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InFAMOUS: First Light – Recensione

Publisher: Sony Computer Entertainment Developer: Sucker Punch
Piattaforma: PS4 Genere: Action/Adventure Giocatori: 1 PEGI: 16 Prezzo: 14,99 €

PlayStation 4 non sarà certo ricordata come la console avente un parco titoli strabiliante fin dai primi mesi dal lancio. Anche ora, quasi al suo primo compleanno, la nuova ammiraglia Sony fatica a ritagliarsi un posto di spicco dal punto di vista software (pur intravedendo all’orizzonte titoli tripla A in procinto di rilascio), alimentandosi unicamente di Indie e Remaster di titoli usciti su PlayStation 3.
Ciononostante, la maggior parte dei possessori della console lo scorso marzo intravide una luce di salvezza, condensabile in un nuovo capitolo dell’acclamata ed esclusiva serie di InFAMOUS. Second Son infatti sorprese positivamente critica e giocatori, permettendo alla neonata di mostrare gli artigli per potenzialità tecnica e bontà grafica. Sucker Punch, vedendo tale entusiasmo da parte della community, comunicò pochi mesi fa di essere al lavoro su una sorta di spin-off incentrato su un personaggio secondario incontrato nella storia principale da Delsin. Ed ecco allora InFAMOUS: First Light, avente come protagonista Abigail “Fetch” Walker: la conduit con il potere del Neon.

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Il potere di una sola persona

First Light è un DLC stand alone (che non necessita quindi di InFAMOUS: Second Son per essere avviato), che narra le vicende di Fetch prima del suo incontro con Delsin. Accompagneremo infatti l’impulsiva protagonista in un percorso segnato da flashback e vicende particolarmente emotive che segneranno definitivamente lo stato d’animo della ragazza portandola all’ala di ribellione che tutti conosciamo. L’incipit narrativo avrà inizio all’interno della prigione del DUP dove Fetch, rinchiusa, verrà assillata di quesiti e test da parte di Augustine, la direttrice del dipartimento di protezione, al fine di far scaturire il pieno potenziale dal neon.
E’ bene precisare che le scelte sul gameplay che i ragazzi di Sucker Punch hanno voluto instillare all’interno di questo titolo sono ben delineate e suddivisibili: durante le fasi dei flashback seguiremo le vicende di Fetch all’interno di una ridotta porzione di Seattle in puro stile free roaming, al quale InFAMOUS ci ha ormai abituato. Nella fase invece incentrata nel presente, saremo chiamati ad eliminare orde ed orde di nemici virtuali in puro stile “arena”, al fine di esprimere al meglio i nostri poteri ed accumulare punti che verranno registrati nelle classifiche mondiali.

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Un tasto per fermarli tutti

Un ruolo fondamentale ma non troppo ragionato è rappresentato dai poteri al Neon: questi infatti diverranno presto disponibili in tutte le varianti e permetteranno di affrontare i combattimenti in una maniera fin troppo semplice anche alle difficoltà più elevate, mutando quasi il gioco in una sorta di sparatutto in terza persona, dove qualsiasi problematica può tranquillamente essere ovviata con il tasto R1 premuto nevroticamente. Indubbiamente il problema di fondo è rappresentato da una leggera monotonia che il titolo accusa: la presenza unica del potere adibito al Neon limita di molto la diversificazione di approccio e ciò fa conseguire una certa ripetitività nelle varie missioni disponibili a Seattle.

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Anche il combattimento, così come la mappa di gioco, ha subito dei tagli “etici”: eliminare civili oppure compiere azioni malvagie e/o buone non influirà assolutamente sul Karma (assente in questo spin-off) e ciò ha permesso agli sviluppatori di stilare una catena di potenziamenti sulle abilità di Fetch molto più schematica e lineare (corpo a corpo, assorbimento neon ed amplificazioni varie). Al fine di raggiungere tali upgrade Fetch dovrà recuperare i Lumen, piccole sfere di Neon racchiudenti gli SP, i punti spendibili appunto per acquistare le abilità: questi sono sparsi per Seattle oppure accumulabili grazie al completamento di determinate sfide.

La tecnica della luce

Il comparto tecnico è invece alla pari del “fratello maggiore” InFAMOUS: Second Son un framerate granitico condito da effetti di illuminazione magistrali ed una pulizia delle texture più che buona, abitua nuovamente gli occhi ad uno spettacolo grafico notevolissimo. Viaggiare alla velocità della luce per Seattle è divertente ed appagante (visto che al termine dell’avventura dovremo unicamente raccogliere i Lumen spersi per la metropoli), anche se, in qualche caso, il controllo della protagonista viene meno, causando frustrazione anche solo per salire una ciminiera.

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Il sonoro è invece lasciato ad una condizione di marginalità: gli effetti del neon sono abbastanza centrati ma la colonna sonora è pressoché relegata alle missioni secondarie adibite alle gare di velocità per acchiappare i Lumen.
La longevità di InFAMOUS: First Light è abbastanza circoscritta: si impiegheranno circa quattro ore per vedere i titoli di coda se il focus sarà unicamente quello di terminare la trama. Se invece vi darete completismo (collezionabili, missioni secondarie, sfide…) il contatore generale è destinato ad aumentare di tre ore circa. Le quest secondarie infatti riescono, seppur magramente, a diversificare  l’offerta ludica pur mostrando diverse volte il fianco a causa della monotonia e del ridotto numero: sono presenti, per finire, eventi di salvataggio, una decina di competizioni di velocità, qualche graffito e null’altro.

httpvh://www.youtube.com/watch?v=FpS-oadeewo

Commento finale

InFAMOUS: First Light è una pillola che da beneficio ma anche effetti collaterali. Le idee sono buone ed è affascinante scoprire i retroscena di Second Son, così facendo infatti Sucker Punch ha saputo creare una sorta di onda empatica nei giocatori, in grado di vedere con occhi nuovi il brand. Il prezzo da pagare è però una longevità mediocre ed una monotonia di fondo che si contrae ben prima dei titoli finali: bastava infatti qualche potenziamento aggiuntivo o qualche missione secondaria più avvincente a lenire questa ripetitività, permettendo di vivere nel miglior modo possibile questa esperienza. Ciononostante il software incarna perfettamente lo spirito di gameplay della serie e offre un divertimento tale da giustificare il prezzo assolutamente accessibile (19.99 € per la versione retail e 14.99 € per la controparte digitale).

7/10

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Lorenzo Bologna
La mia vita è stata da sempre legata al mondo dei videogiochi; il tutto ebbe infatti inizio con la PlayStation 1 e Crash Bandicoot (non sono così vecchio). Da allora la droga è entrata in circolo facendomi dipendere in maniera indissolubile al mondo Sony. Agente di commercio e, nel tempo libero, Newser, Valutatore di guide ai trofei, Moderatore, Arredatore ed Idraulico.

1 commento

  1. Bella recensione.
    Complimenti.
    A me è piaciuto.Adesso speriamo in qualcosa di nuovo.Magari la storia di un conduit killer che lavora per il DUP.

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