Primo PianoNihilumbra – Recensione

Nihilumbra – Recensione

Publisher: BeautiFun Games Developer: BeautiFun Games
Piattaforma: PS Vita Genere: Platform Giocatori: 1 PEGI: 12 Prezzo: 8,99 €

“Dove c’è molta luce, l’ombra è più nera.”
Johann Wolfgang Goethe

Nel panorama videoludico attuale gli Indie game stanno prendendo sempre più piede, vuoi grazie alla diffusione del crowdfunding, vuoi per una maturazione generale dei videogiocatori che hanno iniziato a dare agli sviluppatori indipendenti una possibilità in più, salvo scoprire capolavori come Fez e The Binding of Isaac. Nell’ombra, ed è proprio il concetto giusto, di questi predecessori illustri, sbarca su PlayStation Vita anche Nihilumbra, pronto a trascinarci in un mondo sognante e pittoresco.

Nihilumbra PS Vita

Io sono il Vuoto

In principio appunto è il Vuoto, un tutt’uno di oscurità monocromatica, ma da questa totalità fugge il nostro protagonista, Born, una piccola sfera nera con il sogno di essere libera e di poter vagare per il mondo, esplorandolo in lungo e in largo, ma qualcuno non è d’accordo. Il Vuoto è egoista, tirannico, e vuole re includere il nuovo nascituro nella sua interezza, dando il via ad un inseguimento per mari e monti per far si che ciò che una volta era unito torni ad esserlo.
Durante il suo pellegrinaggio, il protagonista verrà accompagnato da una voce narrante che esporrà dei concetti e fornirà ai giocatori delle riflessioni sul mondo e sulla natura, mentre si destreggeranno in un platform più di pensiero che muscolare. Scopo del gioco sarà infatti di risolvere dei rompicapi ambientali per riuscire a sfuggire al nostro mortale nemico e salvare il mondo, il tutto grazie anche ai colori.
Parte fondamentale di Nihilumbra sono infatti dei fiori che ci daranno accesso a una tavolozza cromatica in cui ogni tonalità avrà un effetto diverso, e ci permetterà di superare le insidie ed i mostri che il Vuoto frapporrà tra noi e la libertà, stimolando la mente del giocatore con sfide cervellotiche ma non esageratamente, il che darà la possibilità a tutti di godere dell’esperienza di gioco.
Il titolo si sviluppa infatti come un platform bidimensionale nel cui muoveremo il protagonista, che non sarà in grado di fare nessun’altra azione se non saltare ed utilizzare la sua abilità di colorazione, cosa che porta alla mente molti altri giochi visti su sistemi portatili, come ad esempio il recente The Swapper, che, seppur con concetti diversi, sfruttava pressapoco la stessa struttura di gioco. In ogni caso ai giocatori l’arduo compito di sfuggire al mortale avversario con solo queste due frecce al nostro arco.

nihilumbra born change shape forma
Born è pronto a cambiare forma per assumere sembianze umane e proseguire nella sua avventura

Come un pittore

Come dicevamo i colori svolgono una funzione fondamentale nella meccanica di gioco. Avremo a disposizione varie tonalità, ognuna con una particolare funzione, apponibili sul terreno di gioco sfruttando il touch screen della nostra PlayStation Vita, il che è cosa gradita visto che il titolo nasceva nel 2013 su iOS (e dunque su schermi già touch) ma che su Steam tale funzione era andata per forza di cose perduta.
Tornando ai colori, il nostro eroe avrà a disposizione il blu, che avrà le peculiarità del ghiaccio e ci permetterà di far slittare i mostri, andare più veloci per saltare grossi fossati e spostare massi e blocchi enormi, il verde dalle proprietà elastiche che farà rimbalzare noi ed i colpi dei nemici, il marrone, una sabbia che ci renderà silenziosi al passaggio e trasformerà i muri in pareti appiccicose, il rosso che brucerà nemici e oggetti e per finire il giallo, che farà da conduttore di elettricità.
Come detto poc’anzi, le tonalità saranno apponibili su terreni e pareti, per generare i loro effetti, e potranno essere anche rimossi tramite un apposito comando “gomma” che cancellerà il colore dal terreno e lo riporterà ad essere neutro, funzione che tornerà utile anche per via del fatto che la nostra riserva di pittura sarà limitata e scandita da un contatore nell’angolo in alto a sinistra dello schermo, che sarà un altro fattore da tenere in considerazione apprestandoci a risolvere le sfide proposte dal gioco.
Inizialmente la scarsa varietà di colori renderà gli enigmi proposti semplici e lineari, ma con l’aumento delle possibilità il gioco si inasprirà e servirà parecchia materia grigia per portare a termine la prima parte della storia di Born. La prima, sì, perchè una volta sfuggiti al Vuoto il nostro protagonista deciderà che è ora di porre fine alla tirannia dell’inseguitore per salvare il mondo dall’oscurità e portarvi la luce, dando il via alla modalità “Void”, vera chiave di volta per decifrare un titolo che, preso solo per l’avventura principale, sarebbe terminabile facilmente in poche ore.

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Il blu trasformerà il suolo in ghiaccio permettendoci di smuovere grossi blocchi

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Stefano Bongiorno
Nato e cresciuto in cattività, il giovane Stefano è stato svezzato a latte in polvere e Nintendo, cosa che lo ha portato con gli anni a dover frequentare svariati osteopati a causa delle deformazioni alle mani causati dall'uso di pad rettangolari. Oggi ha una certa età e scrive per il Bit, non perché abbia una scelta, ma perché altrimenti il boss Dario lo fustiga con le copie invendute di Digimon All-Star Rumble. Nel tempo libero si dedica occasionalmente al suo lavoro di commesso di telefonia e soprattutto alla caccia al Platino, con scarsi risultati.