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Detroit: Become Human avrà una grafica da film

Che i ragazzi di Quantic Dream siano maestri nello spingere al massimo le possibilità di una console lo si era già capito dai mostruosi Heavy Rain e Beyond: Two Souls, che portavano al limite le potenzialità di PlayStation 3 con una grafica incredibile e degli effetti luminosi di altissima qualità. L’introduzione di PlayStation 4 ha però fornito un nuovo hardware al team, che si è messo subito al lavoro per rendere il nuovo progetto, ossia Detroit: Become Human, quanto più simile ad una pellicola cinematografica, come sottolinea David Cage nel corso di un’intervista:

“Volevamo spingere oltre i limiti con Detroit, avere un engine che ci offre più feature legate in particolare alla cinematografia. Volevamo lavorare con luci realistiche, sopratutto. Abbiamo quindi sviluppato un engine praticamente da zero.
Abbiamo inoltre lavorato su shader per la pelle, per i capelli, per gli occhi”
ha continuato Cage. “Abbiamo lavorato sulla traslucidità, che ti consente, quando c’è una forte luce dietro il tuo orecchio, di vederlo diventare rosso.”

L’ovvia obieizone è stata che non tutti gli utenti saranno in grado o avranno interesse ad apprezzare una così grande mole di lavoro, ma Cage è sereno e rimbalza le critiche rivelando: “giochiamo con tutta questa tecnologia, i giocatori non devono curarsene, è interessante giusto per gli sviluppatori e i geek. Speriamo che i giocatori, anche se a loro non interessa la tecnologia dietro tutto questo, possano apprezzare il risultato sullo schermo.”

Insomma, Quantic Dream è cosciente del fatto che tutte le loro fatiche passeranno sottotraccia, lasciando però sullo schermo di milioni di giocatori degli effetti grafici che mostreranno tutto ciò di cui PlayStation 4 è capace. Non resta quindi che attende l’uscita del titolo, che non ha purtroppo ancora una data ufficiale, invitandovi comunque a rimanere con noi per tutti gli aggiornamenti del caso.

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Stefano Bongiorno
Nato e cresciuto in cattività, il giovane Stefano è stato svezzato a latte in polvere e Nintendo, cosa che lo ha portato con gli anni a dover frequentare svariati osteopati a causa delle deformazioni alle mani causati dall'uso di pad rettangolari. Oggi ha una certa età e scrive per il Bit, non perché abbia una scelta, ma perché altrimenti il boss Dario lo fustiga con le copie invendute di Digimon All-Star Rumble. Nel tempo libero si dedica occasionalmente al suo lavoro di commesso di telefonia e soprattutto alla caccia al Platino, con scarsi risultati.