Muv-Luv Alternative – Recensione

Sviluppatore: Ixtl Inc. Publisher: PQube Piattaforma: PS Vita Genere: Visual Novel Giocatori: 1 PEGI: 16 Prezzo: 39,99 € Italiano:

Muv-Luv fu un titolo che ci colpì enormemente per qualità narrativa e complessità della trama, terminato il quale abbiamo deciso di fiondarci sul capitolo conclusivo, oggetto della presente recensione. Premettiamo che, per analizzare Alternative, saremo costretti a fare pesanti spoiler di Extra e Unlimited. Se avete intenzione di giocare l’intera saga (che vi consigliamo caldamente), siete invitati a fermarvi qui.

Dove eravamo rimasti…

Facciamo un piccolo resoconto del background di Alternative. Takeru, il nostro protagonista, si risveglia inspiegabilmente in un mondo parallelo dove degli alieni hanno invaso la Terra e stanno portando l’essere umano sull’orlo dell’estinzione. In questo mondo ritrova tutte le sue vecchie conoscenze (eccezion fatta per l’amica d’infanzia Sumika) e, nonostante gli sforzi suoi e della squadra 207B, non riesce ad aiutare Yuuko Kouzuki a trovare l’ultima equazione per risolvere la sua teoria quantica. Questo porta il progetto Alternative IV al fallimento precoce e un gruppo di qualche migliaio di umani a fuggire verso una galassia lontana alla disperata ricerca di una nuova vita, mentre gli altri (Takeru compreso) rimangono sulla Terra a combattere sterilmente contro i BETA.

La fine di Unlimited ci lasciò tante domande in sospeso: che legame c’è fra i due mondi e perché, in prima battuta, ci siamo trasferiti in questo? Cosa sono Alternative IV e Alternative V? Chi è Kasumi e perché parla come Sumika? Cos’è l’Hangar 90? Perché il cervello che sorveglia Kasumi è così importante? A cosa si riferiva Yuuko nel giorno di Natale quando si è ubriacata? A queste domande si accompagnavano dei dubbi narrativi, quali ad esempio l’eccessiva leggerezza dei dialoghi fra le ragazze in un contesto di guerra molto crudo oppure il cambio di carattere dell’istruttrice Junguuji totalmente decontestualizzato. Bene signori, Alternative riesce nell’ardua impresa di dare una spiegazione a ogni apparente buco narrativo e a rispondere a tutte le domande indiscriminatamente, creando, in circa centotrenta ore di gioco complessive fra i tre capitoli, una delle trame più articolate e dense mai viste in ambito videoludico.

Adriano Pappalardo cantava: ricominciamo

L’inizio di Alternative corrisponde al più classico dei déjà-vu: Takeru è morto e si rende conto di essere tornato indietro nel tempo, precisamente al fatidico 22 ottobre. Lui si ricorda esattamente cosa è successo nella precedente linea temporale e mantiene tutte le capacità psicofisiche acquisite nei precedenti tre anni, mentre tutti gli altri no. Dovrà quindi convincere nuovamente Yuuko della sua appartenenza a un altro mondo, fare conoscenza con le ragazze dello squadrone 207B, cercare di instaurare un rapporto con Kasumi e via dicendo.

Takeru cercherà di convincere Yuuko di aver anche viaggiato nel tempo e di voler evitare il fallimento di Alternative IV, nonostante questa agli inizi si mostri decisamente diffidente. Lo scopo di Takeru sarà quindi velocizzare la promozione della 207B, implementare migliorie ai TFS, aiutare Yuuko a risolvere l’equazione quantica dietro la quale si nasconde il successo di Alternative IV e trovare un modo per fuggire da questo loop spaziotemporale e tornare a casa per riabbracciare Sumika. Nel fare ciò, Takeru cambierà drasticamente il corso degli eventi che lo porteranno a fare la conoscenza di nuovi personaggi, tra cui qualche volto noto da Extra quali Sagiri, Kashiwagi e Akane.

