Devious Dungeon – Recensione

Sviluppatore: Woblyware, Ravenous Games Publisher: Ratalaika Games Piattaforma: PS4 (disponibile anche per PS Vita, Mobile) Genere: Metroidvania Giocatori: 1 PEGI: 7 Prezzo: 7,99 € Italiano:

Uccidere mostri, esplorare ogni angolo del castello e diventare più potenti… i presupposti per essere un metroidvania ci sono tutti. Sulla falsariga di Castlevania e con un pizzico di Rogue Legacy nasce Devious Dungeon, un hack ‘n’ slash di stampo medievale in cui impersoneremo il tipico guerriero senza macchia armato di spada, armatura e coraggio. Proprio quanto basta per scendere nelle cripte di un misterioso castello ed eliminare un possente drago. Il titolo impara dai suoi concorrenti e si rende altrettanto accessibile, in quanto è acquistabile in cross-buy con PlayStation 4 e PlayStation Vita in digitale e persino in formato fisico in edizione limitata su Play-Asia. Bando alle ciance, vediamo se vale o meno la pena esplorare le segrete della roccaforte.

Devious Dungeon

E tutti vissero felici e contenti

In ambito narrativo, Devious Dungeon mette subito in chiaro di non avere alcuna pretesa, vestendosi di un solo concetto che girerà intorno all’intera esperienza di gioco. Incaricati dal nostro sovrano, impersoneremo un campione anonimo alle prese con i mostri che misteriosamente abitano i sotterranei del castello di Hilltop e ci addentreremo sempre più in fondo per liberarli da un malvagio drago rosso. Niente più, niente meno. Devious Dungeon è un metroidvania che si ispira fortemente a Rogue Legacy, presentando sì un numero ben definito di dungeon da affrontare (sessantacinque, per la precisione), ma questi generati casualmente sia nella struttura delle piattaforme e dei segreti che nel level design.

Rispetto a tutti gli altri titoli del suo genere, però, vi sono molte meno possibilità da esplorare, a cominciare dal povero gameplay. Le uniche azioni consentite sono il salto (non doppio) e l’attacco ripetuto; basterà infatti usare il tasto X per saltare da una piattaforma all’altra e per evitare agilmente gli attacchi nemici e tenere premuto Quadrato per spammare la solita combo a tre colpi per distruggere ogni cosa sia a portata di spada. Purtroppo sì, l’hack ‘n’ slash di Ravenous Games è solo un porting della versione iOS. Non aggiunge meccaniche né rivisita concetti del gameplay, rendendo di fatto scomoda e palese già a prima vista la sua natura mobile. Mette inoltre a disagio guardare l’esile ultima schermata, forse peggio dei finali nei giochi da cabinato, che vale la pena vedere solo per sbloccare un rapido Platino, ma entreremo nel dettaglio nel paragrafo finale.

Devious Dungeon

La notte è oscura e piena di errori

Come se la cava Devious Dungeon, però, parlando di esplorazione? Così e così. Il concept di gioco si basa sul trovare una chiave dorata all’interno di ogni dungeon per aprire il portale del prossimo stage, facendo muovere il giocatore attraverso le tante, ma quasi innocue, trappole e la moltitudine di mostri da sconfiggere. Il suo essere procedurale aiuta non poco, in quanto la posizione delle chiavi sarà sempre casuale, eppure non si può dire lo stesso della struttura dei livelli, che paradossalmente dopo poche ore di gioco cominceranno a somigliarsi l’un l’altro. Abbiamo sviscerato sia la versione PlayStation 4 che PlayStation Vita, e spesso ci siamo ritrovati a rivivere lo stesso livello più e più volte, biglietto da visita di una struttura limitata e mal studiata.

A migliorare il feeling generale ci sono le monete da raccogliere uccidendo mostri o distruggendo oggetti (meccanica che verrà presto a noia, considerando il dover obbligatoriamente colpire tre volte ogni tipo di oggetto a differenza di tutti i metroidvania… un inutile spreco di tempo) e la conseguente possibilità di acquistare armi, armature, pozioni dagli effetti permanenti, anelli e collane da far indossare al proprio campione per migliorarne le statistiche. Devious Dungeon presenta un sistema di acquisti singolare, che costringe il giocatore ad acquistare un oggetto per volta senza poter passare, ad esempio, dalla prima all’ultima arma equipaggiabile. L’oggetto più potente si sbloccherà solo dopo aver acquistato quello più debole, forzando la spesa. Accorrono in aiuto i level-up, strutturati in modo da far scegliere al giocatore quale delle tre statistiche aumentare tra forza, salute e destrezza (ovvero le chance di colpo critico), processo velocizzabile affrontando i nemici più tosti o raccogliendo i Libri della sapienza nascosti.

