tipi di serie preimpostate, iniziando dal percorso standard, passando per quello europeo o quello asiatico: in sostanza, i diversi percorsi ci fanno scontrare con differenti avversari. Tre sono i livelli di difficoltà, che in modo equilibrato riescono ad offrire una diversa tipologia di sfida a seconda della bravura di chi ha il pad in mano. Segue la modalità Quick Battle, che consente di avviare rapidissimamente scontri con diversi avversari: in questa modalità si possono ottenere varie targhette utilizzabili online per distinguersi dagli altri giocatori. In generale, però, la modalità di gioco non offre nulla di particolarmente interessante.

Requiescat in Pace!

Presente ovviamente anche la modalità VS in cui si possono scontrare due giocatori: per chi sperava in una modalità Team Tag, quindi, nulla da fare. L’Allenamento, infine, conclude la serie di modalità offline che Soul Calibur V mette a disposizione dei giocatori: seppur discretamente approfondito, ho trovato le varie impostazioni della modalità Tutorial parecchio confusionarie, davvero un peccato vista la profondità del sistema di combattimento offerto dal titolo.

Per quanto concerne l’online, Soul Calibur V fa netti passi avanti rispetto al suo predecessore: prima di tutto al giocatore viene data la libertà di filtrare le partite per continente, livello e qualità connessione, il che promette di ridurre notevolmente possibili problemi di lag. Le partite sono inoltre organizzate in stanze: una volta entrati in una di queste, i giocatori vengono disposti in ordine cronologico in una sorta di lista d’attesa. Per evitare momenti morti, tutti i combattenti della lista hanno la possibilità di assistere al match in corso, con la libertà di chattare per via testuale.

Altra nuova caratteristica – piuttosto inedita in generale per i picchiaduro – è costituita dal Colosseo, una sorta di lobby enorme in cui i giocatori possono organizzare rapidamente match immediati o tornei. Sebbene all’inizio possa sembrare piuttosto complessa, questa modalità è forse l’ideale per chi non ha voglia di girare tra decine di menu scegliendo ogni singola impostazione di gioco. Ampio spazio viene dato anche ai Replay, che possono essere salvati e caricati online. Tutta la struttura online, inoltre, è fondata sul Soul Link, una sorta di Battle Log che permette di tenere traccia dei propri progressi e di quelli di tre (non chiedeteci il perchè di questo limite) altri giocatori.

La pubblicità si riferisce chiaramente ad un picchiaduro, no?

Maestri di Spada

Finora ho parlato un po’ della struttura del gioco, ma è tempo di andare al sodo e parlare del vero e proprio cuore del titolo: il combattimento. Se vi state domandando se questo quinto capitolo sia riuscito a migliorare quanto fatto dal suo predecessore, la risposta è “sì”: il team Project Soul ha velocizzato notevolmente il gameplay, permettendo al giocatore di performare movimenti più rapidi, e modificando alcuni elementi della vecchia formula di gioco. Fanno il loro trionfale ritorno le Critical Edge, che vanno a rimpiazzare le Critical Finish del quarto capitolo della saga. Queste sono abbastanza facili da eseguire, e possono sempre costituire un’asso nella manica per il giocatore che sta perdendo il match: per attivarle, però, bisogna prima caricare una barra di energia attaccando e difendendo con successo. Tale energia può anche essere sfruttata per eseguire le Brave Edge, mosse ‘normali’ ma potenziate che offrono diversi vantaggi a chi le esegue.

Alcune arene vi lasceranno a bocca aperta

Si passa poi al Guard Impact, che mette a rischio la propria posizione di difesa ma che se performato con giusto tempismo consente di deflettere un attacco dell’avversario mettendolo in una posizione di svantaggio. Aggiunto anche il Quick Step, che permette di spostarsi con più rapidità in profondità, altro elemento che contribuisce ad aumentare il ritmo di gioco. Il team Project Soul è anche andato a scomodare Street Fighter III, prendendo in prestito le parry ed inserendole nel sistema di combattimento del gioco: questa tecnica è estremamente difficile da eseguire (bisogna sostanzialmente difendersi nell’esatto istante in cui viene ricevuto l’attacco avversario), ma garantisce una netta differenziazione tra i giocatori esperti e quelli meno ferrati. Il feeling globale è comunque ottimo, e Soul Calibur V rimane accessibile a qualsiasi tipologia di giocatore, dal pro-gamer al button masher.

Commento finale
Soul Calibur V migliora in tutto e per tutto quanto fatto dal suo predecessore, offrendo un picchiaduro accessibile a tutti ma allo stesso tempo tecnico. A penalizzarlo è un’offerta offline davvero trascurata, unico vero passo falso di questo nuovo capitolo. Un titolo imperdibile per gli amanti dei picchiaduro e per chi da sempre sogna di creare il proprio combattente con libertà creativa assoluta.

8/10

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Alex Camilleri
Fondatore e admin. Nel lontano 2008 apre UPSBlogIt, un blog personale dedicato al mondo PlayStation. Il progetto cresce rapidamente ed evolve dopo tanti anni in PlayStationBit. Adesso sviluppa videogiochi.