Sequel puro

Alternative si mostra come un sequel della coppia Extra-Unlimited in tutto e per tutto, con qualche miglioria. La colonna sonora ripropone le stesse tracce dei precedenti capitoli, ampliando leggermente l’offerta con qualche accento di cupezza. Il doppiaggio mantiene livelli stratosferici e difficilmente sentiremo delle voci duplicate, nonostante alcune doppiatrici interpretino più personaggi (ad esempio Kasumi e Suzumiya sono doppiate dalla stessa persona). Stessa cosa possiamo dire dello stile di disegno, pressoché identico seppur arricchito con una massiccia dose di animazioni e qualche sequenza animata ottimamente amministrata.

Finalmente, inoltre, avremo a che fare con i BETA (più di una volta) in tutte le loro forme; le sequenze di combattimento, a partire dal capitolo 5, prenderanno il dominio della scena, non solamente all’interno dei simulatori. Anche qui è possibile unicamente selezionare la lingua inglese per i sottotitoli. Si tratta di un inglese molto più tecnico e forbito rispetto ai due predecessori. Le principali differenze stanno nella longevità e nella distribuzione delle run. La run di Alternative vi intratterrà per circa sessanta ore, ma sarà sostanzialmente unica. Le poche scelte che vi verranno presentate cambieranno solamente un paio di dialoghi e una sequenza finale marginale. Un nostro consiglio è quello di dare la priorità a Meiya in tutte le vostre scelte, perché vi permetterà di accedere a un finale molto più ampio ed esplicativo rispetto agli altri quattro, del tutto facoltativi (se invece vi siete innamorati di Ayamine, come me, scegliete comunque Meiya, ma avete la mia stima! NdG).

Purtroppo non diamo il 10/10

Muv-Luv Alternative è uno di quei rarissimi titoli che fa tentennare la nostra politica dell’anti-10. Spesso utilizziamo la parola “capolavoro” in maniera del tutto inopportuna, ma qui siamo dinanzi a un’opera narrativa probabilmente senza eguali. Eravamo rimasti basiti dal plot twist provocato dal passaggio fra Extra e Unlimited senza una spiegazione, ma Alternative è riuscito a chiudere il cerchio in maniera sublime. E’ difficile esaltare un gioco incentrato su trama e narrazione in una recensione dove non possiamo fare spoiler, quindi vi spiegheremo il concetto in maniera generica.

La trama è come se fosse la sceneggiatura di un film, e quella di Muv-Luv è originale, complessa ma non contorta e colma di messaggi sociali, etici e culturali. Vi basti pensare a come gli sviluppatori abbiano deciso di attaccare la cultura americana, considerata arretrata, materialista e priva di valori, facendo ricoprire agli americani stessi il ruolo dei compagni e non dei rivali. E’ facile far passare per cattivo un popolo se lo si riveste di malvagità, ma è molto difficile trasmettere dei messaggi di critica quando loro sono buoni e competenti, anche più dei giapponesi.

La narrazione corrisponde al copione e alla recitazione, dunque al canale di trasmissione della trama. Questo comprende tante cose: ritmo, dialoghi, doppiaggio, colonna sonora, espressività, credibilità delle reazioni e così via. E’ qui che Muv-Luv Alternative sfiora la perfezione, creando un’opera praticamente impeccabile. Il ritmo è gestito in modo esemplare riuscendo a trasmetterci le stesse sensazioni che prova Takeru; i dialoghi sono scritti divinamente e consentono di creare conversazioni credibili emotivamente e concettualmente, non sovraccaricando la storia di troppe informazioni e colpi di scena ma distribuendole in maniera uniforme per far sì che possiamo assimilarle. Se un vostro compagno di squadra muore, Takeru rimarrà scioccato per una settimana e sarà costretto ad assumere droghe, calmanti e sonniferi, come è giusto e umano che sia nonostante si viva in una realtà dilaniata dalla guerra. Per quanto alcune tracce vengano utilizzate in più scene, sono sempre adeguate al contesto e creano la giusta atmosfera; gli sviluppatori hanno colto perfettamente i momenti in cui era necessario il silenzio, regalandocelo. Questo titolo inoltre pone la lente di ingrandimento sui personaggi secondari (come Yuuko, Marimo, Tsukuyomi e Kasumi), sulla loro psicologia e sull’impatto che hanno in Takeru, aggiungendo molteplici fattori a un’equazione il cui risultato, lo ribadiamo, sarebbe dovuto essere il massimo.