Devious Dungeon tuttavia ha qualcosa che non va nei combattimenti, il punto più importante per un gioco di questo genere. La salute del protagonista, pur essendo indicata in punti piuttosto che con una barra, rende poco chiaro il danno subito da un colpo nemico che, a differenza dei nostri, non sarà indicato da nessun HUD. Neppure a livelli critici vi è un qualche suono o grafica a schermo che faccia intuire la possibile dipartita, bisognerà scomodamente tenere d’occhio il numero fissato nell’angolo sinistro. Morte, tra l’altro, frequente e molte volte ingiusta a causa di una terribile calibrazione delle hitbox dei nemici, che riusciranno a colpirci a centimetri di distanza spesso e volentieri. L’unica vera sfida del gioco sarà tenersi alla giusta distanza da questi e impararne i semplici pattern, boss inclusi.

Devious Dungeon

Fuoco e sangue

Semplice ed efficace il comparto visivo e buoni (e comici) gli effetti splatter, anche se la pixel art risulta un tantino grottesca nel level design, questo limitato a due tipi per tutto il gioco (che si divide in cinque aree). Ma apprezziamo i dettagli di armi e armature indossate in tempo reale dal personaggio, seppur alcune di queste ultime siano oggettivamente brutte da vedere, specialmente l’ultima. Divertenti i riferimenti ad altre opere, tra le quali capeggia The Elder Scrolls V: Skyrim; tra citazioni ad avventurieri e frecce nel ginocchio e un nome particolare di un trofeo, i pochi testi in Devious Dungeon sono pieni di citazioni.

Devious Dungeon

Sufficiente per quanto a tratti scontato è l’enemy design. Grazie a scheletri, goblin, stregoni, boia e varie reskin degli stessi, i modelli nemici non mancano di varietà, anche se appaiono paradossalmente insipidi i design dei boss, primo tra tutti il drago. Da segnalare un frame rate stabile su PlayStation 4 e un po’ ballerino con tanti nemici sullo schermo su PlayStation Vita, ma tutto sommato Devious Dungeon resta perfettamente giocabile. Per quanto riguarda l’ambito audio c’è poco da dire. I suoni sono nella norma e le uniche tre musiche risultano ridondanti e anonime, oltre che riprodotte in loop per tutto il gioco (salviamo solo il tema della title screen, quantomeno orecchiabile).

Trofeisticamente parlando: la solita storia

I più navigati tra i cacciatori di trofei conosceranno già il target di Ratalaika, e Devious Dungeon non fa eccezione. La lista trofei conta ventiquattro coppe, Platino incluso, una più semplice dell’altra da ottenere. Basterà finire il gioco (impresa possibile in 3-4 ore), uccidere cinquecento nemici, distruggere altrettanti oggetti e dedicarsi alla caccia alle chiavi, raccogliendone cento, rendendo di fatto essenziale ripetere alcuni livelli. Non sarà necessario acquistare tutti gli oggetti, solo uno per categoria, e bisognerà farsi benedire dal prete almeno una volta. Vi lasciamo alla nostra dettagliata guida ai trofei, mettendovi anche una pulce nell’orecchio. Non c’è il cross-save, ma se avete entrambi i sistemi potrete portarvi a casa due Platini al prezzo di uno in poche ore.

VERDETTO

Devious Dungeon è un tentativo dignitoso di Ratalaika di portare al pubblico Platini semplici. La natura mobile del titolo si fa sentire, eppure risulta semplice e godibile, anche se a tratti ripetitivo. Non aggiunge né migliora alcuna delle meccaniche del genere, ma si lascia giocare con piacere. Sebbene il prezzo sia già di per sé ridotto, vi consigliamo di acquistarlo solo se in sconto. Attualmente, con quella spesa, si trovano alternative decisamente migliori.

Guida ai Voti

Andrea Letizia
Cresciuto a pane, Kamehameha e Crash Bandicoot, inglesizzato grazie a Kingdom Hearts. Grande amante degli action RPG e dei platform, dei cani e del wrestling.