Primo PianoOlliOlli 2: Welcome to Olliwood – Recensione

OlliOlli 2: Welcome to Olliwood – Recensione

Publisher: Roll7 Developer: Roll7
Piattaforma: PS VITA (disponibile anche per PS4) Genere: Skate Giocatori: 1 PEGI: 7 Prezzo: 9,99 €

“Se hai un gioco con il tuo nome sopra, devi assolutamente imparare a giocarci” – Tony Hawk

Uno dei simboli della gioventù di chi ha almeno due decadi sulle spalle è certamente Tony Hawk, celeberrimo skater a cui Sony, sulla sua PlayStation One, ha dedicato una lunga e florida serie di videogames.
OlliOlli, titolo Indie lanciato da Roll7 nei primi mesi dello scorso anno, ha tentato invano di riportare in auge un genere verso cui i gamers non provano più attrattiva, rapiti come sono da sparatorie all’ultimo proiettile e da corse folli al limite dell’assurdo, riuscendo solo in parte nel suo intento a causa di alcuni piccoli “problemi tecnici”. Vediamo allora se il seguito, uscito a poco più di un anno di distanza, è stato in grado di riaccendere una fiamma che credevamo spenta da parecchio tempo.

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Amici a quattro ruote

Come ogni gioco di skateboard che si rispetti, lo scopo in OlliOlli 2: Welcome to Olliwood, è in apparenza molto semplice, dato che al nostro eroe verrà richiesto di compiere trick sempre più complicati in scenari sempre più mortali, cercando di non sfracellarsi al suolo o contro i vari ostacoli disseminati lungo il percorso.
Solo all’apparenza appunto il compito del giocatore sembrerà semplice, lanciato come sarà in un mondo bidimensionale, con ai piedi il fedele e velocissimo skateboard, visto che ben presto ci si accorgerà di come in realtà questo titolo sia un misto di tecnica sopraffina e momenti di rabbia incontrollabile.
Dopo aver infatti preso visione di un breve ma esplicativo tutorial e fatta la dovuta pratica, verremo catapultati nel primo scenario di gioco, dove le nostre abilità saranno messe a dura prova, così come nelle altre quattro zone in cui potremo esibirci in strepitosi grind e lunghissimi manual, in cui ogni errore verrà duramente punito, spesso in maniera irrecuperabile, e dove la rovinosa caduta del personaggio è dietro l’angolo.

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Proprio il fattore punizione si pone, fin da subito, come un terribile ostacolo da superare, perchè molto spesso un atterraggio sbagliato oppure una disattenzione comprometteranno la nostra corsa e tireranno fuori il peggio di noi, complice anche il fatto che, secondo noi ingiustamente, un atterraggio non perfetto rovinerà una combo, per quanto lunga essa sia, e ridurrà a zero i nostri sforzi di puntare al punteggio più alto possibile.
Ovviamente però non è un fattore da vedere in negativo, soprattutto considerata la rinnovata facilità della maggior parte dei giochi sul mercato, e prendendo in esame anche il fatto che il gioco dimostra di avere la capacità di adattarsi al giocatore che si trova davanti, sacrificando la spettacolarità delle nostre esibizioni per portare a termine un determinato livello. Vediamo ora un po’ più nel dettaglio il grosso della struttura di questo indie, le frecce nella nostra faretra, ossia i trick.

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Le cadute sono sempre dietro l’angolo in OlliOlli 2

Grindami tutto

La parte essenziale di OlliOlli 2, come saprà bene chi ha giocato il primo episodio, è concatenare una serie di mosse, divise in trick, grind e manual, per aumentare il nostro moltiplicatore ed arrivare a punteggi stratosferici. Ovviamente mosse più complicate necessiteranno di combinazioni stile Street Fighter, mentre il classico Ollie sarà eseguibile con una semplicissima sequenza di tasti, e ci teniamo a sottolineare proprio questo dettaglio in quanto uno dei problemi del precedente capitolo era un’eccessiva difficoltà per eseguire qualsiasi mossa.
Questa volta invece pare si sia puntato sulla semplicità, visto che per eseguire un salto basterà tenere abbassata la levetta sinistra della nostra PlayStation Vita e rilasciarla poco prima dell’esecuzione per vedere il nostro pixelloso personaggio spiccare il volo. Stessa formula scelta anche per l’esecuzione dei grind, con la necessità di abbassare la levetta al momento giusto, e per i manual, che richiederanno di muovere lo stick verso sinistra per stare in equilibrio sulle ruote posteriori della tavola, mossa utilissima per proseguire una sequenza di trick fino al salto successivo o alla sbarra da cavalcare.

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Ovviamente queste mosse sono solo la superficie da grattare per arrivare alla parte succosa dei comandi, che permetteranno ad un giocatore assiduo di eseguire tutte le più famose mosse degli skater professionisti, dall’Hellflip al Backflip, compresi anche delle complicatissime combo con annesso cambio di lato, definito in gergo Reverse, del nostro skater.
Va da se che, riprendendo quanto detto in precedenza in merito all’adattamento in base all’utente, il titolo potrà quindi essere giocato senza pensieri, e dunque limitandosi ad eseguire quelle mosse base che consentiranno comunque di finire i livelli e soprattutto raggiungere punteggi già elevati, oppure applicarsi davvero e imparare mosse che faranno schizzare il moltiplicatore alle stelle ed oltre e che, cosa molto più importante, ci faranno progredire con la Carriera.

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I grind sulle teste di robot giganti hanno sempre il loro fascino

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Stefano Bongiorno
Nato e cresciuto in cattività, il giovane Stefano è stato svezzato a latte in polvere e Nintendo, cosa che lo ha portato con gli anni a dover frequentare svariati osteopati a causa delle deformazioni alle mani causati dall'uso di pad rettangolari. Oggi ha una certa età e scrive per il Bit, non perché abbia una scelta, ma perché altrimenti il boss Dario lo fustiga con le copie invendute di Digimon All-Star Rumble. Nel tempo libero si dedica occasionalmente al suo lavoro di commesso di telefonia e soprattutto alla caccia al Platino, con scarsi risultati.