Primo PianoTears to Tiara II: Heir of the Overlord - Recensione

Tears to Tiara II: Heir of the Overlord – Recensione

Publisher: NIS America Developer: Aquaplus
Piattaforma: PS3 Genere: RPG Giocatori: 1 PEGI: 12

Se ci ritroviamo fra le mani un gioco proveniente dalla terra del Sol Levante, probabilmente è stato importato in Europa da NIS America. Questo è anche il caso di Tears to Tiara II: Heir of the Overlord, titolo disponibile, in esclusiva per PlayStation 3, da più di un anno in Giappone, e dall’ 11 novembre di quest’anno per noi europei. Il precedente capitolo della serie non è arrivato nelle nostre terre occidentali, ma ciò non è un problema, infatti, nonostante siano ambientati nello stesso mondo, le trame sono del tutto scollegate, e possiamo goderci in tutta tranquillità, anche troppa, questo RPG. Ci avrà visto giusto NIS America a voler concedere anche a noi l’opportunità di provare il gioco in questione?

tears-to-tiara-2-heir-of-the-overlord-000

Lottare per la libertà

In Tears to Tiara II: Heir of the Overlord impersoneremo i panni di Hamilcar, detto Hamil. Quest’ultimo è il successore della famiglia regale della provincia di Hispania, che si trova sotto il crudele e meschino dominio del Divino Impero. Esso farà di tutto per imporre alla nazione una nuova religione, rendendo schiavo il popolo e costringendolo a smantellare i templi dedicati alle divinità precedentemente venerate. Il nostro protagonista può solo osservare inerme le ingiustizie e gli abusi che i suoi concittadini sono costretti a subire dall’esercito imperiale, venendo lui stesso maltrattato e frustato poiché, al contrario dei suoi predecessori, non possiede alcuna abilità particolare e non è in grado nè di usare la magia, nè le armi come ad esempio la spada. Durante un turno di lavoro Hamil si addormenta e sogna di incontrare una dea. È proprio in questo momento che affronteremo la prima battaglia, fondamentalmente semplice, infatti ha solo lo scopo di far abituare i videogiocatori alle meccaniche di gioco. Una volta risvegliatosi, nella strada di ritorno verso casa, Hamil incontrerà una misteriosa fanciulla, Tarte, che si annuncerà come la dea che gli era apparsa in sogno, in qualche modo evocata da egli stesso, pronta ad aiutarlo a sconfiggere il Divino Impero e riportare tutto alla normalità.

Tears to Tiara II: Heir of the Overlord

Strategia, elefanti e molto altro ancora!

In seguito faremo la conoscenza di una fazione ribelle, che da sempre è rimasta fedele al casato dell’ex potente famiglia di Hamil. Con loro potremo affrontare la seconda battaglia, che fungerà da tutorial. In generale gli scontri, come tipico di qualunque altro RPG strategico, si svolgono su di una scacchiera isometrica tridimensionale, dove i membri del nostro party potranno muoversi e attaccare gli avversari. Ci sono diversi tipi di attacco a seconda del personaggio che useremo e, in particolare, i due leader del gruppo, Hamilcar e Tarte, possiedono ognuno un’abilità speciale, utilizzabile al riempimento di un’apposita barra. Lo stesso vale anche per la fazione nemica, quindi sarà utile cercare di individuare il leader avversario e cercare di eliminarlo al più presto, infatti l’I.A. dei nemici è molto buona, e sarà utile una buona dose di strategia per portare a termine le battaglie. Inoltre ricevere o provocare danni fa avanzare un’altra barra, la cosiddetta Chain Stock che, una volta riempita, consente di lanciare una serie di attacchi concatenati mediante un Quick Time Event. Andando avanti con la storia, sarà possibile utilizzare negli scontri anche marionette meccaniche ed elefanti! Oltre ad avere ottime capacità offensive, questi saranno cavalcati da determinati personaggi, o ancora potranno trasportare una “quadriglia”, ovvero dei membri del party che non prenderanno parte direttamente agli scontri, ma che risulteranno molto utili in caso di morte di un nostro personaggio. È anche presente, all’interno delle battaglie, il comodissimo comando Rewind, che permetterà di riavvolgere il tempo e tornare a uno dei turni precedenti, in modo da poter rimediare ad eventuali errori commessi o utile anche per cambiare strategia.

Ed ecco che l'elefante entra in azione!
Ed ecco che l’elefante entra in azione!

Alla fine di ogni combattimento, appariranno su schermo le statistiche della battaglia che si è appena conclusa, e al raggiungimento di determinati obiettivi, che ci saranno indicati precedentemente, otterremo ulteriori bonus.

Armatevi di un dizionario e moltissima pazienza

Se avete a vostra disposizione un intero pomeriggio libero e avete intenzione di giocare a Tears to Tiara II: Heir of the Overlord, allora vi consigliamo di mettervi comodi e armarvi di molta pazienza prima di inserire il disco di gioco nella vostra console. Infatti, dopo il primo combattimento introduttivo, si dovrà aspettare circa un’ora prima di entrare nuovamente in azione. In questo arco di tempo non dovremo fare altro che leggere un lunghissimo dialogo, che inevitabilmente annoierà anche il più paziente fra i videogiocatori. Purtroppo questa è una delle caratteristiche di questo titolo, poiché i dialoghi sono in media molto lunghi e prolissi, e come unità di misura dovremo considerare le ore, non i minuti come in qualunque altro gioco. Inoltre ci saranno da aspettare circa sei ore per poter passare all’esplorazione del mondo di gioco, e questo è sicuramente un tempo eccessivamente lungo. In questi momenti toccheremo il joypad solo nel tentativo di riuscire a trovare un tasto che ci consenta di saltare questi infiniti dialoghi, ma che purtroppo non esiste. Anche se non sarà possibile salvare a nostro piacimento, almeno ci saranno dei salvataggi automatici che, ad esempio in caso di un blackout, non porteranno al suicidio i videogiocatori nervosi e poco pazienti. Ma se si riesce a trascurare questo fattore, man mano la trama diventa sempre più interessante e coinvolgente e varrà la lunga attesa. I dialoghi sono in lingua originale, sottotitolati in inglese; sarà necessario un livello di conoscenza medio della lingua anglo-sassone per non perdere nessun passaggio.

Ed ecco uno dei lunghissimi dialoghi...
Ed ecco uno dei lunghissimi dialoghi…

La tecnica è meglio tralasciarla…

Di sicuro gli orientali non hanno una grande passione per il lato tecnico dei giochi, infatti Tears to Tiara II: Heir of the Overlord, come la maggior parte degli RPG non destinati a noi europei, non è molto curato tecnicamente, con pessimi effetti di luce e ombra e un fastidioso aliasing. Ciò sara visibile soprattutto nelle sezioni non interattive, infatti durante i combattimenti le imperfezioni saranno più nascoste, complice la visuale più lontana e la concentrazione per elaborare una strategia vincente. Tuttavia ci sono anche degli aspetti positivi riguardanti il comparto grafico, infatti i momenti più concitati dei già citati lunghissimi dialoghi, saranno accompagnati da splendidi artwork e da scene in stile anime ben realizzate.

Tears to Tiara II: Heir of the Overlord

Simpatico anche lo stile con cui gli sviluppatori di Aquaplus hanno deciso di rappresentare i personaggi, l’inconfondibile stile chibi, cioè con la testa decisamente più grande del resto del corpo. Menzione d’onore spetta al sonoro, molto coinvolgente, si adatta perfettamente ad ogni situazione e ci accompagnerà piacevolmente durante l’intera avventura.

httpvh://youtu.be/yLKTYIxlGQw

Commento finale

Tears to Tiara II: Heir to the Overlord è sicuramente un buon RPG strategico, con una trama interessante, ma che si sviluppa molto lentamente a causa, soprattutto, dei lunghissimi dialoghi, che inevitabilmente, in alcuni casi, annoiano. Anche tecnicamente non è perfetto, ma chiudendo un occhio, potremo ammirare scene in stile anime e artwork ben realizzati, ascoltare un buon comparto sonoro e godere di un gameplay divertente, che, con le sue caratteristiche uniche, rende il gioco diverso dai soliti RPG. È quindi un gioco assolutamente consigliato ai fan del genere e agli amanti della cultura orientale, a maggior ragione per il fatto che è stato venduto a prezzo budget già dal day one.

7/10

Articoli correlati

Sabrina Ranisi
RIMOSSA DALLO STORE