Hideo Kojima ha rilasciato recentemente un’intervista pubblicata da IGN, in cui ha spiegato di essere una persona dallo spavento facile, cosa che tecnicamente dovrebbe favorirlo nell’elaborazione di contenuti che generino paura nel videogiocatore. “Poiché mi spavento facilmente, è facile anche fare qualcosa che sia spaventoso, perché capiamo bene cosa faccia paura”. In tutto ciò ci sono però degli aspetti negativi, “mentre ci troviamo nel processo creativo dobbiamo continuamente immaginare situazioni terrificanti, cosa che mi ha portato a fare sempre incubi. È questa la ragione per cui non voglio fare un gioco horror”.
In questa intervista, Hideo ha riferito quali sono, secondo lui, le principali caratteristiche di un buon horror: “Penso che il modo migliore per spaventare qualcuno sia mostrare qualcosa che si trovi leggermente fuori dall’ordinario. Qualcosa di strano ma che a una prima occhiata non è del tutto chiaro cosa sia. Quando si fa qualcosa del genere la mente si confonde e la persona che lo vede entra in tensione. Inoltre, un altro elemento è lo sconosciuto. Quando non ci sono informazioni chiare su qualcosa, risulta più spaventoso”.
Un ottimo esempio, secondo Kojima, è stato il primo Alien. Ormai tutti conoscono l’aspetto dello xenomorfo, e difficilmente si spaventa, anzi, magari durante gli ultimi film, lo attende quasi con impazienza. Per chi non abbia avuto modo di vedere la prima pellicola, possiamo dire che, a differenza degli horror di ultima generazione, la creatura non si vedeva per gran parte del film ed erano tangibili solo i segni del suo passaggio.
Il desiderio di un horror targato Kojima Productions sembrerebbe destinato a rimanere tale. Voi che ne pensate?
Ecco il link dell’intervista originale.