Alternative è la quintessenza delle visual novel e tratta tematiche mature intrecciandole in una tela narrativa di una coerenza spiazzante, consentendo anche agli altri due capitoli della trilogia di liberarsi di sporadici buchi narrativi ottimamente ricoperti con questo atto conclusivo. A proposito di atto conclusivo, il finale di Muv-Luv Alternative è sconcertante e riesce a sovvertire ogni previsione che una persona sana di mente possa fare, raccogliendo i dati che il gioco gli fornisce, lasciandogli tuttavia quel retrogusto di “ci potevo arrivare”. Possiamo dire di aver completato la trilogia ufficiale, ma ci teniamo a dirvi che è stato realizzato un fan disc intitolato Muv-Luv Altered Fable che si riaggancia al finale di Muv-Luv Alternative tornando allo stile di Extra, purtroppo non disponibile per le console di nostra competenza.

Concludiamo la recensione riportandovi il motto delle Isumi Valkyries, molto ricorrente durante la seconda metà del gioco: “Carry out your mission at all costs! Fight to your very last breath! Make your death count!”.

Trofeisticamente parlando: Platino-O 

Muv-Luv Alternative vi offre una esigua lista trofei ma di grande valore, arricchita dalla agognata coppa blu. Per metterci le mani sopra sarà sufficiente completare la storia e successivamente completare le quattro run alternative. Per arrivare in fondo alla prima run sono necessarie circa sessanta ore, completare le altre quattro aggiungerà una manciata di ore in più (chiaramente saltando i dialoghi si può ottenere tutto in 4-5 ore, ma sareste degli esseri nefasti). Nel caso abbiate bisogno di consigli su come gestire i salvataggi, consultate la nostra completissima guida ai trofei.

VERDETTO

Muv-Luv Alternative è l'atto conclusivo del miglior esponente del genere visual novel che possiate trovare su PlayStation Vita. La cura dei disegni e delle animazioni, una colonna sonora sempre adeguata e gestita nel migliore dei modi, un doppiaggio magistrale e dei dialoghi scritti alla perfezione sono solamente la cornice di un'opera d'arte che vanta una trama densa di colpi di scena e di messaggi forti. Un prodotto da far vedere nelle scuole per insegnare agli aspiranti scrittori di romanzi, sceneggiature cinematografiche e narrazioni di videogiochi come si gestiscono i ritmi, le emozioni e come si crea una storia priva di incoerenze, coinvolgente e che, alla sua conclusione, lascia qualcosa nell'animo del fruitore per sempre. In poche parole, un'opera d'arte.

Guida ai Voti

Giovanni Paolini
Catalizzatore di flame sul web e drogato seriale di fantacalcio, Giovanni vede il videogioco come un'espressione artistica piuttosto che come un mero intrattenimento privo di contenuti significativi. Per questo motivo, ripudia il 90% dei AAA e si tuffa sfacciatamente nel mercato indipendente, rimanendone il più delle volte scottato seppur senza rimorsi. Amante della musica di qualità, delle narrazioni articolate e di design ispirati, si è tuttavia mostrato fin dall'adolescenza ossessivamente attratto dai personaggi femminili antropomorfi, mistici o animati, universalmente conosciuti come waifu. Rappresenta orgogliosamente la vena toscana del Bit